Targhe alterne a Roma contro lo smog, traffico bloccato a Milano.
Effetti a breve termine possono riguardare l’apparato respiratorio: parliamo di irritazioni e infezioni. Disturbi a carico del sistema cardiovascolare, poi, sono all’ordine del giorno, come affermato in recenti ricerche. E’ possibile, tuttavia, ridurre i rischi da smog. La Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) ha stilato un decalogo in argomento.
Ecco il decalogo contro lo smog
1) Evitare jogging e percorsi in bicicletta. Le lunghe esposizioni all’aria aperta nelle aree inquinate sono pericolose per la salute. Le attività fisiche e sportive in questi casi moltiplicano il pericolo perché aumentano anche di 10-20 volte il ritmo respiratorio. No quindi allo jogging, ma anche a pedalate e pattinate. Se infatti le biciclette in generale sono un ottima scelta, in questi giorni serve più attenzione;
2) Non sono utili le mascherine. Non serve utilizzare le comuni mascherine che non sono in grado di trattenere né i gas né le polveri sottili, quindi danno una falsa protezione. Un falso mito da sfatare;
3) Tenere in casa i nostri bambini. Nei passeggini in città, a 30-50 centimetri dal suolo, c’è la più alta concentrazione di inquinanti. Evitare quindi passeggiate dei bambini nelle aree a maggior traffico. Meglio i parchi e, per chi se lo può permettere, qualche giorno al mare o in montagna;
4) Rischio, in particolare, per anziani e donne in gravidanza. Oltre ai bambini, le precauzioni individuali devono essere applicate con il massimo rigore anche agli anziani, alle donne in gravidanza, a coloro che manifestano affezioni respiratorie e cardiache e in generale ai malati cronici. Per questi ultimi il consiglio è, se possibile, di evitare le aree inquinate.
5) Non fumare in presenza di inquinamento. Le sigarette peggiorano la situazione per chi le fuma e anche per chi li circonda. Ci sono studi che legano i danni dell’inquinamento atmosferico alla sinergia con il fumo di sigaretta. Un’occasione per ridurre il fumo che fa sicuramente più male dell’inquinamento;
6) Tenere le finestre chiuse ai piani bassi. L’inquinamento esterno penetra nelle abitazioni soprattutto ai piani bassi nelle aree urbanizzate. Meglio i serramenti a tenuta, tenere le finestre chiuse sulle strade con traffico e procedere alla ventilazione degli ambienti dai cortili interni o quando gli inquinanti calano: di notte e nelle ore a minor traffico;
7) Tenere le prese d’aria lontano dal traffico. E’ bene evitare di collocare bocchette di condizionatori e impianti di ventilazione in corrispondenza delle vie a circolazione intensa.
8) Permettere il ricircolo dell’aria nell’abitacolo dei veicoli. Azionare gli appositi impianti di ricircolo dell’aria (quasi tutti i veicoli ne sono provvisti) durante la circolazione in aree urbane inquinate, specie quando si è in coda o in gallerie. Ma attenzione: solo per il tempo strettamente necessario e in questi casi bisogna assolutamente evitare di fumare in auto perché può essere dannoso;
9) Moderare il riscaldamento. I termostati, che tutti dovrebbero avere per legge, consentono di regolare la temperatura delle abitazioni a 19-20 gradi, che sono sufficienti per garantire il completo benessere termico del nostro organismo. E quando si lascia la casa per qualche giorno, mettere al minimo gli impianti, il che porta a vantaggi economici e ambientali.
10) Migliorare la cultura ambientale e il proprio stile di vita. Revisioni periodiche di caldaie e veicoli, maggior uso dei mezzi pubblici, rispetto dei divieti per gli impianti di combustione, raccolta differenziata dei rifiuti, uso dei veicoli elettrici e, naturalmente, alimentazione sana e attività motoria. Sono comportamenti individuali che aiutano a contenere un grave problema ambientale e a migliorare la propria salute. Al resto devono pensare le istituzioni.