Proprio così, la farmacia assomiglia sempre meno a un “negozio” dove presentare una prescrizione medica e comprare rimedi per la salute. In farmacia oggi troviamo servizi infiniti, tutti naturalmente rivolti a migliorare il nostro benessere e la nostra qualità di vita. Ma, se ormai siamo abituati a trovare una gamma infinita di autodiagnosi e test, consulenze dietologiche, beauty consultant e così via, c’è anche chi propone servizi più originali. Accade, per esempio, a Palermo, presso la Farmacia Listro dove, tra i molteplici servizi proposti, sia possibile anche incontrare la dottoressa Francesca Teresi, podologo e posturologo.
Ma a che mi serve un podologo?
Prima di tutto per camminare meglio, ma anche prevenire complicanze alle estremità alle persone diabetiche (il cosiddetto piede diabetico), per chi soffre di disturbi vascolari o reumatici, ma anche per curare alterazioni strutturali e funzionali del piede. E se questo vale sempre, vale anche di più in estate quando i piedi sono esposti e quindi più fragili.
“E’ vero, anche perché con la bella stagione indossiamo calzature che espongono i piedi a un maggior rischio di traumi e il caldo, il contatto con la sabbia, il camminare scalzi in piscina o sui prati aumenta la possibilità di contrarre micosi”, dice Francesca Teresi. “Le ragioni più frequenti per cui le persone si rivolgono al podologo sono molte. Dall’alluce valgo alle dita a martello, ai difetti dell’appoggio del piede che di conseguenza portano a difetti della camminata e della postura. Esistono poi probleimi della cute come callosità, verruche, lesioni ulcerose, micosi. Senza contare distubi come le unghie incarnite (onicocriptosi), deboli, ispessite, aggredite da funghi o che hanno una forma non corretta”.
In realtà i motivi per chiedere una consulenza al podologo possono essere anche più seri: “E’ il dolore il campanello d’allarme più importante e qualche volta indica problematiche come la fascite plantare, la tallonite, la spina calcaneare, il neuroma di Morton, un’infiammazione di un tendine, un ulcera che non guarisce e che potrebbe essere il segnale malattie più importanti”, spiega la dottoressa Teresi.
La visita e il consulto con il podologo
La figura del podologo rimane comunque abbastanza misteriosa così come in pochi conoscono come avviene la vista.
L’incontro con lo specialista inizia sempre con l’anamnesi, cioè la raccolta di informazioni sulla storia clinica della persona, questi dati sono importantissmi per la diagnosi. Dopo di ché il podologo passa all’esame biomeccanico-posturale che consiste nella valutazione degli arti inferiori prima con la persona sdraiata sul lettino e successivamente in piedi in posizione statica e, subito dopo, all’ analisi della camminata. La visita podologica dura circa 30 minuti, mentre per un esame posturale completo occorrono almeno 45 minuti.
I trattamenti: subito e a lunga scadenza
“Una volta individuato il problema si passa al trattamento diretto sul piede”, spiega Teresi. “Bisogna rinuovere le cause del disagio: calli, duroni e trattare eventuali patologie delle unghie. Una volta trattato il problema, è importante che il paziente impari a prendersi cura delle proprie estremità utilizzando prodotti sicuri ed efficaci. Una protezione della cute con una crema specifica è una base da cui non si può prescindere. Se invece il problema è strutturale o di postura, il podologo può suggerire l’utilizzo di plantari specifici che, se indossati regolarmente danno ottimi risultati”.
Non dimentichiamo i nostri bambini, troppo spesso infatti, pensiamo che i problemi ai piedi siano più che altro legati all’età, all’usura e ai problemi osteo-articolari. Non è così, nei più piccoli esistono problemi di appoggio e strutturali che vanno individuati precocemente. Controlli preventivi del piede in tenera età permettono di riconoscere e quindi di intervenire e prima che diventino più serie.