Attività sessuale e calcolosi

Attività sessuale e calcolosi

Parla chiaro una ricerca pubblicata sulla rivista Urology: l’attività sessuale facilita l’espulsione naturale dei calcoli ureterali, che sono in costante aumento in Italia. Si potrebbe trattare con i farmaci contro la disfunzione erettile tale patologia? Lo studio è stato posto in essere da un team di clinici turchi, del dipartimento di Urologia del Clinic of Ankara training and research hospital.

Secondo Giorgio Franco, Presidente della Società italiana di andrologia (Sia), “Il movimento meccanico del rapporto sessuale e l’azione miorilassante delle endorfine rilasciate durante l’orgasmo, potrebbero essere alla base di una più semplice e rapida espulsione dei piccoli calcoli, posizionati nel tratto finale dell’uretere. Una conclusione curiosa, che deve portare clinici e ricercatori a riflettere su possibili alternative terapeutiche alle attuali, che potrebbero avere ripercussioni positive anche in termini di costi sanitari diretti di terapia farmacologica e chirurgica, ed indiretti in termini di giornate lavoro perse”.

A queste conclusioni sono giunti gli urologi-andrologi della Sia, dopo un’attenta riflessione sui risultati dello studio pubblicato sul n. 86 della rivista internazionale Urology.

Calcolosi renale, patologia in aumento

Queste le parole di Mauro Silvani, responsabile della struttura complessa di Urologia della Asl di Biella: “La calcolosi renale è una patologia in aumento anche a causa di una maggiore assunzione di proteine dalla dieta. Il normale approccio terapeutico alla colica renale causata da calcoli di dimensioni inferiori ai 6 millimetri prevede la somministrazione di alfabloccanti, uniti all’assunzione di abbondante acqua, agli antispastici e al suggerimento di camminare, correre, saltellare, compatibilmente con le condizioni di salute del paziente. Se dopo 4 settimane il calcolo non viene espulso per via naturale, diventa indispensabile intervenire chirurgicamente, per ridurre il rischio di esclusione funzionale del rene.”

Attività sessuale per la calcolosi: come si è svolta la ricerca

Torniamo alla ricerca turca: sono stati oggetto di analisi pazienti maschi, maggiorenni, con colica renale o diagnosi di calcolo ureterale, randomizzati in 3 gruppi. Dei 90 soggetti che rispondevano ai criteri di inclusione, 75 hanno completato lo studio, che prevedeva una durata di 4 settimane con follow up a 2 e 4 settimane.

Il primo gruppo era composto da 31 pazienti: era stata data loro l’unica indicazione di avere almeno 3 rapporti sessuali alla settimana; il secondo gruppo, con 21 pazienti, si è visto somministrare un alfa-litico; al terzo gruppo, con 23 pazienti, fungeva da gruppo di controllo ed aveva ricevuto soltanto una terapia sintomatica.

Sono trascorse 2 settimane dall’avvio dello studio; ecco quanto è stato riscontrato: nel primo gruppo la percentuale di espulsioni spontanee dei calcoli era quasi doppia (84%) rispetto a quella del secondo gruppo (47%), mentre il terzo presentava la percentuale più bassa (34%).

A quattro settimane il 93,5% dei pazienti del gruppo 1 (quello che si era sottoposto ad attività sessuale, ndr), l’81% del gruppo 2 ed il 78% del gruppo 3 avevano espulso spontaneamente i calcoli.

Attività sessuale e calcolosi, parliamo delle conclusioni dello studio

Alessandro Palmieri, presidente eletto della Sia e professore di Urologia presso la clinica urologica dell’Università di Napoli Federico II, ha dichiarato: “Le conclusioni dello studio ci portano a considerare che i rapporti sessuali abbiano un ruolo nel facilitare l’espulsione spontanea del calcoli ureterali e nel ridurne il tempo di espulsione. A differenza dei colleghi turchi, però, riteniamo che la ragione sia da ricercare non tanto nella liberazione di ossido nitrico (NO), tipica dell’erezione, ma nella combinazione di movimento e rilascio di endorfine. A beneficiarne sarebbero perciò potenzialmente anche le donne. Qualora, invece, studi più approfonditi e su una popolazione più ampia confermassero il ruolo dell’ossido nitrico, si aprirebbe la possibilità di valutare una nuova indicazione per gli inibitori delle fosfodiesterasi di tipo 5, i farmaci contro la disfunzione erettile, che ne stimolano l’azione.”

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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