Paola Sbarbada Ferrari, una storia tra realtà e proiezione fantastica
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Paola Sbarbada Ferrari, una storia tra realtà e proiezione fantastica

04/02/2023
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Paola Sbarbada Ferrari, una storia tra realtà e proiezione fantastica Paola Sbarbada Ferrari lavora nel settore della finanza, coltivando però anche passioni lontane da quel mondo.

Appassionata di musica e lettura, ha intrapreso studi di canto e di chitarra.

Amalgamando i suoi interessi si è avvicinata alla scrittura, pubblicando il suo primo romanzo, “Il casolare sull’aia”.

E’ una storia che vanta elementi autobiografici, sebbene nascosti sotto nomi fittizi, come quello di Stella, la protagonista.

Andando a ritroso nel tempo, raccogliendo i ricordi e mescolandoli ad una parte romanzesca, Paola Sbarbada Ferrari ha parzialmente ricostruito la sua storia familiare, essenzialmente per ciò che concerne gli affetti.

Stella, una donna indipendente e fragile

Protagonista assoluta della storia narrata è Stella, una donna indipendente sotto tutti i punti di vista, incarnazione di un lontano sogno femminista che voleva la donna libera da ogni dipendenza.

Circondata da amiche che hanno fatto scelte di vita diverse dalla sua, più tradizionali, come matrimonio e maternità, Stella non fatica ad aggirare gli ostacoli emotivi che il confronto potrebbe generare.

Tuttavia c’è un angolo nascosto della sua personalità che, come ovvio in qualsiasi storia narrata, si tramuta in elemento scatenante per un cambiamento.

La crisi di identità delle donne in carriera non è certo una novità, da decenni il cliché del pentimento e della conversione alla tradizione abita libri e film: uno tra tutti, Baby Boom, un film del 1987 diretto da Charles Shyer e interpretato da Diane Keaton.

Anche Stella, dunque, si trova ad affrontare sin dalle prime pagine un turbamento interiore che la spinge lontana dalla quotidianità.

Paola Sbarbada Ferrari ha optato per una narrazione che, pur partendo dalla realtà e dai suoi problemi, si sposta continuamente verso un mondo fantastico, popolato da quelli che al lettore appaiono come fantasmi del passato.

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Paola Sbarbada Ferrari e il mito dell’infanzia felice

“Era consapevole di avere ottenuto molto dalla vita, ma nulla la rendeva davvero felice. Come se fosse su un ottovolante impazzito, passava dall’euforia alla disperazione. Spesso si ritrovava a sognare a occhi aperti di partire senza una meta alla ricerca di se stessa.”

Apparentemente realizzata, Stella sente che vorrebbe di più, ricordando i momenti felici trascorsi con i suoi nonni durante l’infanzia, quando tutto sembrava possibile.

La sua famiglia era vissuta a lungo in un casolare di campagna, dove momenti felici e dolorosi si erano alternati al ritmo delle stagioni.

Ritrovatasi per caso di fronte al vecchio casolare, Stella insieme alla sua inseparabile chitarra decide di oltrepassare i cancelli ormai chiusi da tempo e rivisitare le origini della sua storia familiare.

Qui si verifica la magia: quando Stella suona, di fronte a lei, nella vecchia cucina, si materializzano le figure dei suoi bisnonni prima e dei suoi nonni poi, fantasmi tornati a rappresentare davanti ai suoi occhi la loro antica quotidianità.

Allucinazioni? E’ il suo primo pensiero, ma la storia si ripete ogni volta e per Stella recarsi al casolare diventa come una dipendenza.

Per Paola Sbarbada Ferrari il passato è come una personale Arcadia, una terra di poesia bucolica dove si punta alla perfetta armonia.

I bisnonni Eugenio e Anita, genitori della nonna Dalila, sono semplici ma genuini contadini, mentre la famiglia del nonno Ivano è benestante e possiede le terre intorno al casolare.

L’autrice rappresenta questo mondo a tinte pastello, allontanandolo molto dalla realtà di inizio Novecento, assai più cruda e dolorosa per le classi sociali più basse.

La scelta di Stella

Stella deve decidere se continuare i sopralluoghi al casolare o archiviare la sua soprannaturale ripetuta esperienza, di cui non sa darsi spiegazione.

“Credere o non credere a quanto accaduto? Eppure era tutto così reale. Non capiva la ragione di quelle apparizioni ma, al contempo, le considerava un vero e proprio privilegio concessole da qualcuno, lassù.”

I capitoli si susseguono nel romanzo con uno schema fisso, uno per Dalila legato al passato, uno per Stella legato al presente.

Così le preoccupazioni e le difficoltà vissute dai nonni e rappresentate ogni volta al casolare si alternano a quelle che sono diventate le difficoltà della protagonista, legate ai dubbi sul suo modus vivendi.

La soluzione è una fuga in Normandia, una vacanza da cui dovrà tornare con le idee chiare per dare il giusto corso alla sua vita.

Tra le altre incombenze che non può tralasciare, c’è l’organizzazione del matrimonio di una delle sue più care amiche, evento che desidera perfetto in ogni dettaglio.

Lontana dal casolare, lontana dalla figura di un nonno molto egoista e succube delle donne della sua famiglia, può provare a riordinare idee e ricordi, desideri e sentimenti.

Paola Sbarbada Ferrari opta per una conclusione edificante

La vacanza in Normandia, trasformatasi in una permanenza più lunga, sembra essere infine la molla che fa scattare Stella verso le giuste decisioni.

Di questa figura femminile, all’apparenza complicata ma in fondo prevedibile nelle sue scelte, Paola Sbarbada Ferrari sceglie di darci comunque un’immagine positiva, senza sbavature.

A tratti quasi irreale come i fantasmi che continuano ad apparirle e a raccontarle indirettamente la loro vita, così perfetta in tutto ciò che fa da risultare talora irritante, Stella continua il suo percorso verso le decisioni finali, che non arrivano inaspettate per il lettore.

L’organizzazione del matrimonio è impeccabile, i complimenti si sprecano, i buoni sentimenti trasudano da tutte le relazioni interpersonali, mentre l’aridità scompare dalle sue giornate.

I fantasmi dei nonni le fanno capire come tutte le loro difficoltà siano servite a renderli più forti e uniti (e qui la reminiscenza manzoniana appare evidente), pronti a diventare le persone che lei ha conosciuto nell’infanzia.

“Stella comprese la ragione di quelle visioni, ma sarebbe riuscita a comprendere anche quale fosse la sua irta via per la felicità? Quegli incredibili incontri l’avevano talmente scossa, da farle rimettere in discussione la propria vita che, solo pochi mesi prima, le pareva perfetta e invidiabile. Era ora di capire chi volesse davvero essere.”

Il cerchio si chiude, tutti tornano al loro posto, fantasmi e non.

E vissero tutti felici e contenti.

Paola Sbarbada Ferrari, storie di vita tra realtà e proiezione fantasticaAUTORE : Paola Sbarbada Ferrari

TITOLO : Il casolare sull’aia

EDITORE : Gilgamesh Edizioni

PAGG. 192   EURO 14,00

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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