Che cosa accumuna un paesaggio incontaminato, l’arte, la cultura? Forse è quell’emozione intensa che viviamo sia quando abbandoniamo lo sguardo su di uno scorcio da cartolina, o ci perdiamo di fronte a un quadro o ascoltiamo una sinfonia. La bellezza, in effetti è un concetto difficile da definire, eppure la maggior parte di noi sa riconoscerla quando la incontra, in qualunque forma si manifesti.
Monteverdi: il trionfo della bellezza
Vivere in un ambiente armonioso, circondarsi di arredi e oggetti che parlano direttamente al nostro cuore ha un impatto concreto sulla qualità della vita, per questo dovremmo farne esperienza ogni giorno, ricercando il bello anche nelle piccole cose.
Esistono però luoghi deputati più di altri ad assolvere questo compito. Luoghi in cui la bellezza è dirompente e diventa parte di te, ti compenetra attraverso i sensi, ma soprattutto la respiri.
Monteverdi, a Castigliocello del Trinoro in provincia di Siena, è uno di questi. Un borgo medioevale all’interno del comune di Sarteano che rischiava di dissolversi nel nulla e che Michael Cioffi, avvocato americano di Cincinnati, ma di origine italiana, ha fatto rinascere grazie a un rispettoso recupero in continuo divenire.
Monteverdi: un’emozione infinita
A circa 800 metri d’altezza, nascosto tra le crete e i boschi della Val d’Orcia Monteverdi è prima di tutto un’indimenticabile esperienza estetica. Qualcosa che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.
Stiamo parlando di un albergo diffuso, una forma di ospitalità diventata piuttosto nota negli ultimi anni, e che ha salvato dall’abbandono tanti piccoli centri del nostro paese, pressoché disabitati. L’intento non è abbattere il vecchio per costruire nuove strutture, ma esattamente il contrario. A Castiglioncello del Trinoro, in una sorta di impresa neorinascimentale, si è restaurato ciò che esisteva, recuperando i materiali e la memoria storica dei pochi abitanti rimasti, utilizzando tecniche di costruzione antiche per ridare vita a edifici che tornano a raccontare una storia millenaria.
L’impatto sull’ambiente è bassissimo eppure il comfort all’interno degli ambienti è molto elevato. Ma a Monteverdi c’è qualche cosa in più: un’emozione che ti coglie fin dal primo momento in cui arrivi e che ti porti addosso anche quando te ne vai. Un misto di nostalgia, di bellezza struggente che ti lascia senza parole, preda di sentimenti che riemergono dal profondo e ti rendi conto di appartenere a quel luogo anche se vieni dall’altra parte del mondo, come se la tua anima avesse sempre vissuto lì.
Monteverdi: passione pura
La rinascita di Monteverdi ha preso il via da Michael Cioffi che, dopo aver studiato i grandi classici e il Rinascimento italiano all’Università di Notre Dame, dopo la laurea decise di scoprire l’Italia viaggiando in lungo e in largo e, nel suo peregrinare rimase folgorato dalla storia della Toscana. Una passione che si è riaccesa anni dopo quando scoprì Castiglioncello del Trinoro, il borgo medievale iniziava a decadere e rischiava di scomparire. Fu allora che Cioffi affidò a Ilaria Miani la progettazione di questo hotel che risponde a un solo imperativo categorico: una bellezza che va oltre le mode.
Ilaria Miani è fiorentina, artista e interior designer di grande talento maturato anche tra le mura di in una delle più belle dimore d’Italia sui colli fiorentini: villa i Collazzi, in cui è cresciuta. L’università a Bologna, i master a Londra, Parigi e poi i viaggi e la collaborazione stretta con Giorgio, suo marito; Ilaria ha guardato alle pietre antiche con rispetto, restituendo al luogo il suo spirito originario. Così che gli ospiti oggi possono scegliere tra 18 camere e tre ampie ville, per un totale di 29 esclusive camere: una diversa dall’altra ma con la stessa fascinosa atmostera.
Arte e cultura da condividere
“La mia idea per Monteverdi,” spiega Cioffi, “ era quella di creare un luogo diverso da tutti gli altri; un luogo dalla bellezza impareggiabile, di grande impatto estetico e architettonico, il tutto completato da un’offerta di servizi culturali d’eccellenza, tra cui musica, cultura, arti visive e culinarie. Un luogo che accende i sensi, lo spirito e la mente”.
Insomma, una sintesi di tutto il meglio che la vita potesse offrire: il meglio del design, dell’architettura, della musica, dell’arte, dell’impegno culturale e dell’offerta enogastronomica. Cioffi sognava di creare un luogo in cui i sensi fossero stimolati ed esaltati; un luogo in cui gli ospiti potessero lasciare alle spalle le banalità della vita quotidiana e abbracciare tutto questo in una splendida cornice naturale. Per questo la struttura di Monteverdi vanta una serie di splendidi spazi espositivi e per rappresentazioni artistiche.
Certo Monteverdi è un luogo esclusivo, dove solo i più fortunati possono soggiornare, ma non per questo è un luogo riservato a pochi privilegiati. Castiglioncello del Trinoro è un borgo da visitare anche perché ospita eventi di altissimo livello culturale aperti anche al pubblico con lo scopo di ispirare e deliziare ogni visitatore.
Musica, pittura, fotografia, cinema e più
La chiesa di Sant’Andrea risalente al XIV secolo accoglie concerti di musica classica e conferenze. La Lounge ospita musicisti di vari generi, dal jazz alla fisarmonica.
La Galleria d’Arte ospita mostre di importanti artisti internazionali contemporanei, quali Matt Connors, Monster Chetwynd, Billy Sullivan, Anthea Hamilton e Laure Prouvost, vincitrice del Turner Prize 2013 e rappresentante francese alla Biennale d’Arte di Venezia 2019.
I programmi Artists and Scholars in Residence offerti da Monteverdi portano nella struttura artisti, musicisti e pensatori di fama internazionale per condividere e creare progetti.
La struttura ha già ospitato il direttore d’orchestra John Eliot Gardiner, il violinista vincitore di due Grammy Joshua Bell, il regista Wes Anderson, la scrittrice britannica Olivia Laing, musicisti e cantanti di fama mondiale quali Jennifer Larmore, Matthew Polenzani, Michael Barenboim, Ian Bostridge, Leif Ove Andsnes e Emmanuel Pahud, nonché il produttore e artista discografico vincitore del premio Grammy Steve Tyrell, che si esibisce ogni anno a Monteverdi condividendo la sua profonda conoscenza del Great American Songbook.
Nel selezionare gli artisti per la Galleria d’Arte del Monteverdi, Cioffi si avvale invece di Sarah McCrory, con la quale sta lavorando alla creazione di una collezione permanente destinata all’hotel. La McCrory è direttrice del Goldsmiths Center for Contemporary Art dell’Università di Londra, nonché ex curatrice del Glasgow International e dei Frieze Projects e Frieze Film. Nel selezionare gli artisti che si esibiscono al Monteverdi, Cioffi si consulta con John Eliot Gardiner, oltre che con Angelo Gabrielli e Giulio Castronovo di Stagedoor, l’agenzia leader mondiale per i musicisti e i cantanti classici.
Il piacere dei sensi a Monteverdi
Una cucina raffinata tutta basata su prodotti di stagione freschissimi, raccolti negli orti di Monteverdi o provenienti dalle migliori aziende agritole toscane. Ingredienti della tradizione interpretati dalla chef Giancarla Bodoni. E naturalmente i vini, una selezione dei migliori del territorio, dal Brunello di Montalcino al Nobile di Montepulciano e altri provenienti da tutta la Toscana.
E poi la Spa, una delle aree più suggestive, con la sua piscina riscaldata sotterranea, la doccia sensoriale e la vasca di immersione fredda.
La struttura ha appena inaugurato anche una splendida sala riscaldata dedicata ai trattamenti Hammam.
La Spa comprende inoltre una sofisticata area relax e una terrazza privata esterna, avvolta dall’incantevole vista della Val d’Orcia, con due vasche in travertino utilizzate per il prestigioso rituale del bagno.
Monteverdi vale tutto ciò che promette anche perché, come diceva Stendhal, “La bellezza non è che una promessa di felicità”.