Ideglira è un farmaco sempre più importante: è stato citato in giugno nel corso della 75esima sessione scientifica annuale dell’Ada (American diabetes association) e ora viene richiamato in causa a Stoccolma, in Svezia, durante la cinquantunesima edizione del congresso della European association for the study of diabetes (Easd).
Uno studio clinico su Ideglira
In questa sede è stato presentato uno studio clinico. Sulla base del medesimo i pazienti trattati con Ideglira (degludec+liraglutide), farmaco a singola somministrazione, con un’iniezione giornaliera, non soltanto sono più soddisfatti per il trattamento: dicono di essere migliorati nella salute fisica, rispetto a quelli trattati con insulina glargine. La ricerca ha valutato l’efficacia e la sicurezza del nuovo farmaco rispetto a un aumento di dosaggio dell’insulina “concorrente”, in adulti con diabete di tipo 2.
Ideglira, questionari sottoposti ai pazienti
L’analisi, della durata di ventisei settimane, si basa su risultati riportati dai pazienti, in questionari validati che essi stessi hanno compilato. Forniscono una prospettiva sulla qualità di vita e sulla soddisfazione per il trattamento.
Ideglira, migliora la qualità della vita del paziente
In questo modo è possibile valutare quale sia il vissuto del paziente, la sua opinione. Diversamente, sarebbe impossibile per i ricercatori misurare o osservare questi elementi. Il professor Stephen Gough, dell’Università di Oxford e dell’Oxford university hospitals Nhs trust, afferma che “L’effettivo impatto che il trattamento ha sulla vita di un paziente va oltre gli obiettivi di efficacia e sicurezza. Infatti, il capire come il trattamento influenzi il benessere e la quotidianità del paziente è fondamentale per comprendere il valore di una terapia”, La percezione positiva che i pazienti hanno relativamente a Ideglira è “in linea con i risultati clinici”.
Rispetto ai pazienti trattati con insulina glargine, le persone con diabete di tipo 2 trattate con Ideglira hanno raggiunto maggior riduzione di emoglobina glicata (1.8% rispetto a 1.1%, p<0.001); sono state ottenute variazioni di peso corporeo (calo di 1.4 chilogrammi rispetto a un aumento di 1.8 chilogrammi, con una differenza complessiva di 3.2 chilogrammi; p<0.001) e un tasso di ipoglicemie confermate inferiore del 57%.