Acquerello e azioni per il benessere. Sciogliere il colore nell’acqua, questo si fa con l’acquerello: rapido e trasportabile, è utile per dipingere all’aria aperta. E questa tecnica ha rilevanti aspetti terapeutici: è utile per captare la luce e le vibrazioni dei colori, in tutte le sfaccettature possibili. Diluendo il colore in acqua, è come se il paziente stemperasse il proprio vissuto problematico. Ne abbiamo parlato con Carla Ceolato, formatrice da oltre 25 anni e counselor olistico practicing. Il counselor olistico è una figura che ascolta la persona, in merito a un disagio, proponendo percorsi di crescita personale. Carla Ceolato si è diplomata in Arte terapia dell’acquerello a indirizzo antroposofico presso la scuola Stella Maris di Bologna e come arte terapeuta presso l’Accademia europea antroposofica di Dornach, in Svizzera.
In ambito terapeutico-educativo, si occupa di persone di tutte le età: bambini, adolescenti, adulti e anziani. Pratica anche meditazione, nutrizione consapevole e musica. La abbiamo raggiunta al lavoro. Ecco le sue parole.
Dipingere ad acquerello fa bene. Ce ne parlerebbe, se possibile indicando casi pratici?
L’approccio che uso è ispirato all’arte terapia a indirizzo antroposofico, proposto da Rudolf Steiner. La tecnica dell’acquerello è quella che maggiormente si adatta al bisogno della nostra parte emotiva di riconoscere gli impulsi spirituali del colore. I media usati nell’acquerello sono quelli che creano il colore e cioè l’acqua e la luce (strettamente connessa all’elemento aria). Infatti, un arcobaleno si forma perché la luce del sole si rifrange nelle minuscole goccioline di umidità sospese nell’atmosfera, dando vita per il nostro occhio a quello spettacolo che sono i 7 colori dell’iride. Lavoro con questa tecnica perché aiuta le persone a entrare in contatto con la luce e le vibrazioni dei colori, dapprima all’esterno e poi all’interno, nella parte mediana, cioè il sistema ritmico (cuore e polmoni). E’ comune pensare che il cuore sia la sede della nostra parte emozionale ed effettivamente è proprio così: i colori lavorano proprio nel centro del nostro sistema, nella parte più intima e allo stesso tempo vulnerabile di noi stessi. Essi vengono riconosciuti e interagiscono con la nostra anima, donando esattamente ciò di cui essa ha bisogno per trovare le forze e comunicare al corpo l’energia che gli serve per autoguarirsi.
Colore e acquerello. L’individuo può guarire se stesso? E il colore è soltanto un fatto estetico? (Mi vengono in mente Karl Gestner e l’effetto psichico del colore sul visitatore della mostra)
Assolutamente sì, l’individuo guarisce se stesso. In questo tipo di arte terapia si parla proprio di autoguarigione. Il terapeuta è soltanto un umile canale di conoscenza per coloro che vi si affidano, il resto è soltanto un dialogo molto personale tra anima e colore. Con ciò che conosco del colore e con la mia esperienza posso guidare l’utente nella scoperta di se stesso e delle dinamiche che l’hanno portato a sviluppare un disagio fisico o psichico. Il resto lo fa il colore. Steiner afferma: “Il colore non è una semplice vibrazione; il colore è un’Entità Spirituale”. Per chi non si ferma soltanto alle impressioni dei sensi fisici, questa affermazione è chiara.
Acquerello come punto di partenza. Nella sua attività non mancano seminari nei quali si lavora insieme. Ha eventi in programma nel futuro prossimo? E come è fatto il suo atelier?
Amo lavorare con il singolo individuo, dato che l’arte terapia vera e propria consiste nella relazione terapeuta/persona. Ma trovo che è importante anche lavorare in gruppo per promuovere il benessere di tutti e divulgare l’arte nella sua veste curativa, aspetto questo ancora poco accreditato dalla società e dalla comunità medica.
Quest’anno voglio lavorare con i colori in maniera “sociale” e per far questo ho ideato il percorso artistico-igienico chiamato “Un anno a colori”, nel quale ogni settimana, di sabato precisamente, apro il mio atelier a quanti vorranno venire a fare un’esperienza intima con i colori: ogni settimana ci sarà un argomento particolare, che aiuterà ad affrontare cari temi della vita, come la gratitudine, che abbiamo dipinto la settimana scorsa, ma anche la paura, il perdono, la volontà, oppure degli aspetti del nostro essere collegati alla natura, come l’albero, le stagioni e molti altri.
Il mio atelier viene descritto da coloro che lo frequentano “un’oasi di pace e armonia”, dove possiamo prenderci il lusso di stare con noi stessi per qualche ora e lasciare che la mente si calmi. Solo così ci arrivano le risposte che contano.
Il tipo di arte terapia che lei propone si basa sul dipingere in generale e sulla tecnica ad acquerello in particolare. Potrebbe consigliare qualche esercizio pittorico?
Per esempio, nell’ultimo incontro abbiamo dipinto “La Betulla”, albero molto interessante da conoscere terapeuticamente, ora che si avvicina la primavera.
Ottimo esercizio pittorico, se vi sentite pesanti e avete bisogno di elasticità e rinnovamento. Cercate leggerezza nel cuore, fluidità nella mente e nel corpo? La betulla è il vostro albero.
Albero molto aereo, è legata ai processi di drenaggio e depurazione del corpo. Essa infatti è utile in primavera per favorire l’equilibrio dei liquidi e rimuovere il ristagno delle tossine invernali.
Questo albero leggero, frizzante, con le sue foglioline fruscianti alla brezza primaverile, con la sua corteccia bianca e sottile che si sfoglia continuamente, rappresenta nell’uomo il temperamento sanguinico, leggero e sempre un po’ per aria.
La sua flessibilità ci porta incontro elasticità di pensiero, rinnovamento. Dipingere la betulla ci rende più plastici e ci aiuta ad affrontare le prove della vita senza spezzarci.
Dipingere un albero è un’esperienza unica e preziosa, un modo per conoscere degli aspetti del proprio sé più profondo e armonizzarli.
Interessante!