Più si cresce e più si perde l’abitudine di coccolarsi. Eppure, è un gesto importantissimo. Proprio per porre rimedio a questa carenza è nata la coccoloterapia: una tecnica praticata in acqua calda, basata sul contatto affettuoso fra operatore e il “coccolato” e su un particolare tipo di respirazione. Ecco di che cosa si tratta.
Che cos’è la coccoloterapia
La coccoloterapia in acqua calda rappresenta un’evoluzione del rebirthing, un metodo molto dolce che consiste nel mantenere un respiro continuo o circolare. Anch’essa è una pratica dolce e semplice, ma allo stesso tempo profonda e intensa: aiuta, infatti, ad acquisire consapevolezza delle proprie difficoltà e dei propri malesseri.
Questo metodo abbina diverse tecniche: respirazione, contatto con l’acqua, carezze, massaggi, uso del canto armonico. Durante una seduta di coccoloterapia il corpo riceve lievi massaggi, si rilassa, scende sott’acqua e viene capovolto, torna a galla, respira, riceve nuove carezze e ancora massaggi, poi va di nuovo sott’acqua, viene spinto in maniera dolce e delicata, infine riemerge. Spesso rimane a galla, mentre il coccoloterapeuta prosegue nel movimento ondulatorio e delicato.
Si effettua solo in acqua calda
La coccoloterapia viene praticata in una piscina riempita con acqua calda termale a 35-36 gradi. Non è una scelta casuale: l’acqua calda contribuisce a ridurre le tensioni muscolo-scheletriche, promuove la vasodilatazione, diminuisce la pressione, induce un’azione analgesica e rilassa la mente. Dentro la vasca, la persona deve solo lasciarsi cullare: l’operatore la sorregge, mettendole un braccio al collo e uno sotto le ginocchia, e lei può rilassarsi completamente. Durante i primi 10-15 minuti, il coccoloterapeuta sblocca i punti critici e favorisce il relax attraverso massaggi, stiramenti, movimenti delicati.
Alterna emersioni e immersioni
Successivamente l’operatore spinge delicatamente la persona sott’acqua (che ha il naso tappato da un apposito attrezzo), sia a pancia in giù sia a pancia in su. Durante l’immersione, bisogna seguire un particolare tipo di respirazione, che aiuta a entrare in contatto con la parte più profonda e nascosta di sé. Dopo qualche secondo, il terapeuta riporta il soggetto a galla, permettendogli di fare un respiro intenso e profondo dalla bocca. La “riemersione” è una vera e propria rinascita: spesso durante questa fase della coccoloterapia si iniziano a esprimere le proprie emozioni. Se il terapeuta si rende conto che l’individuo sta provando emozioni intense, lo aiuta a prenderne coscienza attraverso il respiro e domande specifiche. Durante la seduta si susseguono più momenti di immersione e riemersione.
Si lavora anche sull’energia
Alla fine dell’incontro, il coccoloterapeuta può praticare delle “carezze energetiche” su tutto il corpo: tocchi intensi ma delicati che alzano il livello energetico della persona e la aiutano a tornare alla normalità. Inoltre, può eseguire un canto armonico: un canto molto intenso che racchiude diverse sfumature di suoni e che amplifica il rilassamento, oltre a riequilibrare i centri energetici.
La coccoloterapia fa bene a tutti
La coccoloterapia è rivolta a tutti, perché chiunque può trarne beneficio: da chi soffre d’ansia a chi è soggetto agli stress quotidiani, fino a chi presenta problemi fisici (come contratture muscolari e articolari). L’importante è che la persona sia consapevole di ciò che sta per fare: per questo, prima di intraprendere un ciclo, può essere utile sottoporsi a una seduta di prova.