I vasi sanguigni artificiali vengono utilizzati in caso di malattie cardiovascolari come l’ischemia. L’obiettivo di queste protesi vascolari è ripristinare il flusso di sangue. I materiali in passato provenivano dal corpo del paziente o da un donatore compatibile. Un vaso artificiale con parete a tre strati è stato creato dal Rapid manufacturing engineering center della Shanghai university, con ricerca pubblicata il 3 febbraio su “Aip Advances”. La tecnica utilizzata è stata una stampante 3D. In passato, non si era riusciti a produrre protesi con più di due strati.
Una novità di questi giorni
Che cosa può accadere, tuttavia, quando si applica chirurgicamente questo tipo di protesi? Essa tende a bloccarsi, perché si formano coaguli. I pazienti, di conseguenza, devono assumere anticoagulanti per tutta la vita. Non è escluso, tuttavia, che la problematica porti a un nuovo intervento chirurgico. Parliamo di un sistema delicatissimo, come un orologio che si inceppa e che deve tornare a funzionare al 100%.
Come bisogna agire per evitare i coaguli
Che fare? I ricercatori della Itmo, università di San Pietroburgo (Russia) hanno creato vasi sanguigni artificiali che non portano alla sgraditissima formazione di coaguli. Sulla superficie interna degli stessi si applica un nuovo rivestimento contenente farmaco. Ha pubblicato lo studio il Journal of medicinal chemistry.
Il gruppo di ricerca era coordinato da Vladimir Vinogradov, responsabile del Laboratorio internazionale di soluzione chimica dei materiali e delle tecnologie.
Quali sono i componenti del nuovo rivestimento
La sua équipe ha sintetizzato una pellicola sottile, con nanotubi di ossido di alluminio fusi con le molecole di un enzima trombolitico (urochinasi). Il film ha una struttura a matrice porosa, che assorbe l’attivatore del farmaco. In questo modo l’attivatore plasminogeno viene protetto dall’ambiente aggressivo dell’organismo. L’enzima, comunque, viene lasciato libero di interagire con gli agenti esterni, per mezzo del sistema di pori. La cosa più importante è che passi un proenzima naturale dal sangue, proprio quello che scioglie i coaguli, attuando la reazione protettiva.