E’ vitale, date le alte temperature registrate, che le sedi di pronto soccorso presentino condizioni climatiche adeguate. Soprattutto ora, che dato il caldo sono aumentati del 10%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, gli accessi al pronto soccorso degli ospedali. E’ nelle ore della sera che in queste strutture le persone sono numerose: quando si ha un poco di sollievo dall’afa estiva.
La situazione si ripropone invariata da nord a sud, come emerge dai dati della Società italiana di Medicina di emergenza urgenza (Simeu).
Il pienone si registra nelle grandi città, dove sono coloro che non si sono allontanati verso le mete di villeggiatura.
Il quadro varia di regione in regione
Per il resto, il quadro varia di regione in regione. Sono in minor numero i pazienti che si presentano al pronto soccorso in Piemonte e Veneto. In Emilia Romagna e Lazio, invece, si registrano aumenti che raggiungono il 20%. Ma quali sono le patologie che affliggono gli italiani che in serata migrano verso il pronto soccorso? Parliamo di disidratazione, colpi di calore, sincopi, direttamente collegati alla canicola estiva.
Quali sono le patologie presenti
Le patologie già presenti, poi, si aggravano con il caldo, come avviene, per esempio, per quelle cardiopolmonari, renali e metaboliche.
In Piemonte, poi, è aumentata la mortalità: la situazione ha colpito anziani affetti da patologie varie, malati cronici costretti al letto, ma anche soggetti indigenti, che non possono permettersi di regolare convenientemente la temperatura degli ambienti in cui vivono, o persone isolate socialmente.
Che fare?
Che cosa bisogna fare? Restare in ambienti freschi, per quanto possibile, prediligere le zone d’ombra e aspettare che cessi l’azione dell’anticiclone africano, con le sue correnti sahariane e le temperature, che superano i 40 gradi: le temperature dovrebbero diminuire entro fine mese, quando è previsto l’arrivo di correnti nord atlantiche.