Il latte materno è l’alimento più completo per il bambino e l’allattamento al seno fa bene anche alla mamma. All’inizio però non è semplice ingranare. Quando si è alle prese con l’allattamento del proprio bambino, infatti, tutto sembra facile in teoria, poi però, nella pratica, la situazione si complica e i dubbi sono tanti. L’allattamento deve essere a richiesta o a orari? Le poppate quanto devono durare? E ogni quanto fanno fatte? Ognuno dice la sua e ogni mamma deve trovare la strada che le è più congeniale.
Poppate a richiesta
Allattare a richiesta significa assecondare le esigenze del bambino, attaccandolo al seno ogni volta che lo richiede. I primi giorni dopo il parto può essere pesante, perché il bebè ha fame spesso. Non bisogna scoraggiarsi né avere timore di esagerare (nell’arco di 12 ore il bambino può attaccarsi al seno anche 6-7 volte). Certamente bisogna imparare a conoscere i segnali della “fame”: per esempio, il bimbo vuole il seno per poppare se “mangia” i pugnetti, se gira la testa all’indietro come se stesse cercando “qualcosa”, se schiocca la lingua. Per acquistare sicurezza sulle poppate, si può chiedere aiuto alle ostetriche dell’ospedale dove si è partorito o in consultorio. L’allattamento a richiesta è il più consigliato, perché ci si sintonizza con le esigenze del bebè e gli si dà tutto ciò di cui ha bisogno. Infatti, le poppate non sono per lui solo fonte di nutrimento, ma anche di coccola, rassicurazione e contatto con la mamma.
Poppate a orari
Le poppate a orario sono un metodo molto pratico: un tempo “andavano di moda”, mentre oggi sono poco consigliate. Allattando a orari si “impone” al bambino un ritmo fin da subito, lasciando passare tra una poppata e l’altra circa 2 o 3 ore (non di più nelle prime settimane). In questo modo, però, non si permette al seno di calibrare bene la produzione di latte e alla mamma e al bebè di imparare a conoscersi. Questo metodo può essere utile in caso di coliche, perché lascia il tempo al piccolo di digerire bene e di espellere l’aria prima della poppata successiva. Al di fuori di questi casi, invece, le poppate a richiesta non sono l’ideale. Ovviamente, però, ciascuna donna deve sentirsi libera di decidere. Se si opta per questa forma di allattamento al seno che fare tra una poppata e l’altra se il bimbo piange? Coccolarlo, fargli fare un giretto, dargli il ciuccio: con il passare dei giorni riuscirà a prendere il ritmo e a stare agli orari dati dalla mamma. Non bisogna comunque avere la pretesa che il bebè prenda degli orari “svizzeri”: ci vogliono comunque molta elasticità e pazienza.
Quanto devono durare le poppate
Ma quanto devono durare le poppate? Non c’è un tempo standard. Alcuni esperti dicono 10 minuti per seno a ogni poppata, altri 15 minuti in tutto offrendo un seno per volta. La verità è che è il bambino che decide: quando è sazio si stacca da solo. Certamente, ci sono bimbi che rimangono attaccati le mezzore per il gusto della coccola: in questo caso è la mamma che deve decidere se staccare delicatamente il bebè e coccolarlo in altro modo.
Mangia abbastanza?
Sia che si allatti a richiesta sia a orari, il dubbio delle mamme è sempre quello: il bimbo crescerà abbastanza con le poppate? Inutile angosciarsi e pesare spesso il piccolo: è sufficiente pesarlo una volta la settimana, in consultorio o in farmacia. Se il pediatra o le ostetriche del consultorio registrano un buon incremento del peso del bebè, si può procedere tranquillamente con le poppate. Nel caso il neonato non cresca a sufficienza, verranno indicate alla mamma alcune strategie per aumentare il latte materno (per esempio, attraverso poppate più ravvicinate o integratori specifici).