Data del parto

Come calcolare la data del parto

È ciò che incuriosisce maggiormente i genitori, che spesso si domandano quando verrà al mondo il loro piccolo, fantasticando su data del parto e momenti della gravidanza. Il ginecologo, durante la prima visita, domanda alla donna quando ha avuto l’ultimo ciclo mestruale e, in base a questo, calcola la data in cui viene fissato il termine della gravidanza, cioè 40 settimane dopo la data dell’ultima mestruazione. La data del parto è solo indicativa, non è detto che il bambino la rispetterà: potrebbe anticiparla o posticiparla.

La data del parto è solo ipotetica

La data di quando ipoteticamente avverrà il parto si indica con la sigla: DPP= Data presunta del parto. La data del parto si calcola prendendo come riferimento la data dell’ultima mestruazione e non il momento del concepimento che si presume avvenga due settimane dopo. In pratica, si contano 280 giorni (40 settimane) dalla data del primo giorno dell’ultima mestruazione, con un margine di 15 giorni in più e in meno.Si tratta di uno stratagemma che permette una maggiore precisione: infatti, la data dell’incontro fra spermatozoi e ovulo non è quasi mai certa (anche se oggi molte donne la conoscono), mentre quella dell’inizio dell’ultimo flusso mestruale lo è.

Questo metodo è affidabile solo se la futura mamma è sicura della data di inizio dell’ultima mestruazione, se il flusso è stato normale in riferimento alle sue caratteristiche abituali e se il ciclo non superava mediamente i 35 giorni di durata. Se si è fatto uso di anticoncezionali steroidei nei precedenti tre mesi all’ultima mestruazione è possibile che il calcolo non sia accurato.

La prima ecografia consente di datare in modo più preciso

In ogni caso la prima ecografia che viene fatta entro le prime 11-12 settimane di gravidanza, permette di datare la gravidanza con buona approssimazione.

In base alla data del parto le gravidanze vengono “classificate” in vari modi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si definiscono:

– gravidanze pre-termine: quando il parto avviene prima delle 36 settimane di gestazione (meno di 259 giorni di gestazione);

– gravidanze a termine: quando il parto avviene tra l’inizio della 37° settimana (36+0) fino alla 41° completa, cioè 40+6 (quindi da 259 a 293 giorni);

– gravidanze post-termine: dall’inizio della 42° settimana in poi, cioè da 41+0 (da 294 giorni in poi).

 

 

L’aiuto della tecnologia

Tenere il conto delle settimane di gravidanza non è sempre facile. Ecco perché può essere utile utilizzare gli appositi calcolatori disponibili anche online oppure le app per tablet e smartphone.

About Silvia Finazzi

Giornalista freelance dal 2001, giornalista professionista dal 2008, web writer e copywriter dal 2010, scrive principalmente di salute, medicina, attualità, benessere, tecniche naturali, alimentazione, psicologia e maternità. Attualmente, è caporedattore del free press Io Bimbo Magazine, collabora con il sito www.bimbisaniebelli.it, il magazine www.modaacolazione.com, il settimanale Viversani&belli e il mensile Come Stai. Inoltre, svolge attività di web writer, content editor e copywriter per diverse aziende. Ha scritto diversi libri e volumi e ha vinto quattro premi giornalistici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »