“Tiroide in primo piano”, una campagna di successo
I risultati preliminari della campagna “Tiroide in primo piano” sono stati presentati dalla Fondazione Cesare Serono durante il Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia, in corso a Taormina fino a oggi. I questionari compilati on line sono stati 4075, 1024 dei quali compilati da chi soffre di una patologia tiroidea, 3051 svolti da soggetti senza patologie diagnosticate, al fine di promuovere diagnosi tempestive. I dati rispecchiavano il fatto che le disfunzioni tiroidee colpiscono soprattutto donne. Se da questa sinergia di azioni è stato scoperto che stanchezza e aumento di peso che sembra ingiustificato sono i sintomi più frequenti dell’ipotiroidismo, è anche palese che in un quarto dei casi l’alterazione della funzione tiroidea non dà sintomi e segni, bensì è stata rilevata con ecografie o esami del sangue che erano stati posti in essere per altre motivazioni o controlli di routine.
Diamo uno sguardo ai sintomi frequenti
Per quanto concerne i sintomi più frequenti, diamo uno sguardo alle percentuali: astenia (25,70%), aumento di peso non legato ad altre motivazioni (24,86%), aumentata frequenza cardiaca (12,15%) , variazioni nell’aspetto del collo (9,64%). Un dato allarmante: in un quarto dei casi presi in considerazione sono stati necessari due anni per una diagnosi. Disparità sono state riscontrate tra regione e regione e c’è insoddisfazione nei confronti del Servizio sanitario nazionale. L’importanza dello iodio, poi, non viene sufficientemente messa in risalto, come fanno notare coloro che si sottopongono a controlli periodici: tale dato viene menzionato in meno della metà dei casi.