Tutte le ragioni del prurito

Tutte le ragioni del prurito

La predisposizione a grattarsi: secondo alcuni, ci accomuna ai primati. Oggi, sappiamo qualcosa di più in merito alla genesi del prurito e al percorso da determinare al fine di bloccarlo.

Due anni fa, sono state scoperte le molecole alla base del prurito. Ora è stato identificato il circuito nervoso che ne determina l’impulso irrefrenabile. Il prurito parte dal midollo spinale.

Lo hanno scoperto i ricercatori dell’istituto californiano Salk, guidati da Steeve Bourane. Pubblica lo studio la rivista Science.

Che cosa hanno capito i ricercatori? La sensazione di prurito può essere innescata in modo meccanico. Può accadere, per esempio, che un insetto si posi sul nostro polso. In questo caso i neuroni coinvolti sono diversi, rispetto al caso nel quale il prurito è determinato per via chimica, come avviene se un insetto ci punge.

Può sembrare che il prurito non sia un problema non determinante: non è così, poiché può essere collegato a diabete, sclerosi multipla e alcune forme di cancro.

Prurito, un percorso nervoso specifico

Martyn Goulding, uno degli autori della ricerca, si è espresso in questo modo: “E’ il primo studio che rivela la presenza di un percorso nervoso specifico per questa particolare sensazione”. Il circuito molto probabilmente si è evoluto per rilevare la presenza delle punture degli insetti sulla pelle e la sua ‘iperattivazione’ provoca una aumento dell’impulso di grattarsi, simile a quello delle persone che soffrono di prurito cronico.

Prurito dal midollo spinale: come si è svolta la ricerca

Il sistema che si attua nel nostro corpo è stato identificato nei topolini: è stato trovato il circuito, formato da cellule dette neuroni “intermediari”. Queste ultime trasmettono le informazioni sensoriali della pelle, grazie a una proteina messaggera detta Npy. Gli studiosi hanno mappato i neuroni e capito che alcuni, che esprimevano appunto il neuropeptide Y (Npy), giocavano un ruolo chiave per controllare la sensazione meccanica di prurito. I neuroni Npy sono proprio le cellule che bloccano il prurito e il topolino, quando vengono meno, dovrebbe smettere di grattarsi continuamente. Comunque, quando i neuroni sono eliminati, il topo si gratta ancora, di frequente, nell’area stimolata: è dotato soltanto di cellule che attivano il prurito e cellule che lo bloccano. Secondo Goulding, “è come un’auto senza freni”. Quindi questo dato, di fatto, non invalida lo studio. Queste le parole del coordinatore dell’équipe, Bourane: “In futuro potremmo modificare l’attività di questi neuroni per aiutare le persone che soffrono di prurito cronico”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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