Sex-dolls: andare a letto con una bambola realistica
La sessualità è una sfera che favorisce oppure inibisce l’espressione di se stessi.
Le antiche filosofie hanno spiegato gli aspetti evolutivi collegati alla sfera sessuale umana.
Sia i cinesi con il Taoismo che gli Indù con il Sesso Tantrico hanno collegato la sessualità allo sviluppo delle capacità umane.
Oggi, in epoca di ‘realtà aumentata dalla tecnologia‘ i principali fenomeni emergenti relativi alla sfera sessuale sono di ben altro segno:
- uso di sex-dolls, cioè intrattenere relazioni affettive e sessuali con bambole a grandezza naturale
- calo di interesse per il sesso da parte delle nuove generazioni
- ‘gameficazione‘ del sesso ovvero sesso attraverso videogame.
Il fenomeno delle sex-dolls
Tra questi tre temi quello meno dibattuto e che passa un po’ in sordina riguarda proprio l’impiego di sex-dolls nella vita di relazione e nella sessualità.
Si tratta di un fenomeno classificato all’interno delle cosiddette ‘parafilie’, vale a dire quei comportamenti di ricerca del piacere che escono dalla consuetudine e dalla norma.
In generale questi tre temi ci rimandano alla questione di una certa ‘immaturità relazionale’ e infatti, anche sotto ogni tematica relazionale covano sempre due aspetti: la dipendenza e l’ansia.
In quanto umani, per natura, siamo soggetti a svariate forme di dipendenza che investono le sfere di vita affettiva, sessuale e del desiderio, e le parafilie attecchiscono su questo terreno.
La società promuove, accetta o reprime alcune di esse.
Per esempio, è ampiamente sdoganato il fatto di frequentare dei Privè (club privati a sfondo aggregativo e sessuale) – da soli, in coppia o in gruppo – mentre la società cela e nasconde altre tendenze molto diffuse come per esempio quelle masochistiche o sadiche. Se ne parla ampiamente ma non apertamente.
La pandemia inoltre ha creato delle dis-regolazioni rispetto a ciò che prima era considerato regola: l’isolamento e la paura hanno aperto la strada a soluzioni inedite per far fronte ad ansia, senso di solitudine e frustrazione.
I giochi sessuali – che si svolgano in solitaria, in coppia o in gruppo – hanno lo scopo di quietare gli stati di ansia che, quando presenti, si riflettono sul sistema nervoso con conseguenze negative sulla salute e sulla qualità di vita personale e relazionale.
Cambiamenti di clima hanno influenzato l’evoluzione del cane
Il cane, animale domestico che plasma la propria vita nel rapporto con l’uomo, ha zampe adatte…Sex-dolls: quali sono i contro?
Cambiamenti di clima hanno influenzato l’evoluzione del cane
Quando nasciamo siamo esseri inermi e abbiamo bisogno di tutto.
Se accuditi limitatamente per ciò che riguarda pulizia e cibo, senza contatto e connessione affettiva, il nostro sviluppo ne risulta fortemente compromesso. La nostra specie, infatti, si è evoluta proprio grazie al concetto di ‘relazione’.
Abbiamo bisogno dell’altro. Senza l’altro non siamo nulla, non cresciamo e moriamo.
Lo sguardo, il tatto, l’olfatto, la voce e il modo in cui li usiamo, sono i fattori alla base dello sviluppo del mammifero umano.
Il nostro corpo è dunque una macchina biologica che favorisce la relazione umana attraverso i sensi e tramite segnali neurologici e ormonali.
Una real-doll non offre questi feedback biochimici in modo diretto.
Il tatto, l’olfatto e tutta la sensorialità, se posti in relazione a una ‘bambola di gomma‘ devono per forza ricalibrarsi su parametri non umani. Questo è un aspetto che compromette fortemente la maturità della persona.
A ciò aggiungiamo l’evitamento relazionale reale: interfacciarsi con una bambola non permette certo un confronto relazionale sul piano adulto.
Tutto resta delegato alla sfera dei bisogni primari di contatto e connessione.
Serve ovviamente distinguere tutto ciò dall’utilizzo ludico che in tal caso avrebbe le caratteristiche della saltuarietà e della condivisione con un partner o con un gruppo di amici.
Amore e sentimenti per una bambola inanimata
Ma perché accade che molte persone scelgano di innamorarsi e di stabilire una relazione di lunga durata con una bambola inanimata?
Se andiamo oltre alle grandi criticità sino a qui espresse, e ricordiamole:
– blocco dello sviluppo affettivo ed emotivo
– relazione che ci richiude su noi stessi
– abitudine a una sensorialità mediata da un oggetto sostitutivo dell’essere umano
criticità che evidentemente bloccano la crescita umana pensando alla maturità tipica di un adulto, le bambole a grandezza naturale devono essere osservate, in quanto fenomeno, anche con un occhio più sociologico.
Sotto questa lente appaiono più simili a ‘presidi sanitari‘ e di fatto in molti casi costituiscono ‘strategie per il riequilibrio del benessere personale e sociale‘. Vediamo insieme perché.
I pro delle sex-dolls: per alcune persone rappresentano una soluzione?
Il mercato della sessualità e della masturbazione maschile è socialmente sdoganato da sempre.
La norma accetta, per esempio, che il maschio vada a prostitute. Il maschio abbiente frequenta luoghi dove sono garantiti pulizia, selezione, controllo medico e servizi variegati che offrono ampie vie di sfogo ai desideri. Il maschio non abbiente si orienta invece sulle donne di strada o sui centri orientali di massaggio, garantendosi lo svago al prezzo di circa 30 euro a prestazione.
In questo secondo caso, che sia su strada o al centro massaggi quello che si crea è di fatto un mercato sessuale che dal punto di vista della maturità relazionale pone le stesse questioni delle sex-dolls.
La differenza è che il piacere con una bambola per adulti è meno genitalizzato, meno masturbatorio.
Si deve tenere anche conto del profilo della persona che, abdicando alla relazione con un partner umano, di fatto sta facendo una delle seguenti scelte:
- sta scegliendo di sottrarsi alle relazioni velenose di cui ha fatto esperienza sino a quel momento;
- sta scegliendo di non far fronte ai propri schemi di autocommiserazione e svalutazione
- affronta in questo modo un disagio o una limitazione di natura funzionale
- sta scegliendo di sottrarsi al mondo della prostituzione che come sappiamo segue perlopiù logiche di sfruttamento.
Le sex-dolls in tal caso rappresentano qualcosa di molto vicino a un supporto che aiuta a mediare una difficoltà con se stessi e con gli altri.
A titolo di esempi consideriamo alcune categorie di disagio funzionale come per esempio persone che soffrono di impotenza a causa del consumo di alcool o a causa di malattie come il diabete. Oppure pensiamo ai disabili funzionali o cognitivi.
E ancora, pensiamo a uomini che riconoscono di avere pulsioni violente non controllabili verso le donne durante
i rapporti sessuali.
Per queste categorie le sex-dolls sono riparatrici poiché aiutano ad arginare fenomeni già conclamati. A questi possiamo aggiungere i portatori di HIV non ancora pronti a fare coming-out con le eventuali partner ma coscienti della loro pericolosità sociale.
Esiste in sostanza una vasta area di ‘grandi utenti‘ che cercano soluzioni a problemi noti evitando la rinuncia alla propria sfera sessuale.
Come si inseriscono le donne in questo quadro?
In tutto ciò manca un accenno più diretto alle donne, che per loro natura hanno una sessualità più liquida ma che a loro volta si affezionano ai propri apparecchi per l’auto-soddisfazione sessuale.
Il meccanismo affettivo di fondo è sempre lo stesso che vale per gli uomini con le real-dolls.
Resta il fatto che la sessualità è il gioco degli adulti ed è un modo con cui la persona cerca sollievo e leggerezza attraverso lo scarico di pulsioni che appartengono alla nostra specie e che sono oggetto di tabù culturale.
Uomini e donne: una stessa esigenza di intimità
La percezione di intimità la crea il senso di cura e questo tipo di relazione si instaura anche con un oggetto.
La teoria sull’oggetto transizionale spiega come un oggetto possa fornire conforto psicologico al bambino giacchè gradualmente sostituisce il legame con la madre.
Per tutta la vita adulta creiamo collegamenti tra la nostra interiorità e l’ambiente esterno attraverso ‘oggetti di transizione’. Proprio come abbiamo fatto da piccolissimi.
Il mercato sessuale italiano offre esperienze di rapporti sessuali completi e non fugaci con una spesa media di 130 euro. È chiaro che in questo caso quella che viene soddisfatta raramente è la sfera intima.
Ciò di cui vuoi prenderti cura te lo porti a casa. Vale per la moto, per un vestito, per un quadro. Vale anche per una sex-doll.
Trasferire le emozioni su un oggetto
La nostra società è pregna di problematiche diffuse e sottaciute che trovano conforto nell’impiego di sex-dolls.
Ricordiamo:
- Difficoltà ad autorizzarsi una certa libertà sessuale per chi è in coppia
- Problemi con figure femminili (pensate a uomini single da tanti anni)
- Problemi di funzionalità (pensate ai disabili funzionali)
- Rifiuto inconscio a prendersi cura di sé che causa eiaculazione precoce e conseguenti insicurezze e difficoltà relazionali
- Impulso a sfogare rabbia sulle donne durante l’atto sessuale.
A queste tematiche aggiungiamo altre funzioni assolte dalle Real-Dolls:
- Permettono a coppie e a gruppi di giocare sessualmente in modo alternativo
- Vengono impiegate in ambienti non finalizzati alla sessualità
- Ammortizzatori nella routine di coppia.
Il vero rischio di immettere una bambola a grandezza naturale nella vita di una persona poco matura e cosciente è che avvenga un totale trasferimento di ingaggio affettivo sull’oggetto.
Non è la razionalità come sappiamo a gestire i nostri stati affettivi, sono i ‘neuroni specchio‘ a farla da padrone in questo campo.
Ricordate il film “Cast Away”? Tom Hanks, unico naufrago su un’isola deserta, aveva disegnato occhi, naso e bocca al pallone che aveva battezzato ‘Wilson’ e che così era stato investito di ‘umanità’.
Wilson era suo amico. Tutta una faccenda di sopravvivenza, di neuroni specchio e di relazione per l’appunto.
Copertina Foto di cottonbro studio: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-mano-giovane-riflesso-6568115/
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