Mi fa male tutto. Se fosse la sindrome fibromialgica?

Mi fa male tutto. Se fosse la sindrome fibromialgica?

Bruciore, rigidità, contrattura, tensione. Viene descritto così il dolore (che coinvolge i muscoli e lo scheletro) di cui soffrono quasi due milioni di italiani affetti da sindrome fibromialgica o fibromialgia. Un dolore che di solito inizia in un punto preciso, per esempio nella zona cervicale o alle spalle, e in seguito si diffonde in tutto il corpo. Può essere più o meno intenso, a seconda dei momenti della giornata, ma la maggior parte delle persone che soffre di fibromialgia dice di provare dolore costantemente e, a volte, in modo anche molto intenso. Fortunatamente, la fibromialgia non è una malattia mortale e non causa deformità.

Che cos’è la sindrome fibromialgica?

Anche se assomiglia a una malattia delle articolazioni, non si tratta di artrite e non causa deformità delle strutture articolari. La fibromialgia è in effetti una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli. Fare una dignosi di sindrome fibromialgica è abbastanza complicato perché il disturbo non provoca alterazioni rilevabili con i normali test di laboratorio. La diagnosi dipende principalmente dai sintomi riferiti dal paziente tant’è che, soprattutto in passato, la fibromialgia veniva spesso liquidata come un disturbo psicosomatico.

Certamente la fibromialgia è una malattia per certi versi ancora molto misteriosa, negli ultimi anni però è stato possibile definire le linee guida per la diagnosi. Gli esperti, infatti hanno evidenziato che, oltre al dolore muscolo scheletrico diffuso, nei pazienti che soffrono di sindrome fibromialgica, sono presenti 18 aree dolenti alla pressione: i cosiddetti punti grilletto (tender points). La pressione su questi punti non provoca dolore nelle persone sane o nei i pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose.

Da che cosa dipende la sindrome fibromialgica?

La causa della fibromialgia, al momento, rimane ignota. Molti  fattori possono scatenare una sindrome fibromialgica: eventi stressanti come una malattia, un lutto familiare, un trauma fisico o psichico. E’ però improbabile che la sindrome fibromialgica sia provocata da una singola causa. Molti studi hanno valutato alterazioni di mediatori chimici come i neurotrasmettitori di sostanze ormonali.

Altri ricercatori hanno evidenziato importanti cambiamenti nella qualità del sonno ma anche una particolare vulnerabilità dei muscoli a microtraumi ripetuti. In ultima analisi, la sindrome fibromialgica sembra dipendere da una ridotta soglia di sopportazione del dolore dovuta ad un’ alterazione delle modalità di percezione da parte del cervello. Stanchezza e disturbi del sonno: due caratteristiche della sindrome fibromialgica Praticamente tutte le persone che soffrono di sindrome fibromialgica (circa il 90%) dichiara di essere sempre stanco e di avere poca resistenza alla fatica. Tant’è vero che molti medici scambiano questo sintomo per un’altra patologia correlata: la sindrome da affaticamento cronico. In effetti, le due sindromi spesso si sovrappongono e può essere impossibile distinguerle.

Stanchezza e disturbi del sonno: due caratteristiche della sindrome fibromialgica

Praticamente tutte le persone che soffrono di sindrome fibromialgica (circa il 90%) dichiarano di essere sempre stanche e di avere poca resistenza alla fatica. Tant’è vero che molti medici scambiano questo sintomo per un’altra patologia correlata: la sindrome da affaticamento cronico.

In effetti, le due sindromi spesso si sovrappongono e può essere impossibile distinguerle.

La maggior parte dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica racconta di soffrire di importanti disturbi del sonno tali da sentirsi ancora stanchi anche al risveglio. Per chi soffre di fibromialgia è abbastanza facile addormentarsi, ma la fase profonda del sonno risulta disturbata, con continui risvegli, nervosismo delle gambe (gambe senza riposo) e apnee.

Dolori continui, disturbi del sonno e stanchezza. Insomma: la qualità di vita di che soffre della sindrome fibromialgica può essere davvero molto bassa. Per questo, cambiamenti del tono dell’umore sono comuni nella fibromialgia e gli esperti ritengono esista un collegamento tra fibromialgia e alcune forme di ansia e depressione.

Sindrome fibromialgica: difficile da gestire

Spesso i pazienti affetti da fibromialgia si sottopongono a molti test e vengono visitati da molti specialisti per spiegare il perché dei loro disturbi.

Questa ricerca, tal volta senza risultati, porta quasi sempre a paura per le possibili cause del problema e frustrazione. Una situazione che spesso finisce per aggravare la percezione del dolore.

Ai pazienti fibromialgici viene spesso ripetuto che, dal momento che l’esame medico generale non rivela nulla e gli esami di laboratorio risultano nella norma, non hanno una vera malattia. Anzi qualche volta si arriva a dubitare dell’esistenza di tali disturbi, aumentando l’isolamento, i sensi di colpa e la rabbia nei pazienti.

Come si cura la sindrome fibromialgica

La prima cosa da fare è parlarne col medico di famiglia e quindi farsi consigliare una visita specialistica da un reumatologo. I farmaci che si sono dimostrati maggiormente efficaci sono gli antidepressivi, i miorilassanti e gli anticonvulsivanti; queste sostanze pare agiscano a livello dei neuromediatori (come la serotonina, la noradrenalina, e altri) le cui modificazioni potrebbero essere alla base di questa malattia. I farmaci anti-infiammatori utilizzati per trattare molte malattie reumatiche non mostrano effetti significativi nella fibromialgia. Però, basse dosi di aspirina, l’ibuprofene e il paracetamolo, possono dare qualche sollievo al dolore. Inefficiaci i cortisonici dovrebbero quindi essere evitati.

Le opzioni terapeutiche per la fibromialgia comprendono anche programmi di fitness, in particolare stretching , rilassamento e altri esercici o sport aerobici, capaci cioè di migliorare l’attività cardiovascolare.

 

 

 

 

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