Riconversione significa rispetto delle regole e nessuna improvvisazione
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Riconversione significa rispetto delle regole e nessuna improvvisazione

10/04/2020
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L’intuizione non basta: la riconversione di un’attività non si improvvisa; servono una buona dose di competenza e unRiconversione significa rispetto delle regole e nessuna improvvisazione ottimo livello di professionalità per  riorganizzare l’azienda. E’ quanto è successo a un’impresa che da sempre si occupa di prodotti per il benessere e che, in un momento come questo, ha deciso di adattarsi alle nuove esigenze del mercato per offrire dispositivi protettivi. Il costo più grande? Mettersi in gioco anche finanziariamente e avere il coraggio di riorganizzare il lavoro di tutti, superando anche le “gufate” di chi non ha voluto osare un percorso di trasformazione.

“Oltre alla preoccupazione principale di capire come gestire un’azienda in questo momento, quella che psicologicamente mi ha messo a dura prova”, interviene Rino Bertrand, titolare di Mybenefit. “È stata la reazione di chi ha cercato di scoraggiare la scelta che stavo maturando. E’ stata un’evoluzione così rapida che non potevo permettermi di sbagliare alcun passaggio, compreso quello di dar retta a chi non credeva nel mio progetto. Ma ogni passo è stato fatto correttamente e ora mi ritrovo con una nuova realtà che sto esplorando e imparando a conoscere, con la grande soddisfazione di aver mantenuto il lavoro ai miei dipendenti”.

La riconversione prevede un iter obbligatorio che non può essere improvvisato

“Un imprenditore deve intuire subito quali sono i meccanismi che stanno facendo rallentare il proprio business e avere la prontezza di valutare se ci sono le condizioni per cambiare. Voglio precisare questo aspetto, perché è da questo presupposto che si decidere la strategia. L’enorme trasforformazione tutt’ora in corso, è stata possibile perchè da sempre la mia Riconversione significa rispetto delle regole e nessuna improvvisazione azienda si occupa di fornire prodotti legati al benessere. Si è trattato per noi di un upgrade in termini di competenza, validata da certificazioni che confermano l’esatta procedura della filiera, fino al consumatore finale”, continua Bertrand.

Serve sangue freddo e intraprendenza per portare aventi un nuovo percorso, fatto inizalmente di procedure e aspetti burocratici che possono mettere a rischio la pazienza di Giobbe.

“Ho studiato il nuovo scenario e, affidandomi alla consulenza del mio legale e di persone competenti, ho seguito l’iter burocratico mentre erano in corso le pratiche per l’invio della merce richiesta all’estero. Ho curato ogni singolo dettaglio, anche il più banale, per non rischiare di sottovalutare nulla”, prosegue Bertrand.

E così l’azienda My Benefit dai presidi medico chirurgici pensati per il benessere della persona si è trovata a distribuire dispositivi di protezione individuale adattandosi alle esigenze dettate dal Covid-19

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Ogni giorno un meticoloso lavoro di controlloRiconversione significa rispetto delle regole e nessuna improvvisazione

Seguire quella che viene definita la filiera, significa tracciare il percorso quotidiano, soprattutto se oltre oceano e con le condizioni di traffico rallentate di queste ultime settimana.

“Ogni giorno, per più di 2 settimane, ho preteso aggiornamenti costanti per avere la certezza di aver intrapreso la strada migliore, armato delle soluzioni più rapide ed efficaci per superare le nuove dinamiche e procedure italiane ed estere”, continua Bertrand. “A partire, per esempio, dalla nomenclatura dei prodotti, alla scelta della tipologia, all’attivazione in anticipo di procedure. Un lavoro a tempo pieno, su un fronte aperto solo a seri professionisti di questo settore”.

Riconversione significa riorganizzare spazi e persone

“Io lo chiamo esercizio mentale quello che mi ha protetto dagli attacchi di chi non credeva in questa operazione e dalla mia preoccupazione in sottofondo che qualcosa non andasse nel verso giusto” spiega Bertrand. “Mi ripetevo la sequenza delle cose da fare, smarcando quelle che proseguivano e guardando avanti nella mia tabella di marcia. A partire dallo spazio che ho ricavato dal magazzino per poter depositare le mascherine, i termometri a infrarossi, i saturimetri e i gel igienizzanti che stavo aspettando (perchè sapevo, sapevo che sarebbero arrivati!). La risposta di tutto il mio personale è stata molto gratificante, perchè ha colto questa sfida in modo entusiasta, adattandosi a una nuova gestione degli spazi e del tempo finora non praticata”.

Un nuovo servizio su misura grazie alla riconversioneRiconversione significa rispetto delle regole e nessuna improvvisazione

Non esiste un passaggio meno delicato di altri quando a modificarsi e adattarsi è un’azienda in toto. Nessuna leggerezza da quando scegli il prodotto, a quando segui la spedizione, a quando verifichi la conformità, a quando vengono stoccati in magazzino, a quando li personalizzi fino a quando decidi come distribuirli.

“La priorità di distribuzione è stata sempre molto chiara. Innanzututto i Comuni per la distribuzione alla Protezione civile, ai Vigili, agli ospedali, alle case di riposo. Poi alle farmacie cercando di ridurre magari la quantità per ciascuna ma raggiungendo più zone possibili, prosegue Bertrand. “Chiaramente la spedizione è stata a carico nostro, una scelta apprezzata che mi ha reso ancora più orgoglioso. Grazie al lavoro (da casa ovviamente) della nostra forza vendità, abbiamo potuto monitorare e intervenire puntualmente su tutte le aree del territorio”.

Riconversione significa rispetto delle regole e nessuna improvvisazione Riconversione è anche un fronte aperto verso il futuro

L’esperienza di aver percorso questo iter nel modo corretto, sta incoraggiando le scelte future verso una conversione a un mercato che si sta modificando.

“Si sta rivelando vincente la scelta di trasformare l’assetto della mia azienda e questo mi sta portando verso una continua ricerca di risposte precise e coerenti a un mercato in evoluzione. Si stanno aprendo nuovi contesti all’interno dei quali intervenire, come strutture ospedaliere, sanitarie e case di riposo. Siamo di fronte a una realtà che non sarà più la stessa e con la quale dovremo andare d’accordo per molto tempo credo. Essere riuscito a creare le condizione per interagire correttamente in un momento così frenetico, mi incoraggia a continuare in questa direzione, senza perdere mai di vista la scelta vincente di operare nel rispetto delle normative e soprattutto del patrimonio che un’azienda come la mia è stata in grado di offrire”.

I.P.

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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