Marco Missiroli, uomini bruciati dal desiderio

Marco Missiroli, uomini bruciati dal desiderio

Marco Missiroli è scrittore abituato al successo: sin dal suo primo romanzo ha fatto incetta di premi prestigiosi, affermandosi nel panorama letterario come una delle penne più significative.

Sistematicamente presente nei cataloghi editoriali a intervalli precisi, ha saputo raccontare le vicende umane con gli occhi di un trentenne/quarantenne a cui non sfugge quanto esse siano ingarbugliate.

Tutti i romanzi di Marco Missiroli adottano il punto di vista di chi non si tira fuori dalla mischia, ma anzi ci si immerge sino ad esserne sommerso.

Eppure ognuno di essi ci svela un approccio nuovo, un guizzo di lettura ed interpretazione che prima sorprende e forse spiazza, ma poi diventa un filo a cui aggrapparsi e con cui procedere a passi veloci.

In tutto ciò non fa eccezione l’ultimo lavoro, “Avere tutto”.

La logica del possesso

“Avere tutto”, libro vincitore del Premio Bagutta 2023, si svela sin dal titolo: è una storia di desideri brucianti, spesso insoddisfatti, talora esauditi ma mai placati.

Nulla di nuovo, in realtà, se leggiamo criticamente il nostro quotidiano.

Incrociare donne o uomini che si dichiarino soddisfatti di ciò che sono e soprattutto di ciò che hanno è raro, tutti ambiscono al traguardo successivo e poi ancora e ancora a un altro.

Sono trascorsi quasi cinquant’anni da quando Erich Fromm analizzava lo spietato dualismo su cui si fonda la vita dell’uomo, l’egoismo contro l’altruismo, e nel tempo abbiamo visto prevalere sempre di più il primo.

Avere è importante, perché scioccamente pensiamo di poter essere soltanto attraverso ciò che abbiamo.

Non fanno eccezione i protagonisti del romanzo di Marco Missiroli, un padre e un figlio bruciati da passioni diverse ma ugualmente potenti.

La loro bramosia si incanala nel desiderio di vincere, di primeggiare, di sapere di aver giocato al limite del possibile, senza sconti.

Solo così si può davvero avere tutto ciò che si desidera, che sia un possesso materiale o immateriale non fa differenza.

Due uomini nella storia di Marco Missiroli

Nando Pagliarani e suo figlio Sandro vivono un’esistenza in solitaria, senza donne al loro fianco, perché mamma Caterina è morta e Giulia, la compagna di Sandro, lo ha lasciato proprio perché incapace di reggere le sue smanie di affermazione.

Sono lontani tra loro non soltanto geograficamente, il padre a Rimini e il figlio a Milano, ma anche e soprattutto come concezione di vita.

Quando Sandro decide di raggiungere il padre che, a detta degli amici che lo hanno informato, compie strane scorribande notturne, il suo rientro a Rimini fa riemergere una vecchia ruggine mai scrostata.

Il problema è Sandro, con la sua passione smodata per il gioco delle carte, che lo ha portato negli anni a vincere ma anche a perdere grandi somme ai tavoli dei professionisti.

Sono soldi che vanno trovati sempre e nei tempi stabiliti, per ottenere i quali si è disposti a tutto, anche a trafugare denaro ai propri genitori.

Nell’oggi che Sandro sta vivendo a Rimini, un tempo in cui il padre gli rivelerà anche dove va e perché durante le notti estive, il passato riaffiora con forza.

Sull’alternanza di questi due tempi narrativi si snoda il racconto, che con potenza descrittiva e un linguaggio fatto di parole forti, pienamente denotative, affianca ad ogni passo di oggi una memoria di ieri.

Se la passione di Sandro ha condizionato pesantemente la sua esistenza e di rimando anche quella di Nando e Caterina, così non è stato per il padre.

Per lui la bramosia si è concretizzata nel ballo, nella partecipazione a gare nei locali della Romagna che lo hanno fatto sentire bene, sino al sopraggiungere di un incidente, con la conseguente umiliazione.

Caterina, che è protagonista dei ricordi, aveva tentato di gestire i due uomini e le loro passioni, così come Giulia si era illusa di costituire un punto di svolta nella vita di Sandro.

Ma non si può soffocare ciò che si è, i vizi sono una tentazione a cui non si riesce a sottrarsi.

Il gioco dell’avere per gli uomini di Marco Missiroli

C’è un gioco che Nando e Sandro riprendono in modo apparentemente casuale ma ripetitivo: dove vorresti essere con un milione di più e vent’anni di meno?

Le risposte sono ogni volta diverse, ora prevale il denaro ora il tempo da vivere, ma nessuna risposta certa si impone.

In realtà questi due uomini sanno dove vorrebbero essere: Sandro a un tavolo di poker organizzato come ultimo momento di una non troppo gloriosa carriera da giocatore d’azzardo, Nando sulla pista della sala da ballo più prestigiosa della Romagna per rimediare a quell’errore che lo aveva reso ridicolo di fronte al pubblico.

Denaro e passione, voglia per entrambi di un’ultima possibilità.

I giorni trascorsi a Rimini da pochi che avrebbero dovuto essere si trasformano in mesi, durante i quali i lunghi silenzi iniziali tra padre e figlio cominciano ad essere riempiti.

Sono rassicurazioni, bugie pietose, verità mai dette ma conosciute da sempre, amori puliti e amori avvelenati.

E’ questo il gioco vero, quello della vita, un teatrino in cui recitiamo parti capaci di mettere a nudo le nostre fragilità.

Una storia di  maschi intermittenti, fragili, incompiuti

Un padre e un figlio che si ritrovano insieme ai fantasmi delle loro donne trovano difficile interagire, costruire insieme.

Marco Missiroli sottolinea implicitamente questa verità che emerge però nei discorsi mozzati, nei silenzi, nelle parole che colpiscono come fucilate.

Nando e Sandro sono divergenti in tutto. 

Il primo ha saputo reinventarsi più volte nella vita, lavorando prima sui bus turistici, poi come ferroviere e infine dietro al banco del bar America di sua proprietà, il fallimento finale.

Da vedovo, ha cercato e trovato con fatica un nuovo equilibrio: cura il suo orto, cucina secondo la tradizione di casa, segue a orari precisi le trasmissioni televisive e non dimentica la sua straordinaria passione per il ballo, sempre condivisa con Caterina.

Sandro è un quarantenne in situazione di precarietà, lavora come free lance in campo pubblicitario, non ha rendite precise e se i suoi clienti non pagano in tempo si trova a dover fare i conti con l’affitto e le bollette da pagare.

Eppure niente come l’ultimo suo ritorno a Rimini saprà legarli, a fronte di una verità taciuta troppo a lungo ed ora deflagrata in tutta la sua violenza.

Rimini con la sue estate, i gabbiani, gli amici, la tristezza delle stagioni vuote è comunque casa, la memoria di come abbia rappresentato la concentrazione di più vita possibile nel tempo minore possibile per riuscire ad avere tutto si svela all’improvviso e riporta i ruoli al loro posto.

Restano un padre e un figlio, più vicini, più legati.

E non importa se, alla fine del gioco, la vita impone ruoli ribaltati.

 Marco Missiroli, uomini bruciati dal desiderio AUTORE : Marco Missiroli

TITOLO : Avere tutto

EDITORE : Einaudi

PAGG. 160      EURO 18,00    (versione eBook euro 9,99)

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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