Di recente ho rivisto il film “Still Alice”: racconta come una donna, cinquantenne affermata nella vita e sul lavoro, affronta una forma presenile di Alzheimer e il suo progressivo quanto inarrestabile decadimento cognitivo.
Con stupore ho scoperto che Richard Glatzer, il regista del film, era affetto da SLA e, nonostante il rapido peggioramento della malattia, non ha mai perso un giorno di riprese.
Alla fine, Glatzer riusciva a comunicare solo toccando con l’alluce del piede destro un iPad progettato appositamente. È morto a 63 anni, a meno di tre settimane dopo l’Oscar conquistato da Julianne Moore, la protagonista di Still Alice.
Smetti di rimandare. Smetti di mentire a te stesso
Secondo Denis Waitley, uno dei più apprezzati scrittori e moticatori americani, molte persone trascorrono la loro intera vita in un’isola fantastica chiamata “Un giorno io farò…”.
E la storia del regista Richard Glatzer ci ricorda che le nostre azioni non sono mai vane. Quando ci “raccontiamo” che “un giorno” faremo, diremo, andremo……quando sprechiamo il nostro tempo e rimandiamo, stiamo privando gli altri e noi stessi di qualcosa di prezioso: il nostro talento, le nostre risorse personali
Se Glatzer avesse aspettato ancora un altro anno per realizzare il suo progetto, il film e il suo patrimonio non sarebbero mai venuti alla luce.
Tutti noi, come Richard Glatzer, abbiamo storie da raccontare, messaggi da trasmettere, doni da condividere. La nostra unicità è tale che quando ci tiriamo indietro, il nostro pezzo del puzzle collettivo è semplicemente mancante.
Anche il vecchio Seneca ne era convinto: “Metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l’altro la vita se ne va”.
La vita è troppo breve. Smetti di rimandare
Perché? Semplice: il mondo ha bisogno della tua passione, quindi: datti da fare. Inizia da qui, rispondendo sinceramente a questa serie di domande.
1) Come definiresti l’abitudine a procrastinare le tue decisioni? Pigrizia? Paura? O che altro?
2) Indaga sulle strategie che metti in atto quando rimandi un tuo obiettivo. Per esempio: passi molto tempo su Facebook a fare i test su “ che albero sei” o “che cosa rivela il tuo nome?”. Oppure: hai un nuovo hobby che ruba tutto il tuo tempo? O trascorri ore a fare “ricerche molto importanti” su Internet?
Questa settimana fa una lista onesta delle attività (più o meno importanti) che ti impegnano molto e che ti impediscono di muoverti nella direzione dei tuoi obiettivi.
3) Chiediti: che cosa nasconde la mia abitudine a rimandare le cose? Questa è una domanda fondamentale: ti basta notare le tue sensazioni quando immagini di smettere di procrastinare.
Potrai rilevare diversi sentimenti edi emozioni: la paura del fallimento, la paura del successo, la mancanza di capacità organizzative, la paura dell’ignoto, la paura del cambiamento, la mancanza di sostegno, la paura della visibilità, la mancanza di fiducia in te stesso e altro. Una volta scoperto cosa ti blocca, muoviti. Smetti di rimandare. Subito
Stop and Go. Basta rimandare
E ora agisci! Il primo passo è quello più difficoltoso perchè ci spinge fuori dalla nostra zona di comfort, dal nostro giardinetto interiore. Ma non dimenticare ciò che sosteneva il filosofo cinese Lao Tzu:“Anche un viaggio lungo mille miglia comincia con un passo”.
Smetti di rimandare, sforzati dunque di fare il primo passo, e vedrai che ogni giorno sarà sempre più facile muoversi nella direzione dei tuoi sogni.