Tre donne su dieci non hanno mai fatto la mammografia

Tre donne su dieci non hanno mai fatto la mammografia

Parte oggi Pink is Good – Prevenzione Seno: obiettivo 100%, la nuova edizione della campagna nazionale della Fondazione Veronesi, presentata a Milano, a favore della diffusione della mammografia. “Favorire la partecipazione ai controlli salvavita, che sono sicuri, poco invasivi e gratuiti”: sono le parole del professor Umberto Veronesi e sono le parole chiave di un progetto che coinvolge più società scientifiche. Parliamo degli oncologi Aiom, dei ginecologi, Sigo, dei medici di famiglia, Simg, e dell’Osservatorio nazionale screening. La mammografia è un esame che tre donne su dieci non hanno svolto. In verità, in Italia il test è diffuso a macchia di leopardo: attuato in molti casi nel Settentrione, nel Meridione non lo è altrettanto.

Mammografia, l’invito dalla Regione

Sebbene abbia diritto di ricevere dalla propria Regione l’invito gratuito a eseguire il test, il 30% delle donne italiane, d’età compresa fra i 50 e i 69 anni, non si è mai sottoposto. Bisogna muovere in modo da incentivare l’organizzazione dell’esame da parte delle istituzioni competenti e favorire la partecipazione ai programmi di screening.

“Con la mammografia, aggiunge Umberto Veronesi, possiamo sconfiggere il carcinoma mammario. Se la malattia viene identificata nelle fasi iniziali e adeguatamente curata, la sopravvivenza può arrivare fino al 98%. Ecco perché la prevenzione è un’arma così importante per tutte le donne”. Vale la pena di aggiungere che “negli ultimi tre anni abbiamo avuto il 2% in più di adesioni ai programmi di screening organizzati sul territorio nazionale. E’ un dato incoraggiante, ma ancora insufficiente. Pigrizia, paura o noncuranza del pericolo spingono ancora troppe italiane a non svolgere i controlli. Il nostro compito oggi è invitarle ad essere più attente, a prendere coscienza di quanto la loro salute dipenda principalmente da una doverosa e consapevole “attenzione personale”.

Secondo Marco Zappa, direttore dell’Osservatorio nazionale screening, del 70% delle donne sottoposte a mammografia negli ultimi due anni “il 57% ha aderito allo screening ma con forti differenze percentuali tra i vari territori. Si va dal 76% registrato nella provincia di Trento al 20% di Campania e 26% della Calabria. Dobbiamo invece, in tutta Italia, aumentare la partecipazione al test che, ricordiamo, è garantito gratuitamente ogni 24 mesi a tutte le donne dai 50 ai 69 anni”.

Aggiunge: “molte più abitanti delle regioni centrosettentrionali ricevono l’invito a fare gratis i test che permettono di scoprire precocemente l’eventuale presenza di un tumore (e di salvarsi la vita), mentre al Sud troppo spesso accade che le Regioni non si organizzino e l’invito a casa non arriva”.

Lo screening mammografico: per saperne di più

Si tratta di un servizio compreso nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè nelle prestazioni sanitarie che spettano a tutti i cittadini indipendentemente dalla regione di residenza.

Tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 70 anni dovrebbero essere chiamate a fare una mammografia.

Mammografia rivolta a una fascia di età sempre più vasta

Veronesi aggiunge, per concludere: “come Fondazione stiamo elaborando una proposta al Ministero della Salute per includere nello screening mammografico le donne dai 40 e fino ai 75 anni, come hanno già iniziato a fare alcune regioni. Bisogna poi valutare l’ipotesi di proporla annualmente e non ogni due anni. Si deve anche studiare la possibilità offrire gratuitamente alle donne dai 35 anni ai 50 ogni anno un’ecografia, che meglio “vede” attraverso i tessuti più densi di un seno giovane. Infine, non dobbiamo dimenticare l’importanza della prevenzione primaria: gli stili di vita sani rimangono infatti la prima arma a nostra disposizione per tenere lontani i tumori”. La ricerca ha “cambiato la vita di migliaia di donne”

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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