Cristina Caboni, tra fiori e segreti da svelare
Cristina Caboni è stata ed è uno di quei fenomeni letterari che caratterizzano il nostro inquieto presente.
Sarda di origine, occupata nella azienda apistica della sua famiglia, da sempre molto legata alla natura, pochi anni orsono ha deciso di affiancare al suo piacere di coltivare le rose e di studiare le essenze e le fragranze naturali una nuova attività, quella di scrittrice.
Due gli elementi che le sarebbero stati necessari per tentare la strada del successo: un contesto in cui sviluppare le sue trame inconsueto ma al contempo accattivante e un tema universale, uno di quelli sui quali si punta sperando di vincere facilmente la partita.
Il primo era a portata di mano, era il mondo della natura in cui Cristina Caboni si muoveva con sicurezza, grazie allo splendore da incanto della sua isola e alle conoscenze acquisite lavorando con lo straordinario mondo delle api.
Per il secondo l’autrice si è ispirata al più classico dei sentimenti in tutte le sue varie declinazioni, l’amore.
Il successo è arrivato, i suoi primi due romanzi sono stati letti e tradotti ed ora negli scaffali delle librerie si è affacciato il terzo, “Il giardino dei fiori segreti”.
“Ditelo con i fiori” non è più dunque solo uno spot pubblicitario, ma si è trasformato in un invito da prendere più sul serio, dal momento che i fiori sembrano essere non soltanto un abbellimento estetico, bensì anche una cura per l’anima, per lo spirito inquieto di ciascuno di noi.
L’idea non è in verità affatto nuova, dal momento che il romanzo “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh (2011) l’aveva abbondantemente anticipata, raccontando la storia di una donna che, attraverso le sue composizioni di fiori, risponde alle mute e dolorose domande che i suoi clienti rivolgono prima di tutto a se stessi.
L’amore, eterno motore della vita anche per Cristina Caboni
Protagoniste dei romanzi di Cristina Caboni sono inesorabilmente le donne: personaggi che sembrano vivere in mondi lontani dalla realtà, che non colgono nei loro tormenti interiori la complessità del mondo attuale, ma sembrano uscire dalla realtà delle “Piccole donne” di Louise Alcott.
Elena ed Angelica nei primi due romanzi, Iris e Viola ( nomen omen, come spesso ci ritroviamo a sottolineare tra gli escamotages narrativi) in quest’ultimo, freschissimo di stampa, muovono i loro passi tra profumi, miele e fiori, alla ricerca di una ottimizzazione del loro vivere e di una risposta a domande rimaste insolute.
Nel giardino dei fiori segreti ci imbattiamo sin dalle prime pagine in Iris, la protagonista che poi si sdoppierà attraverso l’incontro casuale con Viola, la gemella di cui non conosceva l’esistenza e che ritroverà per puro caso alla Chelsea Flowers, la più grande mostra di fiori del mondo.
Due sguardi che si incrociano, una sola grande passione in comune per i fiori, un attimo di sconcerto avendo l’impressione di vedersi in uno specchio e le traversie hanno inizio.
Scoprire di avere una gemella identica e non sapere perché non si è vissuta con lei la propria vita è una questione che cambia la propria quotidianità: le certezze dei vent’anni si fanno fragili, i perché senza riposta si accumulano gli uni sugli altri e la necessità di capire prende il posto della beata ignoranza in cui si viveva precedentemente.
In compagnia di Viola, Iris comincia il cammino che la porterà sino a Volterra, città d’origine della sua famiglia, i Donati, dove, in un grande giardino, i segreti della vita e dei fiori potranno forse essere svelati.
Allergie primaverili? Può aiutarci il Ribes Nigrum, antinfiammatorio naturale
La rinite allergica stagionale, conosciuta anche come “febbre da fieno”, è un problema respiratorio molto comune…L’alfabeto dei fiori di Cristina Caboni
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Lasciata Amsterdam, dove si era trasferita e il lettore l’ha conosciuta durante una escursione notturna in bicicletta volta a creare per una sconosciuta un’aiuola curativa, Iris si dirige alla volta dell’Italia e della tenuta di famiglia immersa in un immenso giardino, che dovrà svelare ben due segreti, grazie all’aiuto della nonna delle due ragazze: perché il loro destino è stato quello di vivere separate e per quale motivo il giardino stesso sembra essere destinato a morte certa.
Cristina Caboni, ci ha avvertiti dicendoci che “coltivare il giardino significa coltivare la pazienza. Ci vogliono attenzione, cure, costanza. In inverno ci si può dedicare alla messa a punto delle attrezzature e alla preparazione del terreno per le nuove semine. La terra accoglie e custodisce il segreto per la rinascita.”.
Capitolo dopo capitolo, accompagnando Iris e Viola nella loro ricerca, impariamo a conoscere meglio il linguaggio dei fiori, quello che ci spiega anche perché inconsciamente preferiamo un fiore, un profumo, un colore scartandone decine di altri.
Trentanove incipit floreali per altrettanti capitoli, per orientarci in un giardino, ma soprattutto in noi stessi.
Siamo donne eleganti e un po’ pericolose? L’amarillide fa per noi.
“L’amarillide – Hippeastrum – è il fiore dell’eleganza. Bulbosa di grandi dimensioni, sboccia in enormi petali carnosi dalle sfumature forti. Di facile coltivazione anche come pianta da interni, ama la luce e i terreni soffici, le irrigazioni regolari, ma non frequenti. E le carezze alle lunghe foglie. Se messa a dimora in inverno, fiorisce a fine primavera. Attenzione, come altre bellissime piante, anche l’amarillide è tossica.”
Ci sentiamo sole, abbiamo bisogno di esprimere i nostri sentimenti?? Ripariamoci tra i fiori di ibisco.
“I fiori sono nostri compagni di vita. L’ibisco – Hibiscus – ama ascoltare storie e racconti di chi si prende cura di lui. Generoso, dai fiori grandi, profumati e sgargianti, è simbolo di bellezza. Adora le lunghe estati calde. Non richiede terreni particolarmente ricchi, ma in vaso necessita di nutrimento. Teme il gelo, e gli piace essere innaffiato regolarmente. Fiorisce dalla primavera all’autunno. Aggiunto al tè, ha un sapore deciso. Rallegra crostate e dona un tocco di colore ai risotti.”
Ma non dimentichiamoci mai di lei, la regina dei giardini, come già narrava in versi nel lontano ‘600 il poeta Marino, la rosa. Mir acolo della natura nel suo profumo avvolgente, nei suoi petali di velluto, nei suoi colori tenui o sgargianti, sarà il vanto della nostra piccola aiuola o del nostro giardino, ma sarà anche la chiave di volta della storia che stiamo leggendo, quella che permetterà a Iris e a Viola di terminare il loro percorso.
“Le prime testimonianze storiche cha abbiamo della rosa risalgono all’epoca dei sumeri. Secondo i poeti greci, nacque dalla spuma del mare che generò Afrodite. Regina di ogni giardino, ha dimensioni e utilizzi innumerevoli. Adattabile, ama i terreni ricchi e ben drenati. La sua esposizione ideale è a mezz’ombra, ma necessita di alcune ore di sole diretto. Le innaffiature devono essere frequenti, ma senza ristagni. È uno dei fiori più utilizzati in cucina. Nelle bibite e sui frullati conferisce un tocco di raffinatezza. I suoi petali sono ingredienti di composte e liquori”.
TITOLO : Il giardino dei fiori segreti
EDITORE : Garzanti
PAGG. 368, EURO 16,90