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Quali integratori servono in gravidanza
Benessere

Quali integratori servono in gravidanza

24/09/2015

L’organismo della futura mamma deve fronteggiare una serie di cambiamenti importanti e garantire il corretto accrescimento del feto. Per questo, l’alimentazione, per quanto accuratamente selezionata, non sempre è sufficiente per soddisfare i fabbisogni di donna e bebè durante la gravidanza. In questi casi, può essere utile ricorrere agli integratori.

Che cosa sono gli integratori

Gli integratori, come dice il nome stesso, servono per completare una dieta che è carente di determinate sostanze. La gravidanza è un periodo particolarmente delicato da questo punto di vista. Infatti, il corpo della donna ha bisogno di un maggior quantitativo di molti nutrienti per soddisfare le esigenze che la nascita e lo sviluppo di una nuova vita comportano. Ecco perché la sola alimentazione può non bastare e può essere indispensabile ricorrere agli integratori. Non bisogna però fare di testa propria: anche un eccesso di determinati elementi può essere dannoso per la salute di mamma e bebè. Ecco perché la donna incinta dovrebbe sempre affidarsi ai consigli del ginecologo.

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L’importanza dell’acido folico

Fra gli integratori più utilizzati durante la gravidanza ci sono sicuramente quelli a base di acido folico. Si tratta, infatti, di una sostanza essenziale perché diminuisce il rischio di alcune malformazioni fetali, in particolare quelle al tubo neurale, come la spina bifida. Secondo le linee guida nazionali e internazionali, l’apporto giornaliero di acido folico consigliato in dolce attesa è pari a 400 mcg (microgrammi). Si tratta di livelli difficilmente raggiungibili con la sola alimentazione, che rimane comunque fondamentale. Ecco perché, solitamente, il ginecologo prescrive a tutte le donne incinta integratori contenenti 0,4 mg (milligrammi) di acido folico.

L’ideale è iniziare a prendere l’acido folico ancora prima del concepimento, da quando si decide di avere un bambino, e proseguire fino almeno alla fine del primo trimestre. Infatti, il tubo neurale si chiude entro 30 giorni dal concepimento, quando ancora non si sa di essere in attesa. Questi prodotti sono consigliati anche durante l’allattamento, quando il fabbisogno di vitamina B9 è pari a 350 mcg.

Quando serve il ferro

Quando i valori di ferro, emoglobina e globuli rossi sono bassi oppure quando la donna non ha un’alimentazione del tutto bilanciata (per esempio, è vegetariana), il ginecologo potrebbe suggerire una supplementazione di ferro pari a 10-15 mg al dì. Gli integratori di ferro per la gravidanza, solitamente, contengono anche zinco e rame. Infatti, l’apporto di ferro dall’esterno può ridurre l’assorbimento di questi due minerali.

E il Dha?

Nuovi studi hanno evidenziato che il Dha (acido docosaesaenoico) sarebbe coinvolto nello sviluppo di occhi e cervello del nascituro. Questa sostanza appartiene agli acidi grassi polinsaturi della serie Omega 3 e proviene esclusivamente dai cibi, principalmente dai pesci a elevato contenuto di grasso e negli olii dei pesci. In linea di massima, aumentare il consumo di pesce (mangiarlo non meno di quattro volte alla settimana) è sufficiente per coprire il fabbisogno di Dha, che durante la gestazione passa da 2 grammi a 4 grammi al giorno. In alcuni casi, però, può essere indicata un’integrazione, per esempio nelle donne vegetariane e in quelle che fumano o hanno smesso prima della gravidanza: le sostanze contenute nelle sigarette, infatti, possono diminuire la concentrazione di Dha nel sangue e nel latte.

Gli integratori di calcio solo per casi particolari

Gli integratori a base di calcio sono consigliati, in genere, solo alle donne che non consumano latticini, per esempio perché sono intolleranti al lattosio, e a quelle che hanno un allattamento prolungato. Infatti, anche il latte materno contiene calcio e, dunque, la madre che allatta per molti mesi rischia di privarsene troppo a lungo. Per favorire l’assorbimento del calcio serve anche la vitamina D. Questo spiega perché in determinati casi, per esempio in presenza di gravidanze a rischio che costringono a stare a letto al chiuso (il sole favorisce la sintesi di vitamina D), il medico può prescrivere anche integratori di vitamina D. 

Non sottovalutare la carenza di iodio

In Italia, la mancanza di iodio è rara e riguarda soprattutto le donne che abitano nelle valli. Tuttavia, una carenza di iodio in gravidanza non va sottovalutata perché può provocare un rallentamento dello sviluppo mentale del nascituro. In tali casi, è indispensabile ricorrere a prodotti appositi. Attenzione anche se la donna si sente particolarmente stanca, soffre di malattie che possono ostacolare l’assorbimento dei nutrienti o segue una dieta particolare: queste situazioni possono richiedere l’uso di integratori multivitaminici.

 

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

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