Il 26 per cento degli italiani soffre di dolore muscolo schelettrico cronico, mentre la percentuale sale al 74%2 se si considera la fascia di popolazione compresa tra i 60 e gli 80 anni. Le zone del corpo più colpite sono la parte superiore e inferiore della schiena, il capo, il collo e le articolazioni (principalmente il ginocchio). Il dolore cronico è più frequente nelle persone al di sopra dei 60 anni e più in generale nella popolazione a basso reddito e tra le donne.
Le cause del dolore muscolo schelettrico
Sono varie le cause che possono determinare il dolore muscolo schelettrico: l’artrosi e le artriti (nel 42% dei casi), le lombalgie, i dolori delle spalle e del collo, i disturbi del disco intervertebrale, le fratture, le cefalee, le sindromi da dolore delle fasce muscolari.
“Il dolore acuto può evolvere in dolore cronico con conseguenze serie che vanno dalla disabilità parziale o totale del paziente”, dice Giovanni Iolascon, Ortopedico e Fisiatra, Professore di Medicina Fisica e Riabilitazione presso la Seconda Università di Napoli. Oggi, in base alle nuove evidenze cliniche, sappiamo che la definizione di dolore cronico muscolo scheletrico va aggiornata, non basta più classificarlo come cronico se la durata supera i tre mesi, ma è necessario integrare anche il criterio fisiopatologico.”
A questo proposito, l’algodistrofia (Sindrome Dolorosa Regionale Complessa) rappresenta un caso emblematico per la sua connessione con il dolore quale principale sintomo. “Considerata a tutt’oggi patologia relativamente rara (26.2 per 100,000 persone all’anno)4, colpisce soprattutto le donne (3,5 a 1) tra i 55 ed i 75 anni ed è balzata all’attenzione degli specialisti per la recentissima identificazione del Neridronato, molecola della famiglia dei Bisfosfonati, come terapia in grado di far regredire e curare la patologia se diagnosticata nelle sue fasi iniziali”, spiega Giovanni Iolascon. “E’ importante diffondere tra gli specialisti questo messaggio se si considera che se non trattata precocemente l’Algodistrofia può causare invalidità permanente”.
Nasce G.U.I.D.A. società scientifica che si occupa di dolore muscolo schelettrico
Insomma, non più il dolore muscolo scheletrico come sintomo di una malattia, ma esso stesso una malattia da diagnosticare con scale di valutazione validate e condivise da tutti gli specialisti, da trattare con appropriatezza, secondo percorsi diagnostico terapeutici definiti con team multidisciplinari, per garantire al paziente il ritorno ad uno stato positivo in termini di qualità di vita, con la normale ripresa della attività lavorative e sociali.
Su queste premesse è nata G.U.I.D.A, la prima società scientifica italiana per la gestione interdisciplinare del dolore muscolo schelettrico e dell’algodistrofia dove ortopedici, reumatologi e fisiatri lavoreranno insieme per stimolare la ricerca scientifica, l’attenzione delle Istituzioni e per sensibilizzare la popolazione. L’obiettivo è fornire, in modo unificato interdisciplinare, le risposte più appropriate per la gestione del paziente che soffre di dolore muscolo-scheletrico.