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Art & Show – MasterChef o DisasterChef? I deliri di Marco Giacosa
Se siete fanatici spettatori di qualsivoglia trasmissione di cucina, se siete disposti a rinunciare all’appuntamento con l’ipotetico uomo o l’ipotetica donna della vostra vita per seguire l’ultima puntata di MasterChef, se in quanto tali vi state disperatamente chiedendo in quale delle precedenti vi siete persi Marco Giacosa…… se tutto questo corrisponde a realtà, tranquillizzatevi: Marco Giacosa NON è un concorrente aspirante cuoco, bensì il brillante, simpaticissimo autore di un mancato delirio di onnipotenza culinaria, dal titolo “DisasterChef”, pubblicato da Miraggi Edizioni.
Tutto ha avuto inizio, secondo Giacosa, nel momento in cui il caso lo ha trasformato in spettatore di una puntata del format televisivo tra i più in voga del momento.
![Joe Bastianich](http://www.ilfont.it/wp-content/uploads/2015/01/giacosa3-218x300.jpg)
Di lì in poi, dice lui, la sua vita non è stata più la stessa, i suoi approcci alla cucina sono diventati deliri, incubi ad occhi aperti, in quanto al suo fianco sono comparsi i tre mostri sacri, Bastianich, Cracco, Barbieri.
E non lo hanno più lasciato, sinchè non si è finalmente risvegliato.
L’esperienza è stata tale e tanta (?) che Marco Giacosa, classe 1974, torinese, collaboratore de La Stampa, ha deciso di trasformarla in questo paradossale racconto, vietato a chi ai fornelli si prende troppo sul serio.
Scardinate le regole del quieto vivere narrativo, la storia trova il suo incipit e la sua conclusione da Angelo, il verduriere egiziano di fiducia, snodandosi per lo più nella cucina di Marco.
![Carlo Cracco](http://www.ilfont.it/wp-content/uploads/2015/01/giacosa4-300x169.png)
La quale ci auguriamo preveda un frigorifero un po’ più attrezzato di quello che compare in copertina,desolatamente e tristemente abitato da un limone, un fondo di salame e un presumibile avanzo di marmellata fatta in casa.
Ma come si diceva, tutto va preso con la giusta distanza: sia il protagonista, che raggiunge l’apice della sua creatività con una frittata di cipolle, patate e radicchio ( esperienza che lui stesso assicura vera, sperimentata dalla sua fidanzata) non riuscendo per altro a spacciare per sue ricette deliziose, come il filetto di branzino al timo con verdure scottate e crema di zucca, sia l’inflessibile Bastianich, che non lo abbandona mai, pagina dopo pagina, e lo trasforma spesso in un misero tapino afflosciato su se stesso.
![Bruno Barbieri](http://www.ilfont.it/wp-content/uploads/2015/01/giacosa5-300x188.jpg)
Insomma, un divertissement che scivola via per un centinaio di circa di pagine e che vi fa arrivare alla fine senza che neanche ve ne siate accorti.
Al fianco dell’autore e degli chef, un contorno mai definito, appena accennato eppure altrettanto partecipato, di personaggi: i condomini, gli abitanti del quartiere, di Torino, del Nord Italia, del Nord Europa, del nord del Mondo…
Ma su tutti questi spicca il direttore dell’Auditel, colui che fa dello share la sua religione, la sua ragione di vita, e che con queste deliranti apparizioni di Marco Giacosa raggiunge il successo planetario (e non si tratta di iperbole, leggere per credere).
Da non trascurare, nel piacere di questa lettura, l’elemento fonico: tutti noi, anche quelli che giurano sui proprio volume del Cucchiaio d’argento di non aver mai seguito una di queste trasmissioni televisive, conoscono l’intonazione di Bastianich e soci, fedelmente trascritta in queste pagine, per cui il lettore li “sente” quando parlano con le loro ridicole inflessioni e aggiunge divertimento a divertimento.
In tutto ciò, vietato dimenticarsi che Marco Giacosa è scrittore serissimo, quarantenne di successo lontano dagli stereotipi del genere e che dunque questo “DisasterChef”, oltre a divertirci, fa riflettere sui perversi meccanismi televisivi di cui siamo quotidianamente vittime, a volte inconsapevoli, ma solo a volte.
Torniamo a divertirci con leggerezza in cucina, chiamiamo i piatti coi loro nomi e non con titoli di poesie che neanche i Futuristi più arditi avrebbero tollerato, smettiamo di crederci chef e godiamo del nostro riuscire ad essere qualche volta un cuoco o una cuoca discreti: Bastianich e Cracco popoleranno gli incubi altrui.
“ Si tu non ha’ tempo di guardare orizzonte e di odorare aria che respiri, è inutile no solo che tu cucini ma anche che tu ti svegli a mattino”
( Joe Bastianich a Marco in DisasterChef, pag.47)
AUTORE: Marco Giacosa
TITOLO: DisasterChef
EDITORE: Miraggi Edizioni
Pagg. 96, EURO 12,00