R come “ritorno”… Ricordo l’uragano Sandy: era la fine di ottobre del 2012 e New York sembrava annegata in un colpo a sorpresa da molti (troppi) sottovalutato. Io rimasi con amici in casa da aiutare per un mese, ma fu la rete di tunnel della metropolitana a subire i danni maggiori, soprattutto per quelle linee che passavano tra Manhattan (in prossimità di Wall Street) e Brooklyn (scorrendo sotto all’East River).
Il tunnel della linea R di fatti subì i danni maggiori e venne chiuso per gli ingenti restauri necessari tra Brooklyn e Manhattan: la mia linea R, la linea con cui ritornavo a casa sempre dal lavoro, venne divisa, spezzata in due corse, quella che si fermava al capolinea di Brooklyn senza raggiungere Manhattan e quella che scendeva Manhattan sino a fermarsi all’estremo sud senza raggiunger più Brooklyn. Ricordo che allora dichiararono: per ottobre 2014 riusciremo a riaprire il tunnel così da restituire il percorso originale alla linea R.
Vennero stanziati 300 milioni di dollari per recuperare il tunnel ma nella mia mente da italiano alle prese con il lavori pubblici mi misi il cuore in pace e rinunciai psicologicamente al pensiero della linea R, sostituendola con la N che però mi costringeva al cambio in Atlantic Avenue. Pensai che forse per la fine del 2015 (epoca distante per allora, persa in un futuro molto remoto) la città di New York avrebbe ricevuto la R con la sua corsa integrale… ma questa domenica ho letto una notizia che shockerebbe qualunque italiano. Il Governatore Cuomo ed il presidente della Metropolitan Trasportation Authority hanno inaugurato ieri la prima corsa di verifica e da oggi la linea R scorre regolarmente come a settembre 2012, anzi assai meglio. Si noti: lavori terminati con un paio di settimane d’anticipo e 58 milioni di dollari di risparmio sul budget stimato.
Questa mattina il primo R train ha lasciato Court Street (in downtown Brooklyn) ed è giunto a Manhattan attraverso il rinnovato Montague Street tunnel, fermandosi alla Whitehall Street station in Lower Manhattan grazie ai 3.350 metri di binari nuovi e agli 85 km di cavi. E’ stato aggiunto inoltre un sistema di pompe ad altissima capacitàper le emergenze in caso di super uragani futuri (che speriamo non arrivino mai) ed una nuova e sigillata stanza dei fusibili con qualità da sottomarino nucleare. E la R corre assai più silenziosa di prima, posso testimoniare. Spiace solo che altri due anni di vita, da allora a oggi, siano passati per me rapidi come un uragano…