Salute e benessere-Saremo tutti diabetici?
Per la prima volta nella storia, le stime dell’International Diabetes Federation (IDF) superano quota 1 miliardo di diabetici nel mondo. Infatti, i dati del rapporto IDF Diabetes Atlas 2013, reso pubblico in occasione della Giornata mondiale del diabete, riportano che, nel 2035, nel mondo saranno 592 milioni i casi di diabete e 471 milioni quelli di insufficiente tolleranza al glucosio, lo stato di pre-diabete che espone comunque a maggiore rischio cardiovascolare, soprattutto per quanto riguarda la cardiopatia ischemica.
Se il 2035 sembra un traguardo lontano, non può consolare il fatto che nel 2013 questo numero sia di poco inferiore a 700 milioni: 382 milioni le persone con diabete e 316 milioni con pre-diabete, secondo IDF Diabetes Atlas.
“Il diabete è una pandemia in continua espansione. Ogni volta che IDF aggiorna le proprie stime, i numeri purtroppo crescono”, dice Maria Luigia Mottes, membro del Comitato di coordinamento di Diabete Italia, l’organizzazione che raccoglie le società scientifiche, le associazioni di tutela dei diritti delle persone con diabete e degli operatori sanitari in diabetologia.
Secondo il rapporto IDF, il diabete assorbe ogni anno risorse per 548 miliardi di dollari, l’11 per cento dell’intera spesa sanitaria mondiale “ Il nostro Paese non si discosta dalla media, con oltre 10 miliardi di euro, sui circa 100 miliardi di spesa sanitaria nazionale”, dice Antonio Cimino, Presidente della sezione Lombardia di Associazione Medici Diabetologi (AMD). Naturalmente non solo i costi economici contano, ma anche quelli sociali poiché, nel 2013, sono morte nel mondo 5,1 milioni di persone a causa del diabete, quasi 14mila ogni giorno, 10 ogni minuto.
In Italia, la mortalità per diabete riguarda circa 27.000 persone fra i 20 e i 79 anni, ogni anno . Il diabete riduce l’aspettativa di vita di 5-10 anni, ed è responsabile di complicanze serie ed invalidanti: ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco, ogni 26 minuti una va in insufficienza renale, ogni 30 minuti una ha un ictus, ogni 1,5 ore una subisce un’amputazione, ogni 3 ore una entra in dialisi.
“Nel nostro paese, il costo medio annuo di una persona con diabete è di circa 3.000 euro per il servizio sanitario, ma esiste una componente del diabete spesso sottostimata sia clinicamente sia per peso economico: l’ipoglicemia”, commenta Marco Comaschi, membro del Comitato scientifico Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation. “Ipoglicemie ripetute sono responsabili di aumentato rischio cardiovascolare, cerebrovascolare, di demenza, di incidenti e cadute; dal punto di vista sociale, il verificarsi di episodi di ipoglicemia ha un impatto negativo su molti aspetti della vita quotidiana, quali attività lavorativa, vita sociale, guida, pratica sportiva, attività del tempo libero, sonno”.
Inoltre, la preoccupazione e la paura ingenerate in una persona con diabete che abbia subito un’ipoglicemia grave sono spesso responsabili di scarsa aderenza alle cure, con riduzione della quantità di farmaci assunti, e quindi peggior controllo metabolico. “Diversi studi, hanno documentato che le persone che hanno avuto esperienza di ipoglicemie, specie se gravi, tendono a diminuire l’adesione alla terapia e agli stili di vita raccomandati, riportando una peggiore qualità di vita e maggiori preoccupazioni legate alla malattia”, conclude Comaschi.
Insomma, il diabete può essere ritenuto a tutti gli effetti un problema sociale perché, oltre alle sue dimensioni epidemiologiche, investe la famiglia, le strutture sanitarie, l’assistenza e il mondo del lavoro.
L’edizione 2013 del Barometer Report, sviluppato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, ha come obiettivo non solo quello di raggruppare le conoscenze sul diabete ma essere anche promotore di soluzioni per arginare la pandemia del diabete, sia dal punto di vista dei cittadini, generando informazione sui corretti stili di vita, sia dal punto di vista delle istituzioni.
Immagine copertina di Nataliya Vaitkevich https://www.pexels.com/it-it/foto/blu-note-medicina-misurare-6942015/