Orticaria da agenti fisici

Orticaria da agenti fisici

Orticaria fisica: strofinamento, caldo, freddo, pressione, vibrazione o il sole creano arrossamento, gonfiore e prurito della pelle e quindi devono essere evitati. La problematica colpisce circa 300mila italiani. Queste patologie, poco conosciute, interessano le donne nel 60% dei casi. Tra i giovani, poi, si registra un picco di casi: circa duecentomila. In particolare, la frequente orticaria dermografica riguarda spesso gli adolescenti.

L’argomento è stato affrontato al congresso nazionale della Società italiana di Dermatologia allergologica professionale e ambientale (Sidapa), organizzato dalla Sezione di Dermatologia dell’Università Federico II di Napoli, a Caserta fino a domani.

In pochi anni, l’orticaria fisica si risolve da sola

Nel giro di pochi anni, la maggioranza dei casi di orticaria fisica vanno via come sono venuti. Ciò non toglie che si curino adeguatamente i sintomi: bisogna che un dermatologo formuli una diagnosi in argomento.

Orticaria e interazione con un agente fisico

Serena Lembo, ricercatrice di dermatologia all’Università Federico II di Napoli, ha dichiarato: “Le orticarie fisiche e quelle inducibili in genere rappresentano una fetta importante dell’orticaria cronica. Lo sono, per esempio, l’orticaria dermografica, nella quale basta strofinare la pelle per indurre la comparsa di un pomfo lineare, rosso e pruriginoso, tanto da riuscire quasi a ‘scrivere’ sulla cute; fanno parte delle orticarie fisiche anche quelle da freddo, da caldo e l’orticaria da pressione, che si manifesta con lesioni profonde che compaiono qualche ora dopo che la pelle è stata sottoposta a pressione intensa, per esempio perché si è portata una borsa pesante. Ci sono poi l’orticaria solare, l’angioedema da vibrazione, l’orticaria colinergica, quella da semplice contatto, l’orticaria ‘acquagenica’ in cui i sintomi compaiono dopo essersi lavati o essere venuti a contatto con l’acqua. Sono tutte forme causate dall’interazione tra cute e un agente fisico, oppure inducibili da uno stimolo specifico o dall’esercizio fisico, come nel caso dell’orticaria colinergica”.

Orticaria dermografica: approfondiamo il discorso

L’orticaria dermografica, in particolare, dura circa sei anni e interessa il 4% della popolazione generale.

Così si è espressa Serena Lembo: “Per questa, che è la più nota esiste una familiarità e una correlazione con gli stress psicofisici, ma le cause che inducono le orticarie fisiche restano ancora per lo più ignote. I più colpiti sono i giovani, mentre negli adulti sono più diffuse altre forme di orticaria; i sintomi possono indurre imbarazzo e compromettere l’aspetto estetico, perciò riescono a essere fortemente invalidanti soprattutto in età adolescenziale. La fugacità delle manifestazioni, la cronicità ed il disagio provocato dal prurito rende i pazienti con orticaria fisica particolarmente ‘intrattabili’, insoddisfatti e spesso sfiduciati nei confronti del medico e delle sue indicazioni: è invece essenziale parlare al dermatologo dei sintomi senza timori e reticenze, perché quasi tutti i casi si risolvono spontaneamente col tempo, ma finché persistono i sintomi è doveroso curarli per non compromettere la qualità di vita”.

Orticaria fisica: qual è l’agente responsabile?

Non è sempre facile riconoscere l’agente responsabile dell’orticaria fisica. Un’anamnesi dettagliata, comunque, può aiutare. E’ buona norma confermare la diagnosi con test di provocazione specifici: in tal modo è possibile rilevare i casi, non infrequenti, di orticaria mista. Per esempio, l’orticaria può essere dermografica e da freddo nella stessa persona.

Orticaria fisica e test: per saperne di più

Così si è espresso Cataldo Patruno, consigliere Sidapa e presidente del congresso: “Si tratta di test che servono soprattutto per seguire il paziente nel tempo e capire se le terapie stiano avendo effetto. Parliamo, in particolare, di prove con le quali è possibile valutare quantitativamente lo stimolo capace di indurre la reazione, come il Temptest (per orticarie da freddo o da caldo, che valuta la soglia di temperatura in grado di scatenare la reazione cutanea) o il dermatografometro (che misura l’intensità dello strofinamento sulla pelle necessaria a dare i sintomi dell’orticaria dermografica).

Orticaria, basta un antistaminico

Aggiunge Cataldo Patruno: “In genere basta un antistaminico per ridurre sia pomfi che prurito e l’obiettivo è poter dare il medicinale a basse dosi, perché la cura va protratta a lungo, per togliere i sintomi finché l’orticaria fisica non si sia risolta da sola. Non mettere la testa sotto la sabbia se la pelle si gonfia e si arrossa solo appoggiandosi al termosifone, o se compaiono pomfi lineari semplicemente passando un’unghia sulla cute, è importante per trovare sollievo e anche per non esporsi a rischi inutili: l’orticaria da freddo, per esempio, può portare anche a shock anafilattico se ci si immerge in acqua a bassa temperatura al mare o in piscina. Conoscere il problema e porvi rimedio per vivere senza fastidi è perciò doveroso, oltre che possibile”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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