Oggi, a Roma, giunge alla conclusione il dialogue meeting sulle malattie infiammatorie croniche intestinali che porta il nome “Chronic diseases: sustainability and innovation”, promosso dalla testata di politica economica e sanitaria Italian health policy brief. L’evento ha il patrocinio della Società italiana di farmacologia (Sif). E’ stata di scena, al centro del dibattito, la querelle tra innovazione farmacologica e sostenibilità economica.
Malattie infiammatorie croniche intestinali, chi colpiscono
Sono circa 150-200.000 le persone che in Italia sono colpite da malattie infiammatorie croniche intestinali. Si tratta, in special modo, di giovani, di età compresa tra i 15 e i 40 anni. Parliamo di patologie croniche che incidono in ambito privato, lavorativo e sociale. C’è di più: condizionano la vita di chi è colpito e incidono sensibilmente sulla spesa pubblica socio-sanitaria.
Due giornate a Roma in merito alle malattie infiammatorie croniche intestinali
Si sono pronunciati in merito a patologie di tal genere esponenti del mondo scientifico e accademico, insieme a rappresentanti delle istituzioni, dell’industria e dei pazienti.
L’obiettivo era capire: capire le esigenze di chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali. Se, infatti, sono disponibili nuove classi di farmaci biotecnologici, non possiamo esimerci da attuare considerazioni sulla sostenibilità del sistema sanitario.
Malattie infiammatorie croniche intestinali, colite ulcerosa e la malattia di Crohn
Si tratta delle due malattie infiammatorie intestinali più comuni. Le caratterizza un processo infiammatorio cronico. Le differenziano la localizzazione e la natura dell’infiammazione della mucosa intestinale. Possono avere periodi di latenza, alternati a fasi di riattivazione dell’infiammazione. E’ allora che compaiono sintomi quali diarrea, febbre, dimagrimento, profonda stanchezza, inappetenza. Uomini e donne nel pieno della propria attività produttiva sono colpiti: parliamo di malattie sociali. Si tratta di patologie che richiedono frequenti monitoraggi clinico-strumentali e trattamenti terapeutici, fino all’intervento chirurgico.
E’ in questo modo che la vita dei soggetti colpiti e dei loro familiari viene condizionata profondamente, in ogni suo risvolto: sociale, affettivo, lavorativo.
I costi sanitari delle malattie infiammatorie croniche intestinali
L’incidenza delle malattie infiammatorie croniche intestinali è in crescita costante. Di qui i rilevanti costi sanitari. Non mancano, in effetti, casi di ritardo diagnostico o fallimento terapeutico.
Malattie infiammatorie croniche intestinali, disponibili i farmaci biotecnologici
Se fino a 15 anni fa erano disponibili soltanto steroidi e immunosoppressori, non molto efficaci e non molto sicuri, ora sono disponibili i farmaci biotecnologici. Grazie a questa recente risorsa, si ha la remissione dei sintomi in un’ampia proporzione di pazienti affetti da forme gravi, che non rispondono ai trattamenti farmacologici convenzionali. Nuove terapie dovrebbero salvare i pazienti che non rispondono, oppure smettono di rispondere, a queste terapie. Secondo Corrado Blandizzi, del Dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa, ”A differenza di altre malattie, quali l’artrite reumatoide o la psoriasi, nelle patologie infiammatorie croniche intestinali disponiamo al momento di una sola classe di farmaci biotech, detti “anti Tnf”, che lasciano aperte alcune problematiche cliniche”. Esse sono: “la refrattarietà al trattamento per alcuni pazienti, la risposta positiva solo parziale per altri e la possibilità di reazioni avverse anche molto gravi”. Limiti da non sottovalutare, che “hanno stimolato la ricerca di nuovi farmaci biotecnologici”. Ma quali sono i filoni di ricerca più promettenti? In particolare, “l’area d’indagine, di studio farmacologico e sviluppo clinico, dei farmaci detti ‘anti-integrine’, fattori molecolari che hanno dimostrato di svolgere un ruolo importante nel mediare l’attività infiammatoria delle cellule immunitarie nella colite ulcerosa e nella malattia di Crohn”.
Malattie infiammatorie croniche intestinali: la novità si chiama anti-integrina
Novità in vista: “A breve sarà disponibile per l’impiego clinico anche in Italia una nuova molecola anti-integrina, già approvata negli Stati Uniti e in Europa, risultato di questo tipo di ricerca”. Il nuovo meccanismo d’azione è selettivo per l’intestino: in tal modo i pazienti potranno anche ritrovare l’abilità lavorativa. Di qui si muove, al fine di ottenere la riduzione dei costi diretti e indiretti sul Sistema sanitario nazionale.