Monica Assanta, le difficili domande dei bambini

Monica Assanta, le difficili domande dei bambini

A tutti, nessuno escluso, è toccato nella vita l’imbarazzo di non saper rispondere ad una domanda, imbarazzo amplificato se a porla è stato un bambino.

Quanto possano essere lontane dal pragmatismo quotidiano le domande dei più piccoli appare chiaro quando ci si ferma ad ascoltare i loro perché: perché la nonna è scomparsa?  Perché il mare finisce là in fondo? Perché bisogna dormire?  Perché quella signora è brutta?

Domande a cui gli adulti si sforzano di rispondere traendo ispirazione dal loro mondo, quello a cui sono abituati e che spesso risulta incomprensibile a un bambino di due o tre anni.

Ancora lontano dalla fase del  cogito ergo sum il piccolo sembra non accontentarsi mai delle risposte che ottiene e macina imperterrito perché su perché, sino ad arrivare alle domande più temute, di carattere ontologico.

Monica Assanta, col suo libro “L’Alfabeto celeste. A scuola con gli angeli e un maestro speciale”, si è assunta l’oneroso compito di dare delle risposte a misura di bambino, relativamente alla vita spirituale.

E’ un piccolo volume costruito come un vecchio abecedario, quelli utilizzati nella scuola elementare di cinquant’anni fa, quando la A implicava sempre un’ape, la I un imbuto e la U il grappolo d’uva.

Con questo filo conduttore, l’autrice lega ad ogni lettera dell’alfabeto un concetto spirituale, nella convinzione che “non possiamo non tenere presente che il bambino si muove con naturalezza nel mondo del trascendente, perché ciò corrisponde alla sua natura” e correda ogni pagina con un disegno, a colori se frutto della fantasia infantile, in bianco e nero se nato dalla matita di Fiorella Zoppi.

Nella finzione narrativa di Monica Assanta è una bambina di soli sette anni, Anna, dotata di una sensibilità estranea ai più, a trovare in un baule della nonna il vecchio abecedario e a sentirsene subito attratta, conscia della possibilità insperata di avere tra le mani un libro in grado di dare una risposta alle sue domande più difficili, quelle che neanche i genitori e i fratelli prendono in considerazione come dovuto.

Le vocali dell’alfabeto angelico di Monica Assanta

Ecco dunque che la Guida Celeste di Anna la accompagna in un viaggio verso l’Oltre, il mondo spirituale al quale inconsciamente tende, col desiderio di conoscere i misteri dell’Aldilà.

La A di Angeli, Amore e Arcobaleno dichiara esplicitamente le convinzioni dell’autrice, che costituiscono l’impalcatura del libro stesso.

Gli Angeli esistono e abitano nella Luce, uno degli elementi ricorrenti in queste pagine, e accompagnano in ogni momento e in ogni passaggio coloro di cui si prendono cura.

Essi vivono nell’Amore Universale e l’Arcobaleno non è altro che un’espressione angelica, simbolo di purezza.

L’impostazione spirituale sembra essere in contrasto con il concetto legato alla E, l’Evoluzione, ma secondo l’autrice così non è: ai bambini bisogna spiegare le caratteristiche dell’evoluzione terrena, senza dimenticare però di illustrare la crescita spirituale, di cui è metafora calzante la lunga trasformazione di una larva in splendida farfalla.

La I affronta due elementi antitetici, l’Innocenza e l’Invidia: la prima è propria dei bambini alla loro nascita, la seconda è generata dalla materialità del mondo terreno.

Se per gli adulti è difficile liberarsene, per i bambini è molto più semplice, basta un respiro profondo per soffiarla via.

Arrivati alla O ci si inoltra su un terreno difficile e delicato: l’Oltre, quel “luogo” dove si ritrovano coloro che hanno terminato il loro cammino terreno, un luogo speciale dove trionfano amore e serenità.

E’ questo che Monica Assanta suggerisce di raccontare ai bambini quando vogliono sapere dove sono andati i nonni, perché non si svegliano più.

Nell’Oltre tutto è pace e, se si è capaci di ascoltare, si sente al fianco la presenza di chi non c’è più.

L’Amore Universale ha poi voluto che tutti fossimo Unici e Uniti, nessuno uguale ad un altro ma ognuno importante per come è nella sua unicità.

…..e qualche consonante

C come Canto e Creazione: il Canto è qui considerato come la forma più bella di preghiera, soprattutto se richiama la musica soave e melodica degli Angeli.

Gli uomini si avvicinano agli Esseri di Luce attraverso il canto, nella prospettiva dell’Amore Universale.

L come Luce: è possibile che i bambini manifestino timore del buio, la paura che i loro amati nonni siano in un buio senza fine, in un Oltre avvolto dalle tenebre.

La Guida Celeste ricorda ad Anna e a tutti i bambini come lei che “nell’Oltre, a differenza di quanto si potrebbe pensare, c’è tanta luce che avvolge tutte le cose. Ogni essere brilla di una luce propria e risplende dell’Amore Universale. Più si è luminosi, maggiormente si è evoluti. Si può essere piccole lucciole o fari ma sempre avvolti dalla luce che è intensa e particolare; riscalda ma allo stesso tempo illumina e permette agli “esseri di luce” di esistere. Il buio non sussiste.”

S come Spiriti, non certo intesi come entità con un lenzuolo bianco sulla testa e con intenzioni malvagie.

Sono guide, maestri di vita spirituale che insegnano come arrivare alla “celestialità”, alla “ esserialità”, non esprimono giudizi ma consigliano e aiutano, cercano di stabilire un’intesa che generi sintonia, un’armonia speciale di sentimenti.

Infine, un consiglio da parte di Monica Assanta: tutti, grandi e piccini, devono lasciare a terra le loro Zavorre, i pensieri negativi, gli impedimenti che tengono ancorati a terra, alla materialità, e non permettono di sollevarsi e iniziare un viaggio diverso.

 Monica Assanta, le difficili domande dei bambiniAUTORE : Monica Assanta

TITOLO : L ‘Alfabeto Celeste. A scuola con gli angeli e con un maestro speciale

EDITORE :  Fabiano

PAGG. 51,   EURO 10,00  (il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto in beneficenza)

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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