Su-Eatable life: diete sostenibili nelle mense aziendali e universitarie

Su-Eatable life: diete sostenibili nelle mense aziendali e universitarie

Su-Eatable life: diete sostenibili nelle mense aziendali e universitarie possono aiutare il Pianeta. I nostri sistemi alimentari sono responsabili fino al 37% (Report Ipcc agosto 2019 Land and Climate Change) delle emissioni mondiali di gas ad effetto serra e sono intensivi in termini di consumo di acqua. La sperimentazione del progetto europeo Su-Eatable Life, dopo la Gran Bretagna, è stata avviata anche sulla nostra Penisola. 4 aziende e 3 università, appunto tra il nostro Paese e il territorio britannico, promuoveranno menù sani e sostenibili, al fine di ridurre emissioni di CO2 e uso di acqua, legati alla produzione e al consumo di cibo.

Su-Eatable life: il cambiamento parte dalla tavola

Possiamo applicare il cambiamento nel nostro microcosmo quotidiano. Su-Eatable Life propone una serie di consigli pratici, da mettere in atto anche a casa, al fine di salvaguardare la nostra salute e quella del Pianeta.

Su-Eatable life: i numeri

Parliamo di 2.200 persone coinvolte in media, ogni giorno, in Italia (3.150 in totale comprese quelle in Uk). L’obiettivo è duplice: risparmiare circa 5.300 tonnellate di CO2Su-Eatable life: diete sostenibili nelle mense aziendali e universitarie equivalente e circa 2 milioni di metri cubi d’acqua in 3 anni. Come? E’ possibile proporre nelle mense aziendali e universitarie menù sani e sostenibili. Fondazione Barilla ha il ruolo di capofila dell’iniziativa. Al progetto collaborano i partner greenApes, Benefit corporation (che fornisce la piattaforma digitale usata per ingaggiare gli utenti nelle mense), la Wageningen university (responsabile con Fondazione Barilla dell’elaborazione dei dati raccolti) e la Sustainable restaurant association, partner che supporta lo sviluppo dell’iniziativa in Gran Bretagna. L’iniziativa è partita a gennaio in Gran Bretagna (City University of London, University of Worcester e due mense aziendali gestite dalle società di catering Artizian e Fooditude sono le realtà interessate).

Su-Eatable life: è la volta dell’Italia

Ora tocca all’Italia: l’Università di Parma e Ducati Motor Holding daranno il via anche nel nostro Paese a Su-Eatable Life. Operativamente, il progetto vedrà nel Bel Paese il contributo delle società di catering Felsinea ristorazione e Camst group – Società di ristorazione e facility management, e la partecipazione di Er.Go (Azienda regionale Emilia-Romagna per il diritto agli studi superiori). Il professor Riccardo Valentini, coordinatore del progetto, si è espresso in questo modo: “I nostri sistemi alimentari, le scelte che compiamo a tavola e (prima ancora) il modo in cui produciamo il cibo ci stanno allontanando dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. Se da un lato più di 820 milioni di persone nel mondo non hanno cibo a sufficienza, dall’altro circa lo stesso numero soffre di obesità e di problemi di salute, legati ad una scorretta alimentazione. I sistemi alimentari sono inoltre responsabili fino al 37% circa delle emissioni di gas a effetto serra globali e del 70% (dato dal sito Fao), in media, del prelievo e consumo di acqua dolce. Non bisogna dimenticare che annualmente viene sprecato su scala globale circa un terzo del cibo prodotto. Adottando quotidianamente una dieta sostenibile potremmo apportare benefici alla nostra salute e a quella del Pianeta. Su-Eatable Life punta proprio a questo. La fase sperimentale è partita anche nelle mense universitarie e aziendali italiane. Nelle mense sono promossi menù sostenibili, attività educative e informative e una piattaforma digitale dedicata per coinvolgere gli utenti. L’obiettivo è ridurre l’impronta di carbonio e l’impronta idrica, connesse alla dieta quotidiana delle persone”.

Su-Eatable life: pasti completi in termini nutrizionali

Su-Eatable life: diete sostenibili nelle mense aziendali e universitarieE’ possibile ispirare i cittadini dell’Unione Europea ad adottare quotidianamente diete sane e sostenibili. Ma come si determina nella pratica una dieta siffatta? Essa è basata su pasti che risultino completi in termini nutrizionali, con una prevalenza di prodotti di origine vegetale (verdura, legumi e frutta) e cereali (es. farro, orzo, riso) o loro derivati (es. pasta, pane, couscous, polenta), meglio se integrali. E’ una buona idea privilegiare le materie prime di stagione. In una dieta sana e sostenibile nessuna fonte nutrizionale viene eliminata completamente, ma ogni elemento è bilanciato durante la settimana, limitando la frequenza degli ingredienti, come la carne rossa, meno vantaggiosi per salute e ambiente, a favore di quelli più sostenibili come ad esempio legumi, pesce e carni bianche.

Su-Eatable life: un’app premia i comportamenti virtuosi

La fase sperimentale di Su-Eatable Life ha un triplice obiettivo generale: aumentare la consapevolezza degli utenti delle mense circa i benefici che offre adottare un regime alimentare sano e sostenibile; valutare l’efficacia di differenti tipi di interventi pensati per incoraggiare scelte sane e sostenibili, misurandone gli effetti in termini di riduzione dell’impronta di carbonio e dell’impronta idrica; fornire raccomandazioni per un miglioramento nell’offerta di cibo delle mense.

Su-Eatable life: tre aree di azione

La fase sperimentale durerà 7 mesi (dal 13 febbraio) e sarà articolata in 3 aree di azione.
– l’introduzione di materiali informativi e educativi (poster, banner, etc.) nei locali della mensa e di campagne tematiche per promuovere l’adozione di una dieta sana e sostenibile;
– il rafforzamento dell’offerta di cibo sano e sostenibile nella mensa, promuovendo l’offerta quotidiana di piatti ottimali dal punto di vista nutrizionale e ambientale (definiti My Plate 4 the Future). Ad ogni piatto presente nei menù delle mense aderenti all’iniziativa verrà associata un’indicazione di impatto ambientale, per facilitarne la scelta da parte degli utenti. I piatti col bollino “My Plate 4 the Future” sono quelli che, secondo le indicazioni del progetto Su-Eatable Life, generano un range compreso tra 0,80 e 1,0 kg di CO₂ equivalente per pasto (impronta di carbonio) e che comportano, per la loro produzione, un consumo ridotto di acqua (impronta idrica);
– Il coinvolgimento attivo delle persone tramite la piattaforma digitale greenApes e l’introduzione di meccanismi premiali, per incentivare gli utenti della mensa ad adottare una dieta sostenibile attraverso la proposta di contenuti informativi ed educativi, di sfide e attività individuali e di gruppo, e la vincita di premi a fronte della scelta dei piatti sostenibili “My Plate 4 the Future” in mensa.

Su-Eatable life: otto consigli

Il progetto Su-Eatable life intende promuovere uno stile di consumo alimentare più sostenibile in mensa. Ma c’è di più: esso mira anche al miglioramento complessivo Su-Eatable life: diete sostenibili nelle mense aziendali e universitariedelle abitudini alimentari delle persone. Per questo motivo, Su-Eatable life ha elaborato, come detto, 8 consigli da applicare quotidianamente, al fine di migliorare la propria salute e “pesare” meno sul Pianeta, attraverso scelte alimentari sane e sostenibili.

  • Mangiare verdura, legumi e frutta fresca, frutta secca e cereali integrali.
  • Scegliere ingredienti di stagione, varietà locali o della tradizione.
  • Mangiare cibo fresco e quanto più possibile preparato naturalmente.
  • Bere molta acqua, se possibile del rubinetto, e non sprecarla.
  • Ridurre, riusare e riciclare i materiali usa e getta e gli imballaggi.
  • Non consumare troppa carne, soprattutto quella rossa, salumi e insaccati.
  • Non esagerare con formaggi, burro e latte.
  • Non sprecare cibo, mettendo nel piatto solo ciò che serve.

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