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Ritanna Armeni, una storia di amore e di coraggio
Libri

Ritanna Armeni, una storia di amore e di coraggio

21/10/2023

Giornalista e scrittrice, Ritanna Armeni, nota per essere stata tra le fondatrici del Manifesto, femminista e con una lunga militanza a sinistra, è autrice di “Il secondo piano”, un libro sulle suore.

E’ lei stessa a sostenere che non vi sia contraddizione tra il suo passato e un presente di ricerca nel mondo cattolico, in cui trova valori coerenti e conciliabili.

Poiché il romanzo, pur essendo una personale rielaborazione, si rifà a fatti storici, è stata necessaria una ricerca fruttuosa per restituire al mondo del clero femminile un ruolo significativo troppo spesso dimenticato.

Le vicende narrate prendono il via il 16 ottobre 1943, uno dei giorni più cupi vissuti dall’Italia in guerra, quando trovarono tragica applicazione le leggi razziali contro gli ebrei.

Proprio quel giorno, esattamente ottant’anni fa, i nazisti che avevano occupato Roma dopo l’8 settembre misero in atto un feroce rastrellamento degli ebrei residenti nel Ghetto: delle 1259 che furono spedite nei campi di concentramento ne tornarono sedici.

Erano uomini, donne, bambini, agiati, poveri, niente fece la differenza al momento del rastrellamento.

Tra gli ebrei che vivevano nel ghetto, però, qualcuno aveva avuto delle avvisaglie, per cui era fuggito in tempo e si era trovato a dover cercare protezione e rifugio in una città in cui sembrava che gli Alleati dovessero arrivare a breve, cosa che invece non accadde.

Storie di donne straordinarie nelle pagine di Ritanna Armeni

Sono stati gli studi e le ricerche di suor Grazia Loparco, salesiana e docente di Storia, che ha raccolto testimonianze orali sulle vicende del 1943/1944 e ne ha consolidato la veridicità, a dare spunto al romanzo.

Quanto narrato da Ritanna Armeni è dunque fondato su basi storiche: furono molte le religiose che a Roma aprirono le porte dei loro conventi agli ebrei, pur sapendo di correre grandi rischi.

In uno di questi conventi, situato in via Poggio Moiano, vicino alla Salaria, le suore francescane della Misericordia nascosero molti fuggiaschi ed è di qui che prende il via la narrazione.

Di queste suore, tutt’altro che fuori dal mondo, vengono messi in luce i caratteri determinanti: erano forti, caparbie, caritatevoli, disposte al sacrificio di sé a vantaggio degli altri, coraggiose sino a diventare trasgressive nei confronti delle regole imposte dai tedeschi.

Furono donne indipendenti, figlie di una scelta di vita per molti difficile da capire, anima di una  Resistenza che i libri di Storia ignorano.

“Mi sono ritrovata di fronte a un tipo nuovo di resistenza, fondata sul concetto di carità e condotta senza sventolare bandiere – dice Ritanna Armeni – nel silenzio più assoluto, per amore delle persone. Ne sono rimasta affascinata sia per i risvolti curiosi e fantasiosi delle vicende concrete, ma anche per l’aspetto ideale, quello della pura carità, che muove queste donne.”

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E’ il suono deciso e prolungato di un campanello a entrare nella vita delle sette suore del convento di via Poggio Moiano e sovvertire la loro esistenza.

Nella quiete delle loro stanze, delle aule in cui insegnano ai bambini, del giardino e dell’orto che curano con attenzione irrompe una richiesta imprevista: un gruppo di ebrei, fuggiti dal Ghetto, chiede ospitalità.

E’ chiaro a tutti il grave pericolo insito nell’accoglimento di questa richiesta, ma le sorelle non hanno dubbi né paura.

La loro vita è condotta all’insegna della carità e questa deve essere capace di rivolgersi a tutti.

Al secondo piano del convento ci sono alcun stanze che fungono da magazzino: sgomberarle e trasformarle in camere in cui si nasconderanno i primi sette ebrei, a cui se ne aggiungeranno altri cinque, è la soluzione migliore.

Inizia così una convivenza tra persone di religione diversa ma capaci di amare il prossimo e rispettarlo, come Dio insegna.

Le finestre saranno sempre sbarrate, nessun rumore dovrà pervenire all’esterno, le donne indosseranno abiti da suora per muoversi verso la cucina. Tutti gli altri saranno come reclusi.

Eppure questa è la salvezza, in quel tremendo momento storico in cui i tedeschi, precedentemente alleati, consideravano tutti gli italiani dei traditori e tutti gli ebrei numeri da abbattere per la Soluzione Finale.

Proprio nel momento in cui il livello di paura si abbassa e sembra esserci la possibilità di una tranquillità d’animo da entrambe le parti, succede l’irreparabile.

I tedeschi chiedono alla Superiora, madre Ignazia, di poter occupare tutto il piano terra del convento per trasformarlo in un’infermeria per i propri soldati feriti.

E’ una richiesta che non si può rifiutare e così si ingenera una situazione paradossale, sempre al limite della tolleranza: al piano terra i tedeschi, al secondo piano gli ebrei tenuti nascosti.

In mezzo le sette sorelle, che confidano nel sostegno di Dio e trovano forza nelle loro preghiere, senza mai dare segni di cedimento.

I tedeschi compensano l’occupazione con del cibo aggiuntivo, prezioso per sfamare non sette, bensì diciannove persone.

Tra rischi calcolati e imprevisti da aggirare le suore e gli ebrei vivono come in una bolla di carità sino al 5 giugno 1944, quando americani e bande partigiane romane determinano la fine dell’occupazione tedesca a Roma.

La forza interiore delle suore ha vinto sulla ignominia di uno straniero insensibile e privo di umanità, pronto a sacrificare milioni di vittime innocenti nel nome di una inesistente superiorità della razza ariana.

Le suore di Ritanna Armeni

Le suore del romanzo di Ritanna Armeni sintetizzano i caratteri di molte loro sorelle, confluiti in personaggi del tutto verosimili.

Hanno però ognuna una personalità spiccata, si distinguono anche per la loro diversità, che sa annullarsi nella fede.

Madre Ignazia, di origine tedesca è salda nelle sue convinzioni e pronta a rischiare ogni cosa in nome della carità.

Tiene un diario in cui annota tutto ciò che accade nel convento, le cui pagine si trovano a intercalare i capitoli più propriamente narrativi.

Sa consolare le lacrime di disperazione dei suoi ospiti, ma sa affrontare senza esitazioni anche la nascita di un bambino, proprio in una delle stanze al secondo piano.

Suor Elisabetta, suor Maria Rita, suor Grazia, suor Benedetta, suor Emilia ne ammirano le capacità e la seguono nel cammino intrapreso, ognuna dedita alle sue mansioni e al mantenimento di un’apparente normalità.

Tra loro spicca però suor Lina, una giovane novizia che sta per prendere i voti.

Per lei un affetto speciale ricambiato per Lele, il bambino ebreo che accudisce per nove mesi e da cui fatica molto a staccarsi dopo la liberazione.

Il suo è stato un cammino unico, ha potuto provare la gioia che dà l’essere madre, ma ciò ha messo in crisi la sua convinzione e teme di aver peccato amandolo troppo.

Ma l’amore non è mai un peccato, qualunque sia l’oggetto a cui è rivolto: lo ha dimostrato la vicenda del convento di via Poggio Maiano, che proprio nell’ottantesimo anniversario del rastrellamento del Ghetto ci apre un nuovo spiraglio di comprensione sulle tristi pagine di quella Storia.

Ritanna Armeni, una storia di amore e di coraggioAUTORE : Ritanna Armeni

TITOLO : Il secondo piano

EDITORE : Ponte alle Grazie

PAGG. 288      Euro 16,90    (versione eBook euro 10,99, disponibile audiolibro digitale)

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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