E’ un farmaco a rilascio prolungato ed è disponibile da settembre in Italia nella nuova formulazione da 25 milligrammi: è Palexia, utile contro il dolore cronico.
La molecola di queste compresse è il tapentadolo: grazie al nuovo dosaggio i medici italiani potranno gestire la patologia dolore con maggiore appropriatezza terapeutica. I pazienti ne trarranno beneficio. Si tratta del capostipite di una nuova classe farmacologica di analgesici centrali. Il dolore è un fenomeno biologico e fisiologico altamente complesso. Nella sua forma cronica non fa altro che estendere nel tempo il dolore acuto, con trasformazioni patologiche al livello del sistema nervoso. Palexia permette di aggiustare i dosaggi nei percorsi terapeutici più complessi, ma anche nella gestione delle prime fasi evolutive della patologia.
Completa, concretamente, le opzioni terapeutiche oggi disponibili.
Agisce con buoni risultati sui pazienti fragili, come gli ultra-ottantenni (3,7 milioni in Italia) e gli epatopatici, con epatiti croniche virali e cirrosi (rispettivamente 2,5 milioni e 1 milione).
Secondo la professoressa Patrizia Romualdi, docente di Farmacologia all’università di Bologna, “la capacità analgesica del tapentadolo, la sua azione di contrasto anche della componente neuropatica del dolore e il suo miglior bilanciamento, rispetto agli altri oppioidi maggiori, del rapporto fra efficacia e tollerabilità” rendono il nuovo farmaco “un’utile arma terapeutica aggiuntiva a disposizione dei medici italiani”. Permetterà, per esempio, “una precisa e raffinata modulazione posologica e per le prime fasi evolutive della patologia dolore”.
Palexia, un nuovo aiuto per il medico di medicina generale
Un nuovo e valido aiuto a vantaggio dell’appropriatezza terapeutica anche per il medico di medicina generale. Lo afferma Claudio Polistina, medico della Asl Napoli 1 ed esperto in terapia del dolore: “Per le forme di dolore muscoloscheletrico ricorrenti o di minor durata, per le quali ancora oggi sono molto prescritti, e in modo senz’altro inappropriato, farmaci indicati per il dolore acuto, un dosaggio meno elevato di tapentadolo può rappresentare senz’altro la terapia d’elezione”.
Ma quali sono le forme di dolore cronico sulle quali la molecola agisce?
Secondo il professor Paolo Cherubino, della Società italiana di ortopedia e traumatologia, docente e già preside dell’università dell’Insubria, esso è utile contro “Il dolore articolare, muscolare, tendineo e peri-articolare, tutte forme dolorose che possono essere anche l’esito di traumi modesti. Ma anche le cervico-brachialgie e le lombalgie posturali”.
Si è espresso in merito il dottor Stefano Respizzi, direttore del Dipartimento di riabilitazione e recupero funzionale dell’Irccs Humanitas research hospital: “Per un paziente giovane con lombosciatalgia cronica, o per uno sportivo politraumatizzato in percorso fisioterapico, consiglieremo dosaggi più elevati di tapentadolo”; e aggiunge: “per consentire di ridurre i tempi della ripresa funzionale e così tornare alle attività lavorative e sportive, un dosaggio di 25 milligrammi è senz’altro indicato per i pazienti fragili”
Ho 53 anni e sto prendendo palexia da 7 giorni da 50 mg 2 volte al giorno a 150 mg sempre 2 volte al giorno. I dolori si sono estesi anche dove prima non avevo dolori anche se sono più lievi vorrei sapere se sono normali questi sintomi i questa, chiamiamola cura del dolore.
Gentile Elena,
la redazione non può dare questo tipo di risposte direttamente. Può però chiedere direttamente al medico che qualche anno fa si occupò di questo farmaco. Si rivolga al dottor Claudio Polistina Medico di Medicina Generale presso l’ASL Napoli 1 che si è occupato della sperimentazione.