Al fine di rompere il muro del silenzio, riuscendo a spiegare il tumore del quale sono affetti ai loro figli, i genitori potrebbero utilizzare una fiaba.
Si chiama “Il viaggio della Regina” ed è un racconto redatto da Beatrice Masini e Gianni De Conno, per i tipi di Carthusia edizioni. E’ stato pensato per adulti e bambini. L’opera è stata presentata ieri, in Roma, al termine del diciassettesimo congresso nazionale Aiom. Così si è espresso il professor Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica: “Spesso è difficile per i genitori trovare le parole giuste per comunicare ai figli la diagnosi di tumore. La notizia può determinare nel bambino disorientamento, paura di perdere il genitore, angoscia. L’ansia e il senso di dolore e di smarrimento si riversano sull’oncologo che ha in cura il genitore. Oggi grazie alla diagnosi precoce e a terapie sempre più efficaci il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. ‘Il Viaggio della Regina’ è il percorso di ogni padre o madre, fatto di paure, di ostacoli e di amore per i propri figli”.
Tumore comunicato ai figli, parte di un progetto Aiom
Il racconto pubblicato è parte di un progetto Aiom sulla comunicazione, che comprende anche un concorso letterario e un corso rivolto ai giornalisti medico-scientifici. Così si è espressa la dottoressa Stefania Gori, presidente eletto Aiom: “Il libro racconta il viaggio di una mamma, la Regina, che affronta il ‘Mostro’, cioè la malattia, con determinazione e con la volontà di vincerla, anche se con fatica, paura e sofferenza. E la Regina manda a dire ai suoi figli: ‘… sono stanca. Ma non mi fermo… piano piano… torno da voi’. Il racconto trasmette al figlio un messaggio di speranza: la mamma è malata, ma vuole tornare e stare a casa insieme ai piccoli. Questo strumento può essere utilizzato da chi, come noi, lavora tutti i giorni in oncologia per facilitare la comunicazione ai figli della diagnosi di tumore di un padre o di una madre. Insieme a loro dobbiamo affrontare questo difficile viaggio, che unisce quotidianamente dolore e speranza. La pubblicazione vuole essere anche un grazie a tutti i pazienti oncologici e alle loro famiglie per quello che ci insegnano ogni giorno”.