Secondo lo scenario disegnato dall’IEA, nel 2050 il consumo di combustibili fossili a livello mondiale dovrebbe scendere al 20% (attualmente è dell’80%), mentre l’energia elettrica prodotta dal solare e dall’eolico dovrebbe passare al 70% del totale.
“Ci sono buone possibilità che alla conferenza di Glasgow si decida di porre fine all’utilizzo dei combustibili fossili”, dice il professore Jeffrey Sachs, direttore del Center for Sustainable Development della Columbia University e consigliere del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Zero emissioni entro il 2050
“Nel mondo sta succedendo qualcosa di molto serio.
Cambia la direzione delle compagnie energetiche, ad esempio nel cambio delle fonti rinnovabili e le auto elettriche, ma anche nel settore finanziario per i soldi investiti nella decarbonizzazione”, dice Sachs.
La diplomazia punta a far sì che, alla 26° Conferenza delle Parti (COP26) della Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, che si terrà a Glasgow nel novembre 2021, tutti i governi si impegnino a realizzare zero emissioni entro il 2050.
“Europa e Usa ci sono, la Cina deve anticipare dal 2060.
Penso che esista la possibilità di uscire da Glasgow con un cambiamento politico ancora più serio, cioè l’approvazione della richiesta contenuta nel Rapporto della International Energy Agency (IEA) di porre fine a tutti gli investimenti nei combustibili fossili”, spiega Sachs.
Energia: il Rapporto dell’IEA
Il Rapporto speciale dell’IEA a cui Sachs fa riferimento ha per titolo “Net Zero by 2050: a Roadmap for the Global Energy Sector”. E prevede in maniera dettagliata uno dei più grandi cambiamenti di produzione e utilizzo dell’energia nella storia dell’umanità.
Il Rapporto dell’IEA tiene conto delle tecnologie già disponibili e di quelle che si svilupperanno nei prossimi trent’anni, prevedendo risultati eccezionali:
- Entro il 2035 non saranno più vendute autovetture nuove con motore a combustione interna.
- Entro il 2040 l’intero comparto elettrico avrà raggiunto l’obiettivo di emissioni zero.
- Il balzo della spesa pubblica e privata che verrà investita nella rivoluzione verde creerà milioni di posti di lavoro nell’energia pulita, nonché nei settori dell’ingegneria, della produzione e delle costruzioni. E questo determinerà una forte crescita del PIL globale.
Di grande rilievo anche il miglioramento dell’efficienza energetica (più 4% l’anno).
Già a partire da questo momento, non sarà più necessario avviare lo sfruttamento di nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale.
Produzione di elettricità e fonti rinnovabili
Nel 2050, il 90% della produzione di elettricità sarà generata da fonti rinnovabili, come l’eolico, il solare fotovoltaico, l’idroelettrico, il geotermico e l’energia nucleare.
Le energie rinnovabili sono il presente e allo stesso tempo il futuro della produzione elettrica mondiale.
Il termine “rinnovabile” coglie l’essenza di questo tipo di energia: la capacità di essere disponibile in natura e rigenerarsi continuamente, senza l’intervento dell’uomo, in maniera spontanea e in quantità tendenzialmente inesauribile.
Produrre sempre più energia rinnovabile e abbandonare le fonti convenzionali è una necessità condivisa da tutti i Paesi del mondo.
Infatti, il punto di vista di Sachs e dell’IEA non è isolato ed è condiviso anche da alti esponenti governativi di Stati Uniti, Europa, Cina e Stato Vaticano.
Papa Francesco e lo sviluppo mondiale
Secondo quanto riportato dal settimanale britannico “The Tablet”, Papa Francesco e importanti funzionari vaticani hanno tenuto un incontro con i ministri delle finanze di sette Paesi su come indirizzare lo sviluppo mondiale dopo la pandemia da Covid.
Il 14 maggio, organizzato e ospitato dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, si è svolto alla Casina Pio IV in Vaticano un incontro internazionale sul tema “Dreaming of a Better Restart”.
I lavori si sono svolti in due sessioni: la prima intitolata “Solidarietà finanziaria e fiscale” e la seconda intitolata “Sostenibilità ecologica integrale”.
Solidarietà finanziaria e fiscale
Il discorso di apertura della prima sessione è stato tenuto da Kristalina Georgieva, Direttrice del Fondo Monetario Internazionale.
Alla stessa sessione è intervenuta in collegamento online anche Janet Yellen, Segretario del Tesoro degli Stati Uniti.
Il professor Jeffrey Sachs, nel suo intervento, ha definito l’iniziativa “Belt and Road”, la cosiddetta “Nuova via della seta” cinese, “come una delle iniziative di sviluppo economico più importanti nella storia dell’economia contemporanea”.
La nota di programma della prima sessione ha ribadito la necessità della ristrutturazione ed eventuale cancellazione del debito.
Ricordando che “il G20 si è recentemente impegnato a favore della Debt Service Suspension Initiative (DSSI), un processo che deve coinvolgere anche il settore privato”.
Sostenibilità ecologica integrale
Il discorso di apertura della seconda sessione sulla “Sostenibilità ecologica integrale” è stato tenuto da John Kerry, inviato presidenziale speciale degli Stati Uniti per il clima.
Alla sessione è intervenuto a distanza anche il presidente dell’Unione africana e presidente della Repubblica Democratica del Congo, Félix Tshisekedi. Ha partecipato all’incontro anche il presidente della Fondazione Rockefeller, Raj Shah, che ha presentato alcuni progetti
umanitari.
Energia: fonti rinnovabili e combustibili fossili
Oltre a essere una delle maggiori cause di inquinamento, la dipendenza dell’umanità intera dai combustibili fossili ha instaurato nell’opinione pubblica un sentimento di insicurezza, favorendo la ricerca e lo sviluppo delle energie alternative e rinnovabili.
I combustibili fossili
I combustibili fossili sono a oggi la principale fonte di energia dell’intero Pianeta.
Rappresentano però, anche la principale fonte di gas serra, responsabile di fenomeni ambientali importanti come il cambiamento climatico.
Con ripercussioni gravi sugli ecosistemi terrestri, acquatici e sulla salute dell’uomo.
Inoltre, si tratta di fonti di energia non rinnovabili, destinate a esaurirsi molto presto.
Combustibili fossili e gas serra
I combustibili fossili rappresentano la maggior fonte di gas serra.
Infatti quando vengono bruciati per produrre energia liberano grandi quantità di CO2 e altri inquinanti che creano un grande impatto sull’ambiente.
Sono fonti di energia molto utilizzate perché:
- Il loro impiego ha un costo meno elevato rispetto alle fonti di energia rinnovabile.
- Sono facilmente trasportabili.
- Sono “compatti”, cioè hanno un alto rapporto energia/volume.
Inoltre, gli interessi politici sotto allo sfruttamento di queste energie è molto elevato.
Questo rende difficile l’adozione di fonti rinnovabili.
I combustibili fossili comprendono petrolio, carbone, metano e altri gas naturali.
Nonostante siano fortemente utilizzati, sono tutti inquinanti e creano un grande impatto ambientale, per quanto riguarda le emissioni di gas serra, e creano danni per la salute umana.
Fonti rinnovabili
Le energie rinnovabili sono quelle provenienti da fonti non soggette a esaurimento, come il sole, il vento o il calore della terra.
A differenza delle fonti fossili, lo sfruttamento da parte dell’uomo delle fonti rinnovabili non esaurisce le scorte disponibili e dunque non impedisce alle generazioni future di utilizzare le stesse fonti.
Il loro principale vantaggio è il basso impatto ambientale.
Infatti, il loro utilizzo non comporta l’emissione di agenti inquinanti, come le polveri sottili che formano lo smog o gli agenti chimici che causano le piogge acide.
Inoltre, consentono di avere energia senza emettere anidride carbonica, il gas considerato il principale responsabile dell’effetto serra e del cambiamento climatico.
Infatti hanno la capacità di fornire l’energia di cui abbiamo bisogno senza compromettere il futuro dell’ambiente in cui viviamo.