Un dato interessante: il pomodoro fa bene contro il tumore alla prostata, che colpisce un uomo ogni 20 fra i 50 ed i 69 anni, con 35.000 nuove diagnosi circa nel 2015. Esiste un nuovo farmaco che contiene il frutto.
Se ne è parlato oggi a Roma: specialisti a livello internazionale hanno affrontato l’argomento nel corso di un meeting, presso il Domus Sessoriana. In primis, la neoplasia prostatica è legata all’invecchiamento. La familiarità incide soltanto per il 15%. Molto importanti risultano, invece, alcune abitudini alimentari, come il consumo elevato di carne e latticini e una dieta ricca di calcio, che predispongono al tumore.
Più che consigliato, invece, il consumo di frutta e verdure in generale.
Contro il tumore alla prostata, pomodori e olive
Spicca, in questa considerazione, il pomodoro intero maturo, specialmente se cotto e combinato con i polifenoli delle olive: contrasta attivamente l’insorgenza del tumore. Secondo Vincenzo Fogliano, professore di Chimica degli alimenti presso l’università Federico II di Napoli e direttore del Food quality & design group dell’university of Wageningen in Olanda, oltre ai carotenoidi, noti micronutrienti benefici del pomodoro, sono molto importanti le chetosamine, potentissimi antiossidanti che nell’ortaggio sono presenti in quantità abbondanti.
Tumore alla prostata, un farmaco a base di pomodoro
La dose settimanale di pomodoro da assumere per avere effetti ridurrebbe il rischio di ammalarsi, ma l’apporto calorico sarebbe eccessivo. Per questa ragione un’équipe multidisciplinare di ricercatori italiani ha sviluppato Lycoprozen, farmaco sano, a base di pomodoro intero e acqua di vegetazione delle olive. Permette di mantenere il benessere della prostata senza sovraccarico calorico. L’oncologo medico Stefano Iacobelli è co-inventore di questo integratore alimentare.
Si è espresso in questo modo: “Abbiamo sviluppato il Lycoprozen mediante un processo innovativo, brevettato, che non utilizza solventi, per assicurare un’assunzione ottimale del Licopene presente nel pomodoro intero, inclusi semi e bucce, insieme a polifenoli: olive. Questo implica una efficacia delle raccomandazioni preventive del World cancer research fund (Wcrf) e dell’American institute for cancer research (Aicr). Come tale, il Lycoprozen può ritenersi un functional food e non.”
Queste le parole di Vincenzo Fogliano: “Tra i regimi dietetici consigliati dalla comunità scientifica per contrastare l’insorgenza di neoplasie hanno ampio consenso quelli che includono il costante consumo di pomodoro. Un recente studio condotto su circa 14.000 pazienti, ha dimostrato che consumando almeno 10 porzioni (ognuna pari a 100 grammi) di pomodoro cotto la settimana si registra una diminuzione del rischio di sviluppo di carcinoma prostatico del 20-25%”
Tumore alla prostata, la dichiarazione dello scopritore del Psa
Richard J. Ablin dell’ University of Arizona college of Medicine, scopritore del Psa, ha sottolineato l’importanza di un attento impiego del test dell’antigene nel contesto di una valutazione clinica globale. “Il tumore della prostata è una malattia estremamente eterogenea per gravità di decorso clinico. L’esatto inquadramento clinico può risultare difficile, anche perché non sono ancora disponibili criteri convalidati. Il dosaggio del Psa, è quindi ancora oggi un esame necessario per la diagnosi precoce della neoplasia purché sia impiegato nel contesto di una valutazione clinica corretta e per stabilire una stretta collaborazione medico-paziente.”