Tumori e giovani, stile di vita sbagliato

Tumori e giovani, stile di vita sbagliato

Uno stile di vita sbagliato caratterizza i giovani italiani, che ignorano i fattori di rischio oncologico. Un comportamento scorretto oggi può portare a una neoplasia domani. Sono due milioni e mezzo gli under 19 che non svolgono nessuna attività fisica: sono completamente sedentari. Sono troppe le ore che i giovani trascorrono davanti al computer o al tablet: tre o più ogni giorno. I quindicenni che utilizzano il proprio tempo libero in questo modo, dal 2010 al 2014, sono aumentati: la percentuale è passata dal 24,2% al 28,1% tra i maschi e dal 16,1% al 25,9% tra le femmine. Per quanto concerne il consumo di alcol, nella fascia d’età compresa fra gli 11 e i 17 anni, quasi il 20% eccede nel consumo di bevande alcoliche. I buoni comportamenti sono ancor più desiderabili, quando i comportamenti a rischio favoriscono il successivo sviluppo di un tumore. Sono sette su dieci i ragazzi che non lo sanno: il 40% delle neoplasie può essere evitato con uno stile di vita sano e la prevenzione secondaria, come l’adesione alle campagne di screening attivate nel nostro Paese, fa aumentare in modo significativo la sopravvivenza attraverso una diagnosi tempestiva.

Giovani e Aiom: obiettivo sensibilizzazione

L’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) intende sensibilizzare i giovani. Per questa ragione promuove la VI edizione di Non fare autogol, presentata oggi al XVII Congresso nazionale della società scientifica in corso a Roma. Il professor Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom, si è espresso in questo modo: “È il più importante progetto di informazione mai realizzato in Italia sui fattori di rischio oncologico, indirizzato agli studenti delle scuole superiori. A partire da novembre fino a giugno 2016, l’iniziativa toccherà i 20 capoluoghi di Regione e coinvolgerà gli Assessorati regionali alla Sanità. In questo modo andremo in città mai coinvolte nelle precedenti edizioni, con una forte collaborazione con le Istituzioni locali. Non solo. Quest’anno il nostro testimonial di punta è Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, che coordina la squadra della prevenzione composta da grandi giocatori della serie A e dagli allenatori. Come nel calcio, anche nella lotta al cancro è infatti fondamentale il lavoro in team. Entriamo nelle classi per insegnare ai ragazzi le regole per combattere i ‘7 vizi capitali’: fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione scorretta, eccessiva esposizione al sole e alle lampade solari, sesso non protetto e doping”.

Sono 363.300 in Italia i nuovi casi di tumore previsti per il 2015. Alcune neoplasie, come il cancro del seno e il melanoma, sono in aumento fra i giovani. Il tumore della pelle citato colpisce soprattutto soggetti sotto i quarant’anni: in effetti, il 20% delle diagnosi riguarda pazienti di età compresa fra 15 e 39 anni. Queste le parole di Massimiliano Allegri: “Rappresentiamo un esempio per i ragazzi. Questo ci dà grandi responsabilità. Lo sport può rappresentare lo strumento per far capire ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che ho deciso di partecipare a un’iniziativa così importante. Non si devono mai sottovalutare due aspetti legati al calcio, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”.

Non fare autogol ha ottenuto il patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri, del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), della Federazione italiana giuoco calcio (Figc), della Federazione medico-sportiva italiana (Fmsi).

Comportamenti a rischio da giovani e neoplasie da adulti: rapporto causa/effetto

C’è un rapporto di causa ed effetto tra comportamenti a rischio riscontrati tra i giovani e conseguenze evidenziate tra gli adulti. In Italia più di un terzo della popolazione oltre i 18 anni (35,6%) è in sovrappeso e un cittadino su dieci è obeso (10,4%, circa 6 milioni di persone). Oltre il 15% degli studenti di 15 anni e più del 12% delle quindicenni, secondo le loro stesse dichiarazioni, bevono uno o più drink al giorno. Un milione e centomila ragazzi tra i 15 e i 24 anni fumano regolarmente, il 15% di loro consuma fino a 24 sigarette giornaliere. Il professor Carmelo Iacono, presidente Fondazione Aiom, ha dichiarato: “La prevenzione oncologica rimane ancora un tabù, soprattutto nelle scuole, che sono il luogo deputato a formare i giovani. Lo confermano i dati sugli stili di vita scorretti, che evidenziano come i ragazzi italiani non siano consapevoli dei rischi che corrono. A scuola, purtroppo, si parla ancora troppo poco di questi argomenti. Nelle precedenti cinque edizioni abbiamo organizzato 100 incontri, distribuito un milione di opuscoli e coinvolto 3.000 scuole superiori. Dove siamo intervenuti, nei primi cinque anni, la consapevolezza dei ragazzi è aumentata del 50%”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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