La sentenza della Corte Costituzionale n. 286 del 21 dicembre scorso è sicuramente destinata a entrare nei manuali di storia. Ciò che stabilisce è tanto semplice quanto rivoluzionario: dare al figlio alla nascita il cognome del papà in automatico è illegittimo; così facendo si viola il principio di uguaglianza tra coniugi.
In Italia, in effetti, non c’è mai stata una legge specifica che sancisca – su carta – che i figli debbano prendere il nome del padre. Ma questa è la consuetudine seguita fino a oggi dallo Stato: si tratta di un principio, di una norma non scritta. Eppure ogni anno, nel nostro Paese, si registrano oltre 400 richieste di cambio del cognome. E la maggioranza non riguarda cognomi vergognosi o ridicoli, ma riguarda la volontà di assumere il cognome della mamma.
Il cognome della mamma da solo non basta
Ora le cose sono cambiate, ma, tuttavia, non è possibile dare ai neonati il solo cognome della mamma che può, tutt’al più, essere aggiunto a quello del padre: in pratica, in questo modo, il bambino avrà il doppio cognome ma – ed ecco l’altro paletto – solo se c’è l’accordo tra padre e madre. In caso contrario continua a valere la vecchia regola dell’esclusività del cognome paterno. In sostanza, attualmente, i genitori possono:
- attribuire al figlio il solo cognome del papà;
- attribuire al figlio il doppio cognome, quello del padre e quello della madre. Quest’ultimo può essere anteposto o posposto a quello del papà.
In caso di figli comuni (tra loro fratelli), essi non possono avere cognomi diversi né lo stesso cognome ma in diverso ordine (a un fratello prima il cognome della mamma e poi quello del papà, mentre all’altro fratello prima il cognome del padre e poi quello della madre).
Come dare al figlio anche il cognome della mamma?
Fino alla sentenza della Consulta, l’unico modo per ottenere il doppio cognome era quello di fare richiesta al Prefetto (proprio come si fa, ad esempio, quando il proprio cognome è ridicolo o offensivo e lo si vuole cambiare), tenendo conto che la concessione sarebbe stata del tutto discrezionale. E, infatti, l’ufficio doveva valutare l’istanza e se la giudicava “meritevole di attenzione”, chiedeva un’informativa alla Questura e poi emetteva il decreto che prevedeva la pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di nascita e residenza del minore di un avviso, consentendo a chi volesse fare obiezione di presentare opposizione entro 30 giorni. Al termine di questi 30 giorni la pratica ritornava nuovamente in prefettura per il completamento dell’iter di attribuzione. Molte coppie non sposate, per evitare questa trafila, sceglievano di far riconoscere il piccolo prima alla madre e solo in un secondo tempo al padre in modo da fare avere al bambino i due cognomi.
Oggi, invece, se i genitori intendono dare al figlio il cognome della mamma, non dovranno fare altro che registrarlo all’anagrafe, all’atto della nascita, con il cognome prescelto.
Cognomi di mamme celebri
Molti personaggi famosi e artisti si sono fatti strada, nella vita, scegliendo il cognome materno: lo ha fatto Miguel Bosè, “giocando” la carta della celebrità della madre Lucia. L’attrice e scrittrice statunitense Meg Tilly (Saranno Famosi, Il grande freddo, Psycho II) ne ha fatto un nome d’arte, al posto dell’originale e meno musicale Margareth Chan.
Così anche Pablo Picasso, che se fosse rimasto con il cognome paterno sarebbe stato. Pablo Blasco.
E Ayrton Senna – amatissimo campione di Formula 1, scomparso nel ’94 – che preferì il cognome della mamma perché quello del padre (Da Silva) è troppo diffuso in Brasile.
E per tornare all’arte, per esempio Sonya Kinskij che ha saggiamente scelto proprio il cognome di mamma Nastassja per avventurarsi nel mondo del cinema.
Cosa accade negli altri Paesi europei
Ecco un rapido quadro di ciò che accade nei principali altri Paesi dell’Unione europea.
Francia: cognome materno o paterno oppure entrambi, a scelta dei genitori.
Germania: cognome materno o paterno o entrambi, a scelta dei genitori.
Gran Bretagna: cognome materno o paterno o entrambi, a scelta dei genitori (si può dare, anche se avviene raramente, persino un cognome diverso da quello dei due genitori).
Spagna: doppio cognome (prima quello paterno e poi quello materno, a meno che non ci sia un diverso accordo tra i genitori).
Svezia (e altri Paesi scandinavi): cognome materno o paterno o entrambi, a scelta dei genitori.