Tra i consigli che gli scrittori collaudati suggeriscono agli esordienti ce n’è sicuramente uno inossidabile: racconta ciò che conosci. E in questo sono maestri i medici e gli avvocati, due categorie, non a caso, particolarmente feconde in fatto di produzione letteraria. Perché, non solo sono particolarmente predisposti forse per formazione, ma anche perché sono sicuramente avvantaggiati nel reperire storie curiose da raccontare.
Mario Petrulli, oltre a essere avvocato ha una passione sfrenata per la scrittura, ed è uno di quegli esordienti che ha seguito il consiglio alla lettera, decidendo di ambientare il suo romanzo d’esordio a Bova: più o meno cinquecento anime su una superficie di circa 45 chilometri quadrati in provincia di Reggio Calabria. È proprio l’ambientazione in questo piccolo, delizioso borgo della Calabria greca a giocare un ruolo determinante in tutta la storia, non soltanto per il racconto puntuale dei luoghi, ma soprattutto per ciò che lo caratterizza, dalla psicologia dei personaggi, alle tradizioni popolari, ai piatti tipici fino a quella complicità propria dei luoghi rurali e che sarebbe impensabile ritrovare in una città.
Mario Petrulli: il suo protagonista è un giovane avvocato
Il ragazzo scomparso (Bertoni Editore) è un giallo soft, lontano dagli schemi contemporanei della narrativa dark dove la successione concitata di eventi drammatici spesso non lascia spazio a emozioni diverse da quelle mediate dall’adrenalina.
Marco Vua (che, guarda caso, in dialetto calabrese significa Bova), è giovane avvocato senza una vera occupazione che si arrabatta tra un lavoretto e l’altro per poche centinaia di euro fino al giorno in cui viene inaspettatamente chiamato per un colloquio presso una fantomatica società di consulenza aziendale, legale e finanziaria.
Il ragazzo viene catapultato in una realtà, molto distante dal suo quotidiano, dove danaro e potere vanno a braccetto e dove i metodi adottati non sembrano promettere niente di buono. Il colloquio si rivelerà un’esperienza traumatica ma, in ogni caso, sembra essere lui il candidato giusto per il ruolo. Nonostante le mille perplessità, Marco accetta: deve indagare sulla misteriosa scomparsa di Leo Brindisi, un suo coetaneo, architetto che sembra essere stato inghiottito dal nulla mentre svolgeva una serie di ricerche sulle chiese di Bova. Marco, la cui famiglia è originaria di Bova, è la persona ideale per seguire le tracce di Leo senza destare sospetti.
Le indagini del giovane avvocato nella Bova di Mario Petrulli
Il giovane avvocato ripercorre le tappe del ragazzo scomparso: prende una camera nel medesimo bed and breakfast e racconta a parenti e vecchi amici che lo riconoscono di essere in paese per fare delle ricerche storiche per conto dell’università.
Nonostante l’impegno profuso le ricerche non approdano a niente di concreto, ma intanto una serie di dubbi si insinuano nella mente del protagonista che comincia a guardare i suoi compaesani con occhi meno disincantati, con un’unica eccezione: Antonella, una ragazza che lavora al museo di Paleontologia e Scienze Naturali dell’Aspromonte. Sarà lei ad accomagnarlo alla chiesa del cimitero luogo centrale di tutta la vicenda.
L’amore per le proprie origini
Quello di Mario Petrulli è soprattutto una dichiarazione d’amore verso le proprie origini, verso un territorio che l’autore conosce molto bene e che viene definito un autentico gioiello etno-architettonico di arte Bizantina, Normanna e medioevale. Bova, principale centro della cultura grecanica di calabria, è anche il paese d’origine di Petrulli, le origini del borgo sono legate alla leggenda della regina greca, Oichista, che impresse l’impronta del piede sul punto più alto della rocca sovrastante il borgo. Nella descrizione delle antiche chiese della bovesia, negli squarci da i “belvedere” da cui si contempla il mare in lontananza, dall’uso discreto, mai invadente del dialetto si percepisce l’orgoglio e il senso di appartenenza a una cultura che è forma e sostanza ad un tempo.
Il mistero di Mario Petrulli
Il ragazzo scomparso è una storia semplice, in cui vince la gentilezza, la capacità dell’uno di mettersi nei panni dell’altro. Una storia che ti lascia il tempo di respirare, di riflettere sulle conseguenze delle nostre scelte ma anche sui cosiddetti scherzi del destino, come delle cose fatte d’impeto: la vita è tutta fatta di coincidenze. E se ci guardiamo indietro è proprio così, anche nella vita di ciascuno.
Un romanzo breve ma con una trama ben delineata che non vuole stupirci con effetti speciali ma semplicemente con l’imprevedibilità degli eventi: basta un niente per far cambiare tutto.
Una scrittura fluida, elegante senza essere stucchevole, ci accompagna senza mai travolgerci nei ritmi di un mondo che sembra scomparso eppure è reale e contemporaneo. Quello stesso mondo in cui Mario Petrulli sta già pensando di ambientare la seconda avventura del collega Marco Vua.
TITOLO: Il ragazzo scomparso
EDITORE: Bertoni
Pagg: 183, € 16,00