Manifesto sulla salute della donna

Manifesto sulla salute della donna

La salute della donna è un fine da seguire prendendone in considerazione peculiarità e caratteristiche: parliamo di medicina di genere. Al fine di tutelare la salute femminile nelle varie fasce d’età, è stato redatto un testo strutturato in dodici punti, che rappresenta un impegno concreto: è il Manifesto sulla salute della donna. Il comitato scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) lo ha sottoscritto per il triennio 2016-2018. Oggi, durante il Civil society day, il documento è stato presentato in Expo.

Salute della donna: obiettivi del Manifesto

Tra gli obiettivi del Manifesto sulla salute della donna ci sono: lo sviluppo della ricerca e della rete dei servizi psichiatrici a sostegno degli oltre 2 milioni di italiane che soffrono di depressione, con forti ripercussioni dal punto di vista dei rapporti affettivi e della crescita professionale; la promozione di una capillare azione di sensibilizzazione delle donne sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, prima causa di decessi femminili in Europa (51% contro il 42% di quelli maschili); gli studi farmacologici volti a identificare differenze di genere in termini di efficacia, sicurezza e tollerabilità delle terapie. E ancora: la riduzione della percentuale di italiane con problemi di sovrappeso (1 su 2 nel 2030, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) e obesità (15% nel 2030 contro il 10% nel 2010), attraverso Linee guida nazionali, che contemplino regimi alimentari equilibrati, facilmente realizzabili e condivisibili.

Manifesto sulla salute della donna: che cosa c’è nei dodici punti

Nei dodici punti spiccano: il miglioramento della qualità e accessibilità dei servizi ospedalieri, in un’ottica gender-oriented; la sicurezza dei punti nascita, dalla salute sessuale e riproduttiva; le malattie cardio-vascolari; la lotta alla depressione e ai tumori; il contrasto dell’obesità e del dolore cronico; le patologie immuno-reumatiche; la prevenzione del decadimento cognitivo, nonché la tutela della donna anziana e all’attivazione di un codice rosa nei pronto soccorso per i casi di violenza.

Manifesto sulla salute della donna, la parola ai protagonisti

Francesca Merzagora, presidente di Onda, ha dichiarato: “Stilato dai componenti del suo Comitato scientifico, il Manifesto sulla salute della donna verrà sottoscritto da istituzioni, società scientifiche, associazioni di pazienti e società civile e rappresenta una sfida sulle più importanti problematiche di salute della popolazione femminile nelle varie fasce di età. Ancora il 10% circa dei parti avviene in luoghi non sicuri, solo il16% delle giovani ha rapporti sessuali protetti, la mortalità femminile per malattie cardiovascolari è più elevata di quella per i tumori, la depressione colpisce le donne in maniera doppia rispetto agli uomini, circa due milioni e mezzo solo in Italia. Questi alcuni dei punti del Manifesto, unitamente a un aiuto concreto verso la popolazione anziana, fragile e da tutelare: entro il 2050 raddoppierà, infatti, il numero degli over 60 e l’Italia diventerà il Paese più vecchio d’Europa. Le donne vivono più a lungo e si ammalano di più: per questo il nostro impegno è anche volto al potenziamento della rete degli ospedali con i Bollini rosa, realtà segnalate e premiate per la loro attenzione rivolta alle esigenze clinico-assistenziali delle pazienti”.

Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, si è espresso in questo modo: “Tutte le iniziative che sottolineano la necessità di approcciare in modo diverso la salute maschile e femminile sono contributi preziosi alla costruzione di una medicina moderna, che progetta una sanità che tiene conto delle differenze tra uomini e donne e promuove la qualità della vita: un obiettivo che non può essere disgiunto dagli interventi terapeutici. Maschi e femmine sono biologicamente diversi, portatori di culture e sensibilità differenti, che necessariamente si riflettono nell’approccio, nell’evoluzione e nella cura delle malattie. Le diversità sono una ricchezza: se anche la medicina se ne accorge, riesce a realizzare pienamente il significato più autentico della cura”.

Diana Bracco, presidente di Expo 2015 spa e commissario generale per il Padiglione Italia, ha affermato: “Il tema della prevenzione, in particolare, è alla base del nostro approccio alla scienza medica. Inoltre la gender question, ovvero l’attenzione alle problematiche femminili in ogni aspetto della vita, è il fil rouge che tiene insieme in modo trasversale tutti i nostri progetti culturali, sociali e scientifici”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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