Energia: nella natura incontaminata sentiamo la forza di quel che ci circonda. Quel che non sappiamo, forse, è come sia possibile trovare e armonizzare questa forza in noi stessi. Spesso nelle società arcaiche c’erano figure che (come lo sciamano) erano forse in grado di sintonizzare il dentro e il fuori dell’individuo, in vista dell’equilibrio psicofisico e della vita sociale armonica. Come saperne di più? Più che di capire quel che è giusto o sbagliato, si tratta di illustrare un’angolazione per rapportarsi con il mondo. Abbiamo interpellato Alina Sin, channeler e coach per la crescita e sviluppo personale. Proviene dalla Romania e vive in Italia da quasi venti anni, ha compiuto un lungo e impegnativo percorso, partecipando a corsi internazionali. La abbiamo raggiunta e intervistata. Queste le sue parole.
“‘Channeler’ ha un significato affine a ‘incanalare’, ‘canalizzare’, ‘ricevere informazioni’: attraverso questa mia tecnica amplifico la mia sensibilità in modo da poter comprendere le problematiche delle persone e aiutarle a ritrovare se stesse, chiarendo i problemi irrisolti della loro esistenza. Si tratta di dare un equilibrio all’energia e di amplificare la personalità del soggetto, per fargli comprendere quel che c’è oltre ciò a cui è abituato. L’universo comunica con noi per mezzo dei canali energetici. Siamo come antenne e se non c’è equilibrio, andiamo fuori rotta. Bisogna liberare l’emozione, vibrare alla giusta frequenza. La terapista crea il contatto con le persone, rendendole consapevoli di ciò che c’è dietro all’emozione. Paura e amore sono i principali stati vibrazionali ed emotivi: l’obiettivo è passare dalla paura all’amore. I due stati fungono da calamita. La paura, per esempio, avendo una vibrazione molto bassa, ci conduce a scelte sbagliate nella vita e a conseguenze indesiderate, offuscando la mente e condizionandoci sia nelle piccole, sia nelle grandi azioni. Tutto ciò si riflette sulla conservazione del possibile equilibrio raggiunto che, se conservato nel tempo, ci rende mentalmente liberi“.
Energia: l’equilibrio emozionale
Come si ricrea l’equilibrio emozionale? “Si agisce sugli stessi punti individuati in agopuntura,

picchiettando alcune particolari zone, nelle quali passano i meridiani energetici; si lavora con l’intenzione, si utilizzano tecniche di respirazione e meditazione. Da solo, il soggetto entra in contatto con l’emozione, mentre la terapista lo guida. Praticamente quello che faccio è guidare le persone, perché arrivino loro stesse a comprendere come liberarsi da giudizio, sensi di colpa, vergogna e tutto quello che ci depotenzia e ci allontana dalla riuscita nella vita. Se non si sta bene, bisogna fare qualcosa. Quando la mente è a mille all’ora, bisogna rilassarsi: calmarsi, fare silenzio. Sentire tutte le emozioni, anche quelle spiacevoli, che sono come spie che si accendono e ci segnalano tutto ciò che non va dentro di noi (le cose sulle quali bisogna lavorare)”.
L’immagine che abbiamo di noi stessi è sempre chiara? “Abbiamo spesso un’immagine distorta di noi, della quale non siamo consapevoli: la riflettiamo non soltanto nei pensieri, ma nel nostro modo di agire nelle situazioni che ci troviamo ad affrontare. Elaboriamo programmi mentali e credenze erronee, siamo bloccati da pregiudizi sbagliati: è come se nella mente avessimo un disco rotto, che si ripete.
L’obiettivo è ritrovare l’armonia. Stare in equilibrio significa riuscire ad avanzare in qualsiasi ambito e situazione con facilità. Il mondo è un gioco di specchi: il mondo interiore, in effetti, si riflette in quello esteriore. E’ determinante l’armonia tra mente, corpo e anima: ognuno di noi è molto più di un semplice corpo fisico. Quello che faccio con le persone è mettere in armonia tra loro tutte queste parti. Siamo energia ancor prima di essere un corpo. Le nostre azioni, i nostri pensieri e le parole sono energia: quello che facciamo torna indietro come un boomerang. Desideri apparentemente positivi e costruttivi hanno, spesso, dietro paure o disagi.”.
Potrebbe esporci qualche esempio pratico? “Ci sono persone che nella ricerca di un lavoro vengono mosse dalla paura di non avere di che vivere: in questo caso, bisogna liberarsi dalla paura, invece di permetterle di crescere dentro di noi, invertendo l’iter e pensando al lavoro in positivo, come un’attività costruttiva da svolgere. Chi vive in maniera sofferente la solitudine, invece, è spinto in frequentazioni nell’ambito delle quali potrebbe non sentirsi a suo agio: occorre in questo caso riconoscere il proprio valore e amare se stessi, in modo da compiere le scelte giuste e innescare un meccanismo di autoalimentazione di benessere personale. Non manca chi vuol trovare il partner giusto e, per esempio, ha l’attitudine di porsi nella propria vita quotidiana in secondo piano, non ascoltando i propri bisogni ma assecondando le innumerevoli richieste esterne. Coloro che sono soggetti a questo tipo di dinamica, riceveranno come risposta, dall’universo, partner che non daranno loro lo spazio appropriato. Il punto è capire che, per trovare la persona giusta, è necessario dare valore in primis a se stessi, imparando ad amarsi e ad ascoltare i propri bisogni”.
Che cosa ci spinge ad agire in un determinato modo? “ Le nostre emozioni sono determinate dai nostri pensieri: di essi non siamo sempre consapevoli ed essi stessi influenzano il nostro stato d’animo. Questo meccanismo ci spinge a reagire in maniera istintiva a ciò che ci capita nella vita e non ad agire in maniera costruttiva. E’ così che si cade in continue trappole mentali“.