Riproduzione assistita, una clinica da Barcellona a Modena
Attualità

Riproduzione assistita, una clinica da Barcellona a Modena

24/06/2015
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Sono anni che si svolgono polemiche legate ai risvolti morali della riproduzione assistita. Il dibattito riguarda coloro che pensano che la riproduzione sia lecita soltanto se naturale, che si oppongono a coloro che intendono fare uso delle moderne tecnologie per avere figli, se naturalmente impossibilitati. Mentre ciò avviene sono organizzati, in Europa, centri specializzati.

Fino a oggi, per fruire dei trattamenti di fecondazione della clinica Eugin, primo centro europeo di riproduzione assistita, bisognava raggiungere Barcellona. La sede italiana sarà inaugurata a breve termine, a Modena. Si tratta della clinica che offre il maggior programma di donazione di ovuli in Europa, che ha quindici anni di esperienza. Il metodo di lavoro non prevede liste d’attesa e l’inizio del trattamento può essere immediato. Esami approfonditi sono posti in essere su tutte le donatrici, per evitare che malattie genetiche siano trasmesse. La compatibilità tra donatrice e ricevente è garantita. Nella nuova struttura sarà possibile attuare tutti i trattamenti di riproduzione assistita omologa ed eterologa. Ciò avverrà rispettando le norme italiane relative all’argomento. Ogni anno, nella clinica sono svolti diecimila cicli di fecondazione in vitro. Sono settemila le donne italiane che per ottenere questo servizio hanno dovuto raggiungere la Spagna.

Donazione di ovociti

Per la donazione di ovociti, è a disposizione della clinica una delle maggiori organizzazioni europee. Un ciclo su dieci, a livello europeo, viene attuato nei suoi centri.

Il rispetto della riservatezza è al primo posto. E’ importante che donatrice e ricevente siano compatibili: per questa ragione avviene il controllo del gruppo sanguigno, oltre al confronto di caratteristiche somatiche come colore dei capelli, degli occhi, della pelle (elementi fisici fenotipici). Tali caratteri sono inseriti e comparati in un sistema personalizzato con tecnologia recente.

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Test sulle donatrici

Grazie al test posto in essere nei centri, è possibile individuare 250 importanti e frequenti malattie genetiche. Si evita così di trasmettere patologie presenti nella donatrice, ma non evidenti.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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