Alberto Albertini, come avere successo nella vita tra lacrime e fatica
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Alberto Albertini, come avere successo nella vita tra lacrime e fatica

09/04/2022
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Che cosa può aver spinto Alberto Albertini –  responsabile dell’innovazione e dello scouting tecnologico di un’azienda quotata, leader mondiale nel settore Pharma e Food&Beverage, copywriter, giornalista, consulente di marketing e comunicazione, docente a contratto presso la facoltà di Scienze Linguistiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, tra i fondatori della rivista «Stile Arte», collaboratore con la Scuola Holden e il Giornale di Brescia e ideatore e direttore artistico del festival Rinascimento Culturale – a scrivere un breviario sul prezzo del successo?

Forse il pensiero che oggi ci si lamenta di non avere un lavoro ma si rifiuta quello faticoso, ci si dichiara pronti soltanto a impieghi che sfruttino il bagaglio acquisito in anni di studio e poi ci si crogiola nel reddito di cittadinanza, forse la giusta convinzione che occorra sacrificarsi molto, lavorare, studiare, rischiando di ritrovarsi con poco tempo per consumare un pasto decente, da soli, la sera tardi, dopo una giornata faticosa.

Da pensieri come questi prende le mosse “Noodles, acqua bollente e lacrime. Ricette (per vivere meglio) per studenti e imprenditori”, una lettura nello stesso tempo lieve e impegnativa, che ci porta a riflettere sul presente.

Dati di fatto come punto di partenza

Si tratta di un libro presentato come controcorrente e forse persino politicamente scorretto, dal momento che non segue la grande massa degli scritti motivazionali che mirano a convincere il lettore di essere perfetto così com’è.

Di perfetto c’è ben poco in un periodo storico così complesso per il mondo del lavoro, con una disoccupazione galoppante e con una congiuntura internazionale tra le più articolate del secondo dopoguerra, aggravata da una guerra in corso.

Gli anni dell’edonismo reaganiano sono un lontano ricordo, ai nostri giorni occorre darsi da fare e sacrificarsi fino in fondo se si vuole trovare un posto nel mondo, aiutati da consigli e ricette come quelli di Alberto Albertini, indirizzate soprattutto ai giovani.

Non sono ricette facili da realizzare, di quelle che offrono il “successo assicurato” e aiutano a fare colpo con poca fatica, ma prevedono un impegno gravoso e continuativo, la capacità di accettare le sconfitte e trasformarle in nuovi punti di partenza, la consapevolezza di sé e delle proprie capacità.

Troppo spesso racchiusi nel guscio familiare sino a trent’anni, protetti dai genitori in ogni occasione, anche quella sbagliata, tutelati con ogni stratagemma dal gusto amaro della sconfitta, i giovani non sono preparati ad affrontare ciò che la vita vera, la quotidianità del mondo lavorativo comportano.

Ecco allora l’utilità di un saggio-pamphlet privo di rimandi  alle utopie, ma ben saldo nei suoi collegamenti con il modo reale.

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Alberto Albertini e la metafora dei noodles giapponesi

I noodles del titolo sono una metafora del tipo di vita che bisogna accettare se si vuole percorrere la strada del successo: si tratta di cibo liofilizzato a cui aggiungere solo acqua, un pasto veloce per chi non ha tempo di concedersi pause gastronomiche, benchè ciò generi frustrazione e stanchezza.

Accontentarsi dei noodles significa accettare i sacrifici, sapere che non sarà per sempre, riconoscere negli altri dei modelli da seguire, imparare da tante e diverse esperienze lavorative prima da potersi finalmente concedere dei pasti decenti.

La metafora della vita, insomma, estremamente calzante.

Alberto Albertini non sale in cattedra, non dispensa consigli dall’alto, ma racconta di sé e dei suoi studenti, ritaglia momenti di vita che potrebbero essere adatti a tutti noi, supporta i più deboli e sopporta i troppo sicuri di sé, offrendo a tutti regole semplici, inserite in un efficace codice di comportamento.

Le prediche e i consigli di Alberto Albertini

Le prediche costruttive di chi ha più esperienza e saggezza vengono mal tollerate dai giovani: e invece dovrebbero accettarle con umiltà e con interesse, perché chi le fa ha a cuore il loro benessere.

Ambizione e forza sono parole chiave per riuscire nella vita professionale, così come avere una vision, un obiettivo a lungo termine, forse addirittura un sogno.

Gli esempi che hanno per protagonisti gli studenti di Alberto Albertini lo ribadiscono con chiarezza: si parte dal basso per arrivare là dove si sogna di essere, lavorando magari in un autolavaggio o in un McDonald’s, tutte esperienze che permettono di comprendere come funziona il meccanismo a ogni livello.

Mediante pacate riflessioni l’autore sottolinea comunque l’importanza di una sana ribellione, nei limiti del rispetto dell’autorità, per potersi sentire realizzati.

Essersi garantiti abilità interpersonali e comunicative permette una felice interazione con gli altri, una comunicazione efficace, una risposta coerente, tutti elementi chiave nell’attività imprenditoriale.

Oggi la specializzazione non ha più senso, il mondo è troppo complesso per capirlo e migliorarlo da un unico punto di vista: da qui la sollecitazione a dedicarsi ai vari saperi, differenziandoli molto, da quello tecnico scientifico a quello umanistico, per garantirsi una visione d’insieme.

Il decalogo personale di Albertini è tanto semplice quanto difficile da mettere in pratica, una sorta di ossimoro che nel mondo del lavoro potrebbe essere di utilità per capire che lo sbaglio fortifica, che non è affatto una condanna morale.

Mai stancarsi di essere curiosi e di imparare: sopravvalutiamo la creatività e l’estro inventivo. Invece la perseveranza e la motivazione, l’applicazione intesa come impegno, concentrazione e dedizione battono il talento 10-1.

Conoscere se stessi, per conoscere gli altri, avere chiari i valori che sostengono la personale mission di ciascuno permette di immaginare con chiarezza il futuro che si vuole vivere.

Ma senza lo studio niente è possibile, qualora ce ne sia la possibilità bisogna garantirsi un corposo curriculm che comprenda una laurea magistrale, dei Master, dei corsi di specializzazione, perché più si conosce più chiavi si possiedono per aprire le porte del futuro.

Le sfide fortificano, che siano coronate da successi o segnate da sconfitte, perché a volte l’esistenza scombina i nostri piani, cambia la pianificazione e obbliga e reinventarsi per avere un nuovo traguardo: nel non cedere sta la forza che ognuno dovrebbe possedere.

Alberto Albertini correda di esempi tratti dalla sua esperienza le sue riflessioni, rende partecipe il lettore di una vita vissuta, straordinaria sotto certi aspetti e ordinaria sotto altri, come potrebbe e dovrebbe essere la vita di ciascuno.

Siccome la vita è fugace e precaria, dobbiamo viverla intensamente quando c’è, espanderla il più possibile, assaporare i momenti sereni, fermarci ogni tanto per renderci conto che stiamo bene.

Si tenda ad essere unici, il cavaliere sognatore con una missione nobile e gentile, quasi impossibile, nonostante la vita breve e un intero universo che lo avversa. Non cieco e incosciente, ma chi con entusiasmo coinvolge gli altri in un processo di esplorazione e creazione, non si arrende, se cade cerca alternative, ricomincia e rinasce migliore.

Ramen e lacrime, solo così l’impossibile diventa possibile.

Alberto Albertini, come avere successo nella vita tra lacrime e faticaAUTORE : Alberto Albertini

TITOLO : Noodles, acqua bollente e lacrime

EDITORE : Rubbettino

PAGG. 92        EURO 12,00

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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