Gianni Farinetti ha lasciato le Langhe.
Lo scrittore piemontese, da sempre amante di quella parte del Piemonte che affascina e incanta chiunque la veda distendersi morbida con le sue colline, come una donna abbandonata al sonno, ha scelto un nuovo sfondo per il suo ultimo romanzo, “Doppio silenzio”.
Si parla di un abbandono letterario, di finzione, perché è difficile immaginare che lo scrittore possa davvero lasciare il suo “buen retiro” dell’Alta Langa dove buon cibo e buon vino sono un binomio inossidabile.
E poi, a ben vedere, i lettori affezionati alle sue saghe familiari non gli perdonerebbero facilmente di averli lasciati orfani dei loro beniamini, catapultati spesso in vicende che minano il loro stereotipo di “bugia nen”.
Sebastiano Guarienti, il fulcro della saga, con i suoi amici e soprattutto i suoi parenti – alcuni di classe altri un po’ meno – attraversa da venticinque anni le pagine di Gianni Farinetti e di lui non si può proprio fare a meno.
L’Alta Langa, poi, coi suoi paesaggi familiari e al tempo stesso ostici, quasi selvatici per chi non la conosce a fondo, emerge dalle descrizioni dell’autore come l’unico sfondo possibile a certe imprevedibili vicende, pronta sempre a suscitare stupore e meraviglia.
Dunque si perdonerà all’autore questa fuga verso l’assolata Sicilia, così lontana dalle colline piemontesi ma così affascinante coi suoi segreti e coi suoi misteri, capaci di prendere al laccio il rampollo Guarienti e fargli dimenticare per alcuni giorni la sua Langa.
Breve viaggio in Sicilia per Sebastiano Guarienti
Quando l’aereo che lo ha portato a Palermo sta per atterrare, Sebastiano Guarienti viene catturato dalla nostalgia, dai ricordi del passato.
Il suo viaggio lo sta portando verso un matrimonio, verso vecchi amici che non vede da tempo ma soprattutto verso luoghi che ha visto più volte con Duccio, il suo ex compagno di vita, che ora ha lasciato il posto a Roberto.
La cerimonia farà seguito all’inaugurazione di Palazzo Campoducale, residenza nobiliare restaurata e riportata agli antichi fasti.
E’ proprio in queste sale sottratte all’incuria e all’oblio che Sebastiano ritrova l’amica Consuelo Blasco-Fuentes, ultima discendente diretta della famiglia Campoducale e madre del futuro sposo.
Tra nobili che sembrano appena usciti dalle pagine del “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e giovani ribelli che sembrano provare piacere nel demolire tutte le regole sociali dei vecchi aristocratici, Sebastiano viene a conoscenza di un delitto appena avvenuto ai danni di un imprenditore.
Facile immaginare gli stereotipi incombenti sul fatto, relativi a una Palermo mafiosa e omertosa, ma i luoghi comuni non appartengono alle storie narrate da Gianni Farinetti: anche questo delitto è in qualche modo legato al mondo in cui Sebastiano conta di immergersi per un paio di giorni, prima di tornare a casa.
Nobiltà e borghesia si sono fuse ormai da un paio di secoli, ma nei meandri del palazzo ancora si rincorrono i pettegolezzi volti a criticare la seconda e i suoi tentativi di arrampicata sociale.
Diego e Giulia, fratelli gemelli della sposa, suscitano sin da subito l’interesse di Sebastiano, il primo per la sua bellezza quasi arrogante, la seconda per il desiderio di apparire distante dal mondo a cui appartiene, in tutto ribelle.
Ville ristrutturate e palazzi abbandonati, interventi e abusi edilizi fanno da sfondo alle due giornate di Sebastiano, che permettono non solo a lui ma anche ai lettori di riallacciare legami con personaggi che hanno popolato i precedenti romanzi, che sono a tutti gli effetti i mattoni su cui Gianni Farinetti ha edificato le sue trame narrative, con una o più incursioni nel mondo del poliziesco e dell’investigazione.
Esaurito il suo ruolo, lasciatisi alle spalle inaugurazione e ricevimenti, nozze e ancora ricevimenti, Sebastiano sta per tornare in aeroporto quando un evento del tutto imprevisto sconvolge i suoi piani e lo obbliga a un salto indietro negli anni che lo confonde e lo sconcerta.
Stralci di passato per il protagonista di Gianni Farinetti
E’ una personalissima vicenda a stravolgere i piani di Sebastiano: fermo nel taxi bloccato dal traffico, ha l’impressione di vedere tra la folla un ragazzo con cui molti anni prima aveva vissuto un’intensa storia di amore e passione, Nicola.
L’amarcord esplode improvviso, a tradimento: prendere un aereo e tornare a casa diventa irrilevante, quel che conta, nella città che tramanda se stessa come garbata, oscura, altera, vendicativa, ossequiosa, sfuggente sempre, è capire il presente ricostruendo un passato di cui esistono solo più brandelli nella memoria.
La ricerca impossibile di Nicola lo porta invece da Giovanni, un ragazzo di poco più di vent’anni che assomiglia straordinariamente all’amico del passato e che gli svela un mondo a lui sconosciuto.
Alla vita di Giovanni si sono intrecciate quelle di Diego e Giulia, delle famiglie amiche di sempre e anche, in modo apparentemente incredibile, quella di Paolo Currau, l’uomo ucciso a coltellate.
Quanto di detto c’è in questo incrocio di vite, quanti segreti sono taciuti e quanto silenzio accompagna le parole dette?
La città i cui abitanti, come dice Giovanni, non hanno più sguardi, nessuna visione, si affidano solo a Santa Rosalia, i segreti sono tanti, ma il loro svelamento lascia spesso trapelare una verità semplice, una motivazione che finisce con l’essere condivisa, aggiungendo silenzio a silenzio.
Sebastiano Guarienti, che a nascondere segreti non è abituato, porta con sé nel viaggio di ritorno il malessere derivato dal non essere stato sincero con Giovanni, dal suo aver nascosto verità per inseguire ricordi.
L’abbraccio di Roberto e delle sue Langhe, così distanti da una città come Palermo in ogni singolo aspetto, lo riconciliano con se stesso e con il mondo, premessa indispensabile, questa, perché il silenzio venga infranto e l’unica verità possibile sia finalmente svelata.
TITOLO : Doppio silenzio
EDITORE : Marsilio
PAGG. 174 EURO 14,00 (disponibile versione eBook euro 7,99)