Amos Oz, lezioni contro il fanatismo
Settantasei anni portati con fierezza, uno sguardo acuto e penetrante, le rughe che solcano un viso su cui è stampata la storia di un popolo, Amos Oz è romanziere e saggista israeliano da sempre coinvolto nelle vicende medio-orientali, come uomo e come scrittore.
Dopo aver visto scorrere sotto i suoi occhi il dolore e la rabbia di due popoli, quello israeliano e quello palestinese, dopo aver egli stesso partecipato alle guerre che hanno dilaniato una striscia di terra nella quale si formarono le più antiche civiltà, ha maturato una sua personalissima idea su come affrontare questa questione e provare a dirimerla.
In questo modo, come egli stesso sostiene, ha creato intorno a sé un alone di diffidenza, considerato il suo ricorrere ad una parola poco amata in quelle terre, PACE, alla quale molto spesso si preferisce il suo contrario, guerra.
LA LEZIONE DI PACE DI AMOS OZ
Il suo pensiero in merito venne espresso nel corsi di tre interventi tenuti all’Università di Tubinga, in Germania, ed è oggi raccolto in un piccolo manuale dal titolo “Contro il fanatismo”, in cui all’esiguità del numero di pagine fa da contrappunto lo spessore del pensiero.
Col tono lieve di chi si appresta a discutere di argomenti serissimi senza voler tediare l’interlocutore, il Professor Oz racconta di come egli sia diventato scrittore osservando il mondo in movimento intorno a lui e alla sua famiglia, di quanta fatica sia costato ottenere dei permessi per scrivere allorquando il suo lavoro quotidiano si svolgeva nelle piantagioni di cotone di un kibbutz, di come per diventare scrittore sia fondamentale sapersi mettere nei panni di un altro.
Questa capacità lo ha portato non solo a inventare i personaggi che popolano i suoi numerosi romanzi, ma anche ad ampliare le sue vedute come uomo del presente, coinvolto in una lotta tra popoli troppo spesso degenerata nel sangue.
Ed ecco allora nascere in lui questa consapevolezza, che oggi sia troppo facile abusare delle parole dimenticando il loro profondo significato.
Provocatoriamente, Amos Oz invita a relegare l’amore di cui tutti si sentono paladini nel mondo ad un ruolo marginale, non ritenendolo affatto la cura dei mali da lui analizzati.
Non è l’amore, è la pace che può salvare l’uomo dalla sua distruzione, una pace come quella che si crea tra i condomini di uno stesso palazzo, dopo accese ed inutili assemblee di condominio giocate sul filo del rasoio.
Immaginare i territori israelo-palestinesi come un grande condominio fa sorridere, ma a ben vedere l’immagine coniata da Amos Oz è forte e convincente: i condomini devono solo imparare a convivere, non devono necessariamente amarsi, anzi, devono solo essere in grado di rispettarsi a vicenda.
Pietro Castellitto, essere trentenni o avere trent’anni?
Pietro Castellitto, trent’anni fra qualche settimana, è figlio di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini. Dire che…IL COMPROMESSO, LA SOLUZIONE DI AMOS OZ
Pietro Castellitto, essere trentenni o avere trent’anni?
Queste riflessioni dello scrittore sembrano assumere una forza devastante al di là dello specifico contesto per le quali furono scritte ai giorni nostri, quando quotidianamente assistiamo a fenomeni di intolleranza, di odio, di fanatismo contro popoli e uomini considerati altri da noi.
Combattere il fanatismo plateale è facile, dice Amos Oz, molto più difficile affrontare quello strisciante, che alberga in ciascuno di noi e che si cela sotto un sovraesposto perbenismo.
Questa è la radice tossica da estirpare e per farlo non c’è che una soluzione, non così radicale da accontentare tutti: il compromesso.
Non è una parola amata, questa, lascia spesso in chi la ascolta il dubbio del non chiaro, del non risolto, del lasciato a metà senza vinti né vincitori.
In verità è l’arma vincente, l’unica che secondo lo scrittore può risolvere i conflitti di ieri e di oggi, che è capace di guarire un fanatico.
Se a questa si aggiunge anche l’ironia, la capacità di vedersi e giudicarsi dall’esterno, il cammino è segnato: allora sarà possibile davvero trovare una soluzione definitiva, per un uomo, per una città, per un popolo.
“Il compromesso è vita, il fanatismo è morte”: la lapidaria conclusione di Oz serva da monito per evitare la distruzione futura e da spunto per affrontare la lettura di questo piccolo intenso libro.
TITOLO: Contro il fanatismo
EDITORE : Feltrinelli
PAGG. 80, EURO 4,50