Sistema linfatico: la rete invisibile che ci difende

Sistema linfatico: la rete invisibile che ci difende

E’ costituita in gran parte di acqua, opalescente, ricca di supercellule agguerrite che proteggono l’organismo dagli attacchi di virus e batteri, ma eliminano anche rifiuti organici, tossine e cellule potenzialmente pericolose. Stiamo parlando della linfa, il liquido che attraverso una fitta rete di capillari e collettori linfatici risale verso i linfonodi dove la linfa viene depurata. Una rete liquida, praticamente invisibile, ma importantissima per la nostra salute, definita: sistema linfatico.

Sinstema linfatico: perché non possiamo farne a meno

Qual è il motivo per cui questa struttura complessa è indispensabile? Semplice: perché la risposta immunitaria del nostro organismo si basa proprio sul sistema linfatico. La cosa più importante, in questo delicato equilibrio, è la capacità del corpo di riconoscere quali cellule, molecole o microrganismi, possano essere considerati alleati, (quindi parte integrante del corpo stesso), e quali invece debbano essere ritenute estranee. L’obiettivo del sistema immunitario è individuare chiaramente tutto ciò che rappresenta un potenziale nemico esterno.

Il nostro sistema di difesa naturale lavora su due fronti: una capacità innata di reazione (immunità innata), che si attiva  immediatamente, quando qualsiasi agente esterno ci attacca; e una risposta specifica (immunità adattativa), che si mette in moto successivamente, ma agisce in maniera molto specifica. Questa reazione permette al sistema di ricordare le caratteristiche dell’invasore, così, in caso di un attacco successivo, l’organismo sarà immediatamente in grado di riconoscerlo e di combatterlo efficacemente, perché conserva la memoria del primo episodio.

Si tratta di una fitta rete di vasi e nodi presenti in tutto il corpo. Il sistema inizia subito sotto la superficie della cute dove si trovano i sottilissimi capillari linfatici, che assorbono il fluido rimasto nei tessuti e lo convogliano all’interno di vasi più grandi detti collettori  linfatici responsabili del trasporto del fluido.

I collettori contengono una serie di valvole, che guidano il flusso della linfa verso l’alto. Questo sistema di valvole è fondamentale per garantire lo scorrimento della linfa sempre nella stessa direzione e quindi a impedirne il reflusso. I collettori linfatici sono anche dotati di una sorta di muscolatura interna perché, diversamente da quanto accade per la circolazione del sangue, il sistema linfatico non possiede una pompa centrale (il muscolo cardiaco) per spingere il fluido a percorrere i vasi. Pertanto, questa contrazione muscolare interna è il processo più importante per muovere il fluido attraverso il sistema.

Il fluido linfatico proviene dai tessuti del corpo ed è costituito da acqua, cellule adipose, proteine e globuli bianchi. Inoltre, tutti i prodotti di scarto prodotte dalle nostre cellule insieme a batteri o virus verranno immessi nella linfa. Questo fluido dovrà essere filtrato dalle scorie prima di essere restituito al resto del corpo.

La filtrazione avviene attraverso i linfonodi dove entrano batteri e altri prodotti di scarto e vi rimarranno finché il sistema immunitario non li avrà naturalmente abbattuti.

Il nostro corpo possiede più di 500 linfonodi per lo più raggruppati in grappoli. Grandi gruppi di linfonodi si trovano nella zona addominale, collo, ascelle e inguine. Quando i linfonodi stoccano al loro interno una grande quantità di scorie da eliminare, per  esempio quando prendiamo un’infezione, possono ingrossarsi o diventare più sensibili al tatto.

Come aiutare l’attività del sistema linfatico

  1. Anche l’attività muscolare aiuta la linfa a risalire lungo la rete linfatica. Ecco perché per evitare i ristagni si raccomanda una regolare attività fisica. Contraendosi e rilassandosi, i muscoli agiscono come una vera e propria pompa, tant’è vero che quando facciamo vita sedentaria o peggio ancora siamo costretti all’immobilità da una malattia, la linfa tende a ristagnare, accumulandosi nei tessuti.
  2. Allo stesso modo piedi e caviglie si gonfiano quando si rimane a lungo in piedi in una posizione statica. In questo caso oltre a non poter contare sulla contrazione muscolare, viene meno anche l’effetto pompa della pianta del piede, che si attiva camminando. Prendersi cura del nostro “secondo cuore” posto proprio nella pianta del piede, magari utilizzando un plantare propedeutico, è un ottimo modo per evitare edemi e dolori alle gambe.
  3. Quando all’attività fisica regolare si associa abbina anche una dieta sana che ci permette di mantenere il peso sotto controllo e ci fornisce i nutrienti essenziali, il sistema immunitario risponde al meglio, impedendo così che il sistema linfatico si blocchi per il troppo lavoro.
  4. Esistono inoltre tecniche di massaggio che servono ad alleggerire il lavoro del sistema linfatico aiutandolo a drenare efficacemente il liquido che ristagna nelle zone periferiche (linfodrenaggio manuale).

 

 

 

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Rossana Pessione, Direttore responsabile

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