La cinetosi o “mal di movimento” è un disturbo estremamente frequente, soprattutto nei bambini, e viene comunemente conosciuta nelle sue variabili come “mal di mare”, “mal d’aria”, “ mal d’auto ”, ma pochi sanno che può colpire anche gli astronauti, i quali possono soffrire della cosiddetta “sindrome da adattamento allo spazio” nei primi giorni a “gravità zero”, per poi adattarsi gradualmente.
Pare che il movimento, in alcuni soggetti, vada a stimolare eccessivamente l’apparato vestibolare, ma la suscettibilità individuale varia notevolmente da persona a persona. Stimoli visivi (un orizzonte mobile), scarsa ossigenazione (vapori, fumo o monossido di carbonio) e fattori emotivi (paura, ansia) in genere interagiscono col movimento, provocando un attacco, che si manifesta con nausea e vomito, talvolta preceduti da sbadigli, iperventilazione, salivazione, pallore, profusa sudorazione fredda e sonnolenza. Prolungati episodi di cinetosi con vomito possono poi indurre conseguenze più gravi, portando a ipotensione arteriosa e svenimenti, disidratazione e spossatezza.
La prevenzione è più semplice del trattamento. Quando si decide di fare un viaggio in areo, nave o auto, ogni individuo predisposto dovrebbe cercare una sistemazione dove il movimento sia meno percepibile (al centro della nave, vicino al livello dell’acqua o, in aereo, in corrispondenza delle ali). La miglior posizione da assumere è quella semisdraiata, con la testa appoggiata, e si deve assolutamente evitare la lettura. Tenere l’asse della visione a un angolo di 45° sopra l’orizzonte riduce la suscettibilità a tale patologia, e, durante un viaggio in nave, può essere d’aiuto andare fuori sul ponte a prendere una boccata d’aria fresca. Eccessive assunzioni di cibo o di alcol, prima o nel corso del viaggio, aumentano la probabilità d’incorrere nel malessere, pertanto durante i percorsi lunghi meglio consumare frequentemente piccoli pasti e quantità limitate di liquidi. Le cinetosi possono essere contrastate iniziando il viaggio riposati, a stomaco non troppo ingombro, ma mai a completo digiuno. Meglio evitare, se possibile, fattori di disturbo aggiuntivi come il fumo di sigaretta.
Ai soggetti predisposti, un’ora prima della partenza, possono essere somministrati farmaci utili a tenere sotto controllo nausea e vomito, che sono però fortemente sconsigliati a bambini, donne in gravidanza e anziani perché comportano pesanti effetti collaterali e un pesante senso di sonnolenza. Meglio, soprattutto nei soggetti più delicati, cercare soluzioni alternative: diversi studi confermano l’efficacia di specifici bracciali “antinausea” che agiscono per acupressione se indossati su punti ben definiti di entrambi i polsi. Una soluzione naturale e senza effetti collaterali, che deriva dalla millenaria sapienza della medicina tradizionale cinese. Indossati a partire da una mezz’ora prima dell’inizio del viaggio e tenuti fino all’arrivo, questi bracciali esercitano una pressione continua sul punto di agopuntura “P6Neiguan”, sesto punto del Meridiano di Pericardio, collocato sugli avambracci a tre dita trasverse a partire dalla piega del polso, migliorando notevolmente il sintomo. Il termine cinese “Neiguan”, la cui traduzione è “barriera interna” o “collegamento interno”, indica una via di accesso agli organi interni posta a loro difesa ma accessibile alla terapia agopunturale o alla pressione. Viene da sempre impiegato dalla medicina tradizionale cinese per regolarizzare il funzionamento degli organi situati nella regione toracica, epigastrica ed ipocondriaca: il ripristino della corretta funzione peristaltica dell’esofago e dello stomaco e l’effetto ansiolitico-sedativo, entrambi esaurientemente documentati dalla letteratura medica dei nostri giorni, fanno sì che l’acupressione sia diventata una terapia d’elezione contro la nausea.