Art & Show - Andrea Bajani: che cosa resta della scuola?
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Art & Show – Andrea Bajani: che cosa resta della scuola?

23/05/2014
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Andrea Bajani è uno scrittore giornalista romano trapiantato in Piemonte.

Fin qua nulla di strano.

Andrea Bajani ama la scuola, non solo, ama la scuola pubblica, quel tanto che basta per parlarne in termini di struggente malinconia, di incontrollabile rabbia, di incondizionata passione.

E qui la storia si fa più complicata.

Parlare di scuola, oggi, per giocare al massacro contro questa istituzione è facile, ergersi a difensori della medesima complica a volte la vita, suscita se non altro sguardi perplessi o mezzi sorrisi di accondiscendenza.

La scuola, sempre la scuola, quella stessa che a stagioni cinematografiche alterne viene messa alla berlina, che è spesso considerata un vuoto diplomificio, a proposito della quale tutti, ma proprio tutti, hanno una personale e fondata critica da fare, proprio questa suscita l’interesse di cotanto scrittore?

Ebbene sì, succede.

Capita quando qualcuno comprende che tutto passa attraverso la scuola, nel bene e nel male, che non c’è davvero modo di formare nuove generazioni ripulite dalle scorie delle attuali se non ridando dignità all’insegnamento, magari anche attraverso un piccolo libro dal titolo provocatorio, “La scuola non serve a niente”.

Si tratta di un centinaio di pagine, di quelle che profumano di carta “di una volta”, che puoi leggere in treno o in una sala d’aspetto, che hanno ovviamente l’intento di ribaltare l’affermazione iniziale, o almeno di mutarne la rotta.

Forse è vero, che la scuola non serve, ma è certo che debba servire?

Non sono forse altri i verbi che andrebbero utilizzati parlandone?

Andrea Bajani se lo chiede attraverso una serie di asciutte riflessioni, condite dalla sua esperienza di vita, che lo ha portato a lavorare negli ultimi anni a stretto contatto con gli studenti, per un progetto sulle PAROLE.

Sono pensieri che condivide col lettore, in calce ai quali si trovano poi stralci di altri noti autori, uno per tutti Massimo Recalcati, che con piglio deciso invita i professori a generare amore, addirittura transfert erotico, sul sapere, più che distribuire sapere.

Non si tratta certo di un manuale di istruzioni per far funzionare la scuola, quello esiste solo nel paese di Utopia, ma di un tentativo di ricucire uno strappo, quello tra docenti e allievi, per esempio, o quello tra docenti e genitori (il peggiore in assoluto).

Andrea Bajani non lesina sferzate a nessuno, ma con lo spirito costruttivo di chi vuole dare la giusta collocazione alla scuola, ridandole la dignità che il tempo corrente le nega.

Tutto questo in cento pagine?

Forse sono poche, per chi ci crede, o forse sono troppe, per chi vi legge solo un ennesimo sterile tentativo di sprecare parole su un processo di irreversibile degrado, ma sono sufficienti per cominciare a pensare nei dovuti termini.

E’ un piccolo libro, destinato ad un pubblico enorme, professori,genitori, studenti, e a tutti coloro che credono nella possibilità di coltivare il sapere negli animi dei ragazzi e, come dice l’autore, vogliono far alzare i loro sguardi verso il cielo.

AUTORE: Andrea Bajani

TITOLO: La scuola non serve a niente

EDITORE: Laterza la Repubblica

Pagg. 136,  euro 5.90

Disponibile in versione eBook

 

Immagine copertina di Julia Avamotive https://www.pexels.com/it-it/foto/foto-del-libro-della-holding-della-donna-1082953/

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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