C’è chi li abbandona e chi non sa vivere senza
Cani e bambini, qualche volta sembrano essere un binomio che stride. Ma bisogna per forza fare una scelta in un senso o nell’altro?
Mio marito ed io siamo fuori casa tutto il giorno per lavoro. Gli impegni si susseguono a ritmo frenetico. Il pensiero di un figlio ci ha sempre sfiorati, senza imporsi. <C’è tempo> ci siamo detti, mentre gli anni scorrevano. Intanto però abbiamo trovato un buon compromesso, adottando, nel tempo, cinque cuccioli : Fissi, Lulù, Ginny, Betty e Stella. Quest’ultima è un alano arlecchino di soli tre mesi, scatenatissima, una forza della natura. Abbiamo una casa molto grande con un bel giardino e possiamo permettercelo, anche se, obiettivamente, cinque cani forse sono un po’ troppi. < E se arrivasse un bambino loro come la prenderebbero?> A volte ce lo chiediamo. I nostri cinque tesori sono coccolatissimi, sempre al centro dell’attenzione. I cani ti danno un affetto incondizionato e sincero, sono dediti al padrone senza chiedere nulla oltre alla pappa e un po’ d’attenzione. Sono esseri fantastici. Non riesco proprio a immaginare una nostra vita senza di loro. Comunque vada, e anche se dovesse arrivare un nostro piccolo, per loro ci sarà sempre spazio, nel nostro cuore e nella nostra casa. Il fatto è che i miei genitori, ma anche quelli di mio marito , da un po’ di tempo in qua premono perché mettiamo in cantiere un bimbo. Dicono che l’orologio biologico non aspetta (ho già 35 anni) e che i cani mi ‘distolgono’. Propongono addirittura che ce ne liberiamo. Posto che non lo farei mai come posso fare capire a tutti e in modo chiaro che sono felice così?
Fabrizia, Arezzo
La risposta di Elvia Grazi
Dicendoglielo, come hai fatto con me. Se ne sei convinta taglia la testa al toro e parla loro dei tuoi dubbi. Non chiedo però tu mi abbia scritto solo per questo e allora mi permetto di dirti qualcosa in più. L’arrivo di un bambino, per una coppia, è un evento importante, in un certo senso evolutivo. Ci mette in contatto con una parte profonda di noi, la più istintiva. Insieme al nostro piccolo anche noi torniamo un po’ bambini. Nessuno si sognerebbe di farsi le boccacce da solo allo specchio ma il nostro bebè ci fa fare questo ed altro. Rispolveriamo i libri di favole, riscopriamo il gioco, diamo spazio alla fantasia. Anche con l’arrivo di un cucciolo le dinamiche sono più o meno le stesse perché nella coppia si risvegliano alcune parti infantili e giocose che fanno da collante per il rapporto e lo nutrono, ma il tutto si esaurisce qui. Un figlio invece è la materializzazione di un progetto a due, il nostro ponte verso il futuro. Su di lui riversiamo tutta una serie di sogni, di aspettative. Sappiamo che crescerà con e insieme a noi e gli affideremo la parte di vita non vissuta che lui forse realizzerà. Se ad esempio non siamo riusciti a laurearci ci impegneremo perché lui arrivi a quel traguardo o più semplicemente, se non abbiamo avuto un vestito tanto sognato per carnevale, a lui lo concederemo.
Tutto ciò è molto importante perché ci permette di coniugare insieme realtà e sogno, in una dinamica costruttiva. Chi invece, per scelta o destino, non avendo potuto avere figli, proietta tutte queste dinamiche su un cucciolo corre il rischio di perdere il contatto con la realtà. Succede a chi umanizza l’animale, lo porta a letto con sé, gli compra il cappottino, parla di lui come fosse il proprio bambino. Con un cucciolo non ci può essere rispecchiamento. Lui può soltanto colmare dei vuoti affettivi, regalare la certezza di un abbraccio, è una presenza costante nella nostra vita e ci regala amore. Cani e bambini non sono incompatibili, un figlio però …