Melatonina: un nuovo studio rivela come e quando prenderla
“La melatonina è un ormone che regola il nostro sonno. Viene prodotto quasi esclusivamente dalla ghiandola pineale o epifisi, una struttura localizzata profondamente nel cervello. I livelli di melatonina nel sangue variano nelle 24 ore. In particolare, risultano bassi durante il giorno mentre iniziano a crescere circa 1-3 ore prima dell’orario abituale in cui ci si corica. Rimangono alti per tutta la durata del sonno e si riducono circa un’ora prima dell’orario di risveglio”, spiegano gli esperti dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
Ha molteplici funzioni, tant’è che viene utilizzata, come detto, sia per regolarizzare il sonno sia per trattare altri disturbi come, per esempio, l’insonnia.
Come prendere la melatonina? Ecco quali sono le novità
Quattro mg al giorno tre ore prima di coricarsi: con questi tempi e con questa dose la melatonina è davvero efficace contro l’insonnia.
La conclusione arriva da un nuovo studio condotto all’Università di Pisa e pubblicato sul prestigioso Journal of Pineal Research.
“Per la prima volta la nostra ricerca dà indicazioni precise su come usare efficacemente la melatonina per favorire il sonno. Gli studi sinora condotti davano infatti risultati incoerenti. La nostra ipotesi è che dipendesse dallo schema di somministrazione, da una combinazione non fisiologica di orario e dosaggio”, afferma il professore Ugo Faraguna dell’Ateneo pisano che ha coordinato il lavoro.
L’analisi condotta ha riguardato 26 studi randomizzati pubblicati tra il 1987 e il 2020. Un totale di 1689 osservazioni su pazienti con insonnia e volontari sani, che hanno valutato l’effetto della somministrazione di melatonina sul sonno.
“Rispetto alle indicazioni più utilizzate nella pratica clinica, cioè 2 mg 30 minuti prima di coricarsi, i nostri risultati suggeriscono che per ottimizzare l’effetto della melatonina sia importante anticipare i tempi di somministrazione a 3 ore prima di coricarsi e aumentare la dose a 4 mg al giorno. Oltre a esser anticipato, l’orario di somministrazione dovrebbe dunque essere personalizzato sulla base del ritmo sonno/veglia di ogni paziente, in modo da riprodurre la naturale produzione di melatonina nell’essere umano. Infatti, quando la melatonina viene somministrata secondo lo schema di trattamento da noi proposto, ottiene la sua massima efficacia esattamente quando la melatonina normalmente prodotta dal corpo umano viene rilasciata nel sangue”, aggiunge Faraguna.
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La melatonina e il ritmo circadiano: gufi e allodole
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“Come anticipato, la melatonina svolge diverse attività. Per quanto riguarda il sonno rappresenta il principale ormone che regola il ritmo circadiano. Si tratta di quel meccanismo che permette la sincronizzazione tra il ritmo luce/buio e il ritmo sonno/veglia“, spiega la dottoressa Paola Proserpio, neurologa esperta in disturbi del sonno presso l’Unità Operativa di Neurologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro.
In pratica, la riduzione della stimolazione luminosa nelle ore serali attiva, tramite particolari recettori presenti nella retina, la produzione di melatonina da parte della ghiandola pineale. Questa sostanza, tramite la riduzione dei livelli di temperatura interna, attiva a sua volta i meccanismi di induzione del sonno.
In base all’ora in cui la melatonina viene prodotta si distinguono 2 tipi, o cronotipi, di soggetti:
- i ‘gufi’, cioè persone dal cronotipo serotino. Si tratta di soggetti che tendono a essere molto attivi e performanti la sera, si coricano tardi, ma poi la mattina hanno difficoltà a svegliarsi presto;
- le ‘allodole’, cioè cronotipo mattutino. Sono quelle persone che la sera avvertono sonnolenza presto, ma poi riescono ad alzarsi presto il mattino e ad essere più produttive nelle prime ore della giornata.
Quando può essere utile l’integrazione?
Essendo la melatonina il principale ormone che regola il ritmo circadiano, la sua supplementazione può avere un’utilità:
- nell’indurre il sonno (soprattutto nell’anziano);
- nel regolare il ritmo sonno-veglia.
“Purtroppo, i livelli di melatonina endogena (cioè che viene prodotta internamente) si riducono drasticamente con l’età e ciò può essere uno dei fattori alla base della riduzione della qualità e della quantità di sonno nei soggetti adulto-anziani. Pertanto, l’utilizzo di melatonina a rilascio prolungato viene riconosciuto come un’opzione di trattamento dell’insonnia nei soggetti dopo i 55 anni“, spiega la dottoressa Proserpio.
Viceversa, dato che la melatonina regola anche l’orario in cui il soggetto si addormenta, il suo utilizzo appare indicato nei soggetti con disturbo del ritmo circadiano.
Per fare un esempio, nella realtà moderna spesso gli adolescenti tendono a posticipare sempre più l’orario di addormentamento. Ciò comporta notevole fatica a svegliarsi a orari consoni per riuscire ad andare a scuola.
“Se questo problema si cronicizza e peggiora nel tempo, esso può interferire notevolmente con le performance diurne. E, inoltre, con le capacità del soggetto di svegliarsi e stare sveglio e vigile a scuola (si parla in questo caso di ‘sindrome da posticipazione di fase’). In queste situazioni, l’utilizzo costante della melatonina alcune ore prima dell’addormentamento, insieme con le regole comportamentali, può essere uno strumento utile per risolvere la problematica“, aggiunge l’esperta.
Infine, recentemente l’utilizzo della melatonina è stato riconosciuto come uno dei trattamenti di prima scelta in bambini/adolescenti con disturbi del neurosviluppo (in particolare l’autismo).
Effetti collaterali
“L’unico effetto collaterale della melatonina consiste nell’eccessiva sedazione. Sensazione che può essere presente soprattutto al mattino al risveglio e che tende a ridursi nel corso della giornata. Questo si verifica raramente in soggetti ipersensibili e, soprattutto, negli anziani. Cautela va osservata anche nelle persone affette da malattie autoimmuni. Infine, considerando che non esistono studi di efficacia e sicurezza, il suo utilizzo è controindicato in gravidanza“, conclude Proserpio.
Copertina Foto di Andrea Piacquadio: https://www.pexels.com/it-it/foto/foto-di-sleeping-man-3771069/
Foto di Ketut Subiyanto: https://www.pexels.com/it-it/foto/luce-leggero-donna-smartphone-4473864/