Nel cervello lo spirito del Natale
Eros & Psiche

Nel cervello lo spirito del Natale

18/12/2015
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Essere gioiosi e invasi da un particolare entusiasmo nel corso delle feste non è una sensazione generica: gli scienziati si sono concentrati su questo aspetto. Il British medical journal ha pubblicato una ricerca in questo senso, frutto degli studi di un’équipe danese. Da secoli, le persone sono gioiose in occasione delle ricorrenze. Queste sensazioni, comunque, non appartengono a tutti.

Ricordate il Canto di Natale, il testo redatto da Charles Dickens nel 1843? Ebenezer Scrooge, il personaggio principale, afferma che il Natale è una stupidaggine. Anche questo aspetto è stato catalogato dai ricercatori: si tratta di una sindrome chiamata ‘bah humbug’. Coloro “che tendono a dimostrare carenza di spirito natalizio” sono milioni. Localizzarli è il primo passo per prestare loro aiuto: poveri diavoli! In tal modo, potrà migliorare la nostra conoscenza del ruolo che svolge il cervello in questo tipo di fenomeno.

Cercare lo spirito del Natale: come si è svolta la ricerca

Alla ricerca dello spirito del Natale, gli studiosi di un ospedale affiliato all’università di Copenhagen, il Rigshospitalet, grazie alla risonanza magnetica funzionale hanno visualizzato come cambiavano ossigenazione e flusso sanguigno in risposta all’attività neuronale. Sono state create mappe che mettono in evidenza quali aree del cervello sono maggiormente coinvolte, quando siamo tutti presi dalle feste.

Sono state poste sotto analisi dieci persone che festeggiavano il Natale e dieci che non lo festeggiavano: entrambi i gruppi abitavano nella medesima zona. I soggetti sono stati sottoposti alla visione di 84 immagini per circa 2 secondi ciascuna: a sei foto a tema natalizio seguivano sei foto neutre, di vita quotidiana. Sono state attuate le scansioni e poi è stato chiesto alle persone oggetto dell’esperimento di compilare un questionario: bisognava chiarire le loro tradizioni, i loro sentimenti nei confronti del Natale, e naturalmente la loro appartenenza etnica.

Il gruppo che festeggiava il Natale ha avuto un’attivazione maggiore di fronte a immagini dedicate alla festività, in cinque aree: si tratta di corteccia sinistra premotoria e motoria primaria, lobo destro inferiore e parietale superiore e corteccia primaria bilaterare somatosensoriale. Ecco dove alberga, nel nostro cervello, lo spirito del Natale. Si tratta di zone associate anche alla spiritualità e al riconoscimento facciale delle emozioni.

Non finisce qui: al fine di comprendere che cosa avviene quando ci ispiriamo pensando alle feste, è necessario indagare potenziali circuiti legati alle festività di culture diverse. Restano da evidenziare i risultati relativi a Psqua, Hanukkah, Eid e Diwali.

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Così si esprimono i ricercatori: “Anche se intriganti, questi risultati dovrebbero essere interpretati con cautela. Qualcosa di magico e complesso come lo spirito natalizio non può essere spiegato completamente solo dalla mappatura dell’attività cerebrale, o ridursi soltanto a questo”.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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